Questo post è l’ideale prosecuzione di un articolo precedente dedicato all’Abete rosso simbolo dell’Altipiano di Asiago e principale vittima della tempesta Vaia (Ottobre 2018). Scopo dell’articolo è mostrare dove trovare l’albero in città. I luoghi non sono tanti, comprensibile se si pensa che siamo in pianura, e in un centro abitato dove l’effetto isola di calore raggiunge punte estreme in estate. Ma ciò nonostante incontreremo, nel nostro curiosare per Padova, piante, almeno all’apparenza, in buona salute.
Il Torrione Saracinesca visto da Via Cernaia.Nel vicino Parco dei Cigni abita più di un abete rosso assieme a molte altre conifere. Anche al Giardino Città dei Bambini, in Via Sant’Eufemia, si trovano alcuni pecci.Fusto dell’abete che vive in Piazzale San Giovanni. Corteccia grigia, si fessura in placche irregolari, quando queste cadono appaiono macchie rossastre.
Un luogo dove abitano altri abeti rossi, facili da osservare, anche da vicino, è il parco dell’Ospedale Busonera in Via Gattamelata.
Nato come sanatorio, certo questo il motivo delle moltissime essenze presenti, è stato intitolato al medico Flavio Busonera medaglia d’argento al valore nella Guerra di Liberazione. Il partigiano Busonera prigioniero nelle carceri del Paolotti fu impiccato per rappresaglia, dunque un crimine di guerra, il 17 Agosto 1944 in Via Santa Lucia.
Aprile 2019, branche cariche di fiori maschili. Qui in primo pianoFiori femminili. Foto di Tijana Djerkovic, Pagina Facebook Amici degli alberi.Frutto a metà Giugno 2018Un modo certo per distinguere l’abete rosso dal bianco è osservare le cicatrici degli aghi sul rametto. Se quest’ultimo si sente al tatto come una grattugia, allora è peccio.Rametto spoglio di Abies alba. Gennaio, una gemma che contiene al suo interno un rametto. Prima e dopo…
Ma lasciamo il Busonera per riprendere il nostro girovagare per la città.
Via Isidoro Wiel, una laterale di Via Savonarola. Un esemplare dal portamento bizzarro, alla povera pianta è stata amputata la cima. Sullo sfondo Robinie fiorite in Via Raggio di Sole, floridi alberi che abitavano un terrapieno addossato alle mura; di recente sono state uccise tutte, alla faccia dei benefici che le piantearrecano alla città.Foto Aprile 2018. Quelle che sembrano pietre sono in realtà i ceppi delle robinie che affollavano il terrapieno.Un giardino privato sulla sponda sinistra del Canale Santa Chiara, fotografato da Riviera Tiso da Camposampiero. Quidal Ponte Barbarigo. Si noti il caratteristico aspetto dei rami principali, come se da essi pendessero verdi festoni. Una pratica che sta incontrando sempre più accese critiche è tagliare gli abeti per Natale e esibirli moribondi per le strade delle città.