Phytolacca americana – Fitolacca, Uva turca

Fenologia: tutte le cose interessanti per questa pianta succedono da Luglio in poi.

Areale di origine (native range). La pianta si è diffusa in tutto il mondo e dai giardini è scappata. Ritenuta infestante è oggetto di monitoraggi severi (forse un po’ esagerati).

Per una volta una pianta erbacea. Tuttavia perenne e dalle dimensioni ragguardevoli, tanto da sembrare un arbusto. Il portamento appare tale con tanti fusti che si dipartono assieme dal suolo, ma non mancano i casi di piante ad un solo tronco, e allora si può seguirne meglio l’andamento: i rami, che si infittiscono verso la cima, salgono dapprima dritti e poi piegano mollemente verso il basso.

Fitolacca in Orto, forse volutamente lasciata con un solo fusto. Ma lei ha il vizio di emettere polloni…
Lo schema si ripete identico anche quando i fusti sono più d’uno.
In inverno la pianta sembra scomparire, col fusto tanto sottile da sembrare uno stecco .
Che può tranquillamente essere tagliato.
Non si può certo parlare di corteccia, anche se qualcuno potrebbe annoverarla fra quelle lisce.
I rami al risveglio vegetativo sono verdi, presto però tendono al rosso e al fucsia.
Ottobre.
Foglia allungata con vertice e base acuti, colore verde neutro e nervature chiare. Picciolo proporzionato e tendente al rossastro. Il bordo è intero.
Pagina inferiore più chiara, nervature prominenti tendenti ad arrossare.
Le foglie più basse, cioè più vecchie, sono molto più grandi; e tendono a smussare vertice e base.
Verso ottobre si arrossano creando macchie di colore di sicuro interesse estetico.
Nello stesso periodo i frutti maturi arricchiscono la tavolozza dei colori. Attenzione!: tanto belli quanto velenosi.
Uno dei tanti nomi comuni è uva turca, e si capisce perché guardando l’infruttescenza: il più classico dei grappoli.
I piccoli frutti inizialmente verdi diventano di un intenso bluviola. Colore che risalta sul fucsia del supporto (racemo).
Agosto
In inverno i frutti seccano e rimangono a lungo sulla pianta
Coroncine a simmetria decagonale con minuscoli frutti neri quasi sferici.
Infiorescenza a grappolo con piccoli fiori bianchi e verdi
Fiore a simmetria pentagonale privo di sepali
Cinque petali bianchi due antere per petalo e un ingombrante pistillo verde a dieci spicchi.
Antere con due sacche polliniche
Stigmi filiformi piuttosto corti. Ovario supero.
Ogni stigma un settore separato dell’ovario e con dentro un solo uovo
La pianta è apprezzata nei giardini per le sue qualità, di cui si è detto, ma si è anche naturalizzata e colonizza sia zone cittadine sia extraurbane. Nella foto un giardinetto in Riviera dei Mugnai. I frutti sono appetiti dagli uccelli, nella foto un piccione a banchetto.
Febbraio
Lido di Venezia, Pineta di San Nicolò
Argine sinistro del Brenta fra Pontevigodarzere e Limena

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