Appena fuori della città in un luogo carico di storia e ricco di vegetazione, suggestivamente racchiuso in un’ansa del Brenta, si erge un gigante centenario: un Platanus x acerifolia incluso dal Ministero nel Registro degli Alberi Monumentali d’Italia.
Circonferenza 625cm, altezza 32m.
Raggiungerlo è relativamente facile. Superato il ponte sul Brenta che conduce a Vigodarzere si risale il fiume seguendo una pista ciclabile sulla sommità dell’argine sinistro del fiume.
Dopo non più di mezz’ora di cammino si abbandona l’argine e si prende una carreggiata sulla destra. La Certosa si vede inconfondibile.
Vale la pena dare notizia di qualcuno dei tantissimi alberi che si possono ammirare lungo il tragitto.
Frutti di Diospyros lotus, una pianta della stessa famiglia del Cachi, ma con i frutti, come del resto le foglie, molto più piccoli. Il lotus è la pianta dal fogliame più scuro che sporge dal fitto della vegetazione. In fondo si intravede la sbarra che segna il passaggio dalla strada al sentiero. Foglie profondamente lobate di Morus alba. Se non fossimo così fuori città, si potrebbe pensare ad una cultivar dal fogliame pregiato. Che si tratti proprio di un gelso lo conferma la corteccia.Un magnifico esemplare di Corylus colurna (Nocciolo di Costantinopoli) Le foglie, in tutto uguali al cugino Corylus avellana (Nocciolo comune).Le due specie differiscono sia per l’involucro dei frutti sia per il portamento. Campanile e chiesa di San Martino.Grosse e invitanti nespole, sul confine di un orto.L’edificio, che versa in un triste stato di abbandono, non si può visitare. Il complesso appare fortificato, ma forse è solo una scelta stilistica. La timida macchia gialla al centro rivela topinambur, tipici della stagione.Continuando sulla stradina e aggirando la costruzione ci si immette in un notevole doppio filare di carpini (Carpinus betulus). Alberi vetusti, ognuno dei quali meriterebbe una osservazione particolareggiata. In questo esemplare colpiscono le grosse canule tipiche della specie. Il doppio filare da altra angolazione.Il retro della Certosa, evidenti le precarie condizioni del complesso.Ma ecco il protagonista del postDa diversa angolazioneSullo sfondo la CertosaDifficile esprimere i sentimenti che si provano al cospetto di un essere vivente così imponente e vecchio.
Completando il perimetro della Certosa altre bellissime piante ci aspettano.
Un notevole Acer negundoFronteggiato da un gruppo di broussonezie Un’entrata laterale della certosa,…… che dà su un chiostro.Volgendosi verso l’argine, un gruppo di bagolari (qui tutte le gradazioni di colore prima della completa maturazione), e poi un doppio filare di tigli… …così bello da mettere in soggezione.
Aggiornamento – L’incontro con un pannello illustrativo
Mi è capitato nel Settembre 2021 di imbattermi in un interessantissimo pannello illustrativo, posto a corredo del percorso di visita della Certosa di Padula (SA), nel quale era ritratta in veduta prospettica la Nostra. Il pannello faceva parte di una serie di altri dedicati alle diverse certose sparse per l’Europa e non.
Nella foto il pannello. Purtroppo non compaiono riferimenti iconografici.Particolare dell’entrata principale. Oggi dà sullo splendido doppio filare di Carpinus betulus. La struttura di base è la stessa dell’attuale, nonostante le modifiche apportate per trasformare il luogo sacro in una residenza nobiliare di campagna. Particolare della parte sud. In alto è visibile l’ansa del Brenta e più su, con straordinaria padronanza della geografia del luogo, Padova a sinistra e i Colli a destra (mi sono preso la briga di verificare la correttezza degli allineamenti, servendomi di GoogleMaps). Si vede anche il viale, attualmente ornato dai tigli, che dal chiostro conduce al fiume (vi è raffigurato un arco, o edicola, oggi scomparso). Più sotto si distinguono le celle dei frati, ciascuna con il proprio orto.Certosa di Padula. Gli edifici con gli archi sulla destra sono celle, purtroppo gli orti sono celati da un muro divisorio.
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2 pensieri su “Platano monumentale – Certosa di Vigodarzere”
Grazie Roberto. Sì questo albero è proprio un sogno, ma anche la passeggiata per raggiungerlo è molto bella. Vicino c’è una Farnia affascinante, penso di parlarne presto.
Grazie per i piccoli sogni che ci regali con questi post.
Roberto
Grazie Roberto. Sì questo albero è proprio un sogno, ma anche la passeggiata per raggiungerlo è molto bella. Vicino c’è una Farnia affascinante, penso di parlarne presto.
Grazie per i piccoli sogni che ci regali con questi post.
Roberto