Il Lauroceraso è un albero sempreverde, forte e rigoglioso che cresce anche in forma di arbusto e per questo spesso è usato come siepe. In città è facile incontrarlo poiché si trova un po’ dappertutto. Il tronco si dirama presto anche negli esemplari che crescono ad albero e la chioma si allarga ad ombrello.
Fenologia minimaAreale di origine (Native range)Fogliame fitto e compatto, l’ideale per piccole e grandi siepi.La classica siepe di lauroceraso. Via Raggio di Sole.Una di dimensioni veramente notevoli in Via Aleardi, presso il Torresino.
Meno facile è osservarne i frutti maturi, un po’ per i temporali primaverili che li fan cadere precocemente, un po’ perché sono appetiti dagli uccelli che se ne cibano in abbondanza.
Via Paolo Sarpi, effetti di un temprale a fine maggio.I frutti sono raccolti in grappoli.Le drupe sono velenose per l’uomo poiché contengono acido prussico (acido cianidrico), come pure le foglie che se stropicciate emanano il classico odore di mandorle amare.Come si diceva non è facile osservare i frutti maturi, questo esemplare a Porta Savonarola, forse per la posizione riparata, ne porta ancora al momento della stesura di questo post: affrettatevi.Fine maggio, sono visibili fiori non fecondati. I frutti dapprima verdi diventano rossicci e infine blù violacei. Qui a Villa Bolasco (Castelfranco Veneto), sullo sfondo uno dei padiglioni.Gradazioni cromatiche in una infruttescenza in luglio.Sezione del frutto; come già detto è una drupa.
La foglia è simile per il colore e le venature all’alloro (da cui il nome della specie), inoltre ricorda la magnolia per le dimensioni e il bordo incurvato (revoluto); insieme di particolari che la rendono inconfondibile.
In questa foto si vede bene l’arrotondamento del bordo verso il basso.Alla brillantezza della pagina superiore fa contrasto l’opacità di quella inferiore. Bordo leggermente dentato, a volte liscio.
Il Lauroceraso è bello tutto l’anno, ma è in aprile che dà il meglio di sé con la fioritura appariscente e abbondante.
I fiori piccoli, ermafroditi a simmetria pentagonale, dalle corolle color crema e dal fondo arancio sono portati, numerosissimi, da grappoli eretti.Gli stami si irradiano verso l’esterno inarcandosi leggermente come per circondare il pistillo che si erge sicuro dal fondo della corolla. Il fiore in basso, in questa foto, ha i petali socchiusi e gli stami raccolti attorno allo stilo con le antere nascoste alla vista; sembra di vederli espandersi e distendersi verso l’esterno.Petali saldati in basso a formare un tubicino (tubo corollino) colorato d’arancio. Ovario supero e lungo stilo.Evoluzione del racemo (grappolo) tra febbraio e aprile.La corteccia bruno grigiastra tende a rimanere liscia anche con l’avanzare dell’età. L’esemplare in questa foto, al Parco dei Faggi (Parco Sgaravatti), ha almeno cento anni.
Dove si trova in città
Giardino San Carlo, sfumatura alta. Si vede bene il tronco spesso ramificato sin dal basso.Due laurocerasi fioriti di scorta al Monumento ai Caduti di Russia in Via San Pio X.Un giardino privato dove Riviera San Benedetto incrocia Corso Milano Giardino Alicorno, un esuberante Lauroceraso emerge da una scarpata.Abbiamo già fatto la conoscenza, qualche foto più su, di questo venerando albero del Giardino storico Sgaravatti. Il tronco fortemente inclinato è un paradiso per bambini di tutte le età. Il primo Lauroceraso di un filare che adorna Via Monte Cengio, una laterale di Via Palestro. Passeggiata Conciapelli, un bell’esemplare, di recente spelacchiato Qui in piena fioritura, Aprile 2018. Poco più in là sullo stesso lato del fiume un esemplare più giovane.Via Alberto Magno verso Piazza Delia, albero scomparso causa la costruzione di un nuovo edificio in sostituzione di una villetta. Un giardino lungo Via Sarpi abitato da due floridi e fronzuti laurocerasi. In primo piano il tronco inconfondibile di un Pino domestico. Un giardino in fondo a Via Orsini verso Piazzale Savonarola, qui abita un possente esemplare.Un giovane lauroceraso all’Orto presso l’entrata principale della parte storica (lato ovest).Esemplare più vecchio nell’arboreto, di fronte al Platano orientale. Imponente lauroceraso sulla sponda destra del Bacchiglione presso il Ponte Sant’Agostino, lì dove il fiume fa un salto.