Riprendiamo il percorso del tram a partire dal passaggio su Via Canestrini. Su questo tratto, che giunge fino al Canale Scaricatore, ci sono numerosi alberi che intralciano il percorso. La cosa più semplice per non rallentare i lavori, e che temo verrà fatta, è di abbatterli. Ma esiste anche la possibilità di operare in modo virtuoso (le ‘buone pratiche’) spostando gli alberi, almeno quelli più significativi. Un procedimento lungo e economicamente dispendioso che non è però così stravagante, in altri paesi lo si fa e anche con una certa frequenza.
Superata Via Canestrini si entra in Passeggiata Lazzari.(Fonte: APS, Presentazione Progetto definitivo)A destra un complesso di impianti sportivi, fra cui una bocciofila, e a sinistra la Scuola Materna Bertacchi.Lara Steffe, Smart-is (Particolare), 2019. Una scultura arborea nel giardino della Scuola ricavata dalla ceppaia di un Ailanto, e collocata, purtroppo, in posizione poco felice per chi guarda dal sentiero.Inusitata fioritura il 30 Dicembre 2019 (Prunus sp) nel giardino della Scuola.In prossimità della Bocciofila, dal suggestivo nome ‘Boccia d’oro’, si erge al centro del sentiero un notevole Bagolaro. Non sappiamo cosa ne faranno di questa povera pianta, di certo sappiamo che non è censita nella Mappa del Comune. Non mancano in giro per il mondo esempi di buone pratiche. Qualora decideste di andare al link, raccomando di leggere i commenti al post, sono molto istruttivi…
In questo tratto il sentiero è veramente stretto, così dovranno erodere parte dello spazio occupato dalle strutture sportive ed abbattere i numerosi alberi lungo il confine.
Inoltre, il sentiero devia dalla linea retta per spostarsi verso ovest. Ho indicato in rosso il grande Celtis. (Fonte: Mappa del Comune di Padova)In corrispondenza della Fermata Cornaro sul sentiero si affaccia un’aiuola gremita di tigli, carpini, uno splendido Acero negundo e un grande ciliegio. A destra il parcheggio interno del Liceo che sicuramente dovrà essere intaccato. Lungo il muro di cinta del parcheggio abitano belle e giovani palme della Cina, un Oleandro e un Nocciolo (fiorito in questa foto).Superato il Liceo Cornaro comincia il Parco dei Platani, un posto arioso dove vivono felici molti alberi anche di una certa età. A sinistra Tilia americana.Giovani ed esuberanti frassini (Fraxinus excelsior) disposti in più file sfalsate fra loro; è un piacere vederli crescere, lo fanno a vista d’occhio una settimana dopo l’altra. Che siano excelsior non v’è dubbio.I frassini sono, sfortunatamente, troppo vicini al percorso, mentre i giganteschi tigli, che sembrano osservarli amorevolmente, dovrebbero cavarsela. Da qui in poi il Parco è abitato da alberi grandi e vetusti. Platani e tigliCasetta per uccelli, non sono molto comuni, ma rincuora sempre vederne.Incredibile quanto legname possa fornire un albero adulto. Una vecchia foto quando ancora abitavano il luogo numerosi pioppi del Canadà.Il nuovo ponte correrà parallelo e affiancato al vecchio (in vero ai ‘due’ vecchi).(Fonte: APS, Presentazione Progetto definitivo)In fondo le alte piante del Parco dei platani, e a sinistra le farnie fastigiate di Via Facciolati.