Le specie, da Linneo in poi, si annomano con un binomio, ad esempio Populus alba indica il pioppo bianco. Il primo termine si riferisce al genere, il secondo alla specie. Il genere si scrive con la lettera maiuscola ed entrambi vanno scritti in corsivo. In questo blog si è fatta la scelta di scrivere in corsivo le didascalie delle figure, così quando vi compaiono nomi scientifici questi sono stati scritti in stampatello.

Nel nome scientifico di una specie non compaiono indicazioni sulla famiglia o su altre categorie tassonomiche superiori come ordine, classe… Possono invece comparire indicazioni su categorie inferiori alle specie (sottospecie), che sono di due tipi: cultivar e varietà. Le prime create artificialmente dai giardinieri o vivaisti le seconde spontanee in natura.

Ad esempio il trinomio Fagus sylvatica “Pendula” indica la cultivar pendula del faggio e il termine che segue il binomio va scritto in stampatello con l’iniziale maiuscola e fra virgolette, ma si può anche scrivere Fagus sylvatica cv Pendula.
Unalberoalgiorno un po’ per pigrizia e un po’ per non appesantire le scritture ha fatto la scelta di non mettere indicazioni di sorta e scrivere semplicemente: Fagus sylvatica Pendula

La locuzione Myrtus communis var. tarentina (che si può anche scrivere Myrtus communis tarentina, tutto in corsivo) indica una varietà di mirto, cioè una sottospecie spontanea delle mirto.
Nei nomi scientifici compaiono anche indicazioni su incroci (ibridi), sia naturali sia avvenuti con lo zampino dell’uomo. Ad esempio la locuzione Platanus x acerifolia (con il simbolo ‘x‘ fra genere e specie) indica un incrocio naturale fra P. orientalis e P. occidentalis.

Molto più raramente si possono avere ibridi fra piante appartenenti a generi diversi, in questo caso il segno ‘x‘ va collocato in testa. Ad esempio la locuzione x Cupressocyparis leylandii indica un ibrido fra le due specie Cupressus macrocarpa e Chamaecyparis nootkatensis
