Il percorso si snoda lungo Riviera Mussato, attraversa Corso Milano, raggiunge e oltrepassa Ponte San Leonardo, e da qui, per un breve tratto di Via Savonarola e un paio di strette viuzze, giunge a Palazzo Maldura in Piazza Mazzini.
Quasi addossato al parapetto del Ponte dei Tadi uno splendido platano (Platanusx acerifolia) sovrasta il marciapiede sul lato del ponte a valle del corso del Bacchiglione.
Il Platano in marzo ricoperto di foglie non ancora formate e da fiori in bocciolo. Sulla destra un Acero riccio in piena fioritura. Fiori di Acero riccio (Acer Platanoides) in MarzoIl ponte in una giornata autunnale. A sinistra in alto si intravedono le foglie del Platano. Sullo sfondo alcune sofore, che costeggiano questo tratto di fiume, e i numerosi tigli americani che ci accompagneranno fino a Ponte San Lorenzo.Gli improbabili baccelli della sofora in SettembreImprovvisamente a fine Agosto 2017 sono comparse, lungo l’argine sotto le sofore, alcune piantine di Topinambur (Heliantus tuberosus), senza però fiorire. L’anno dopo in Ottobre, dopo essersi incredibilmente moltiplicate, son riuscite a farlo in una esplosione di giallo.
Superato il gruppo di sofore cominciano i tigli, che ornano questa parte di fiume con infinite gradazioni di verde in primavera estate e di giallomarrone in autunno, senza dimenticare il grigionero delle cortecce in inverno.
Tigli in Novembre. Sullo sfondo la chiesa di San Benedetto, col suo campanile a cipolla, sul lato sinistro del fiume.Il doppio filare di tigli americani lungo le sponde del Bacchiglione in Maggio. Sullo sfondo il ponte di ferro visto dal Ponte dei Tadi.I fiori del Tiglio americano, disposti in folti grappoli, e con la lunga brattea a protezione.Sull’altro lato del fiume, quasi all’altezza della Chiesa San Benedetto, ecco comparire il campanile della Chiesa di San Pietro. La chiesa si affaccia sull’omonima via che a sua volta costeggia internamente le mura trecentesche.Un Ficus benjamina su un balcone lungo l’argine destro del fiume. Le pietre a vista appartengono alle mura trecentesche ancora visibili in questo tratto della Riviera.
L’attraversamento di Corso Milano interrompe la relativa tranquillità di questo itinerario, ma permette di sbirciare in lontananza molte specie diverse di alberi.
Corso Milano in Novembre. Sulla sinistra nell’ordine olmi, aceri negundi, e i carpini bianchi, questi ultimi emergono dal muro di recinzione del Giardino Cavalleggeri. In fondo Porta Savonarola ornata da uno splendido Cedro deodara, oltre la porta si intravede un enorme Pioppo nero appena ingiallito.Un notevole Alloro, probabilmente spontaneo, sulla riva sinistra del fiume. Qui siamo all’altezza della confluenza fra Riviera San Benedetto e Via Savonarola. La curiosa costruzione, munita di una graziosa bifora, al centro della foto è forse il campanile di una chiesetta dismessa.In fiume visto dal Ponte San Lorenzo. In fondo un Pioppo nero e l’Alloro della foto precedente.Ponte San Lorenzo e dietro un ragguardevole Fico, in una giornata autunnale.Vista dal Ponte San Lorenzo verso Ponte Molino. In primo piano, un po’ nascosto dal Fico, un Bagolaro (Celtis australis) che comincia ad ingiallire. L’albero rossiccio è un Acero negundo. In fondo oltre il ponte un Cedro deodara.Foglie di Bagolaro ingiallite e nonLo stesso tratto di fiume visto da Ponte Molino,in una splendente giornata primaverile. L’albero fiorito è un Sambuco, dietro, nell’ordine inverso della foto precedente: l’Acero negundo, il Bagolaro, il Fico.
Si raggiunge infine Piazza Mazzini dal lato di Palazzo Maldura, la nostra meta.
Il cortile interno di Palazzo Maldura visto da Via Calfura. Da destra un Tasso, anzi una Tassa poiché è un esemplare femmina, un giovane Frassino, un Platano. Poco visibili due carpini sull’estrema sinistra.Un Acero negundo quasi senza più foglie, ma ancora carico di frutti che manterrà per tutto l’inverno. Sullo sfondo la cupola e il campanile della Chiesa del Carmine.Fiore femminile di Acero negundo, in Marzo. Sulla destra i frutti dell’anno precedente.La facciata di Palazzo Maldura, in primo piano uno dei numerosi bagolari di Piazza Mazzini. Una Gleditsia messa a dimora in un minuscolo cortile. Questi alberi possono raggiungere dimensioni notevoli, ma qui si è provveduto ad una vera e propria capitozzatura. Si noti il tipico comportamento dei rami cresciuti a raggiera, come succede a tutte quelle povere piante che subiscono questa pratica selvaggia. Un Salice bianco in un cortiletto interno. Una pausa fra una lezione e l’altra.