Magnolia kobus

Magnolia kobus è albero di dimensioni contenute, adatto ad ornare spazi non molto grandi. Il periodo più bello per ammirarlo è marzo-aprile quando fiorisce, prima di mettere le foglie, sfoggiando grandi fiori, bianchi e carnosi. In città non è molto comune, ma i luoghi in cui è presente sono resi indimenticabili dal fenomeno.

Piazza Garibaldi dove vive un gruppo di sei kobus dalla fioritura a quanto pare esagerata
Via Marzolo poco prima di sfociare in Via Portello si apre in una graziosa piazzetta abitata da un esuberante gruppetto di kobus
Il fiore ha in media una decina di petali bianchi, con riflessi crema all’interno e tracce violette all’esterno.
Via XX Settembre
Una splendida giornata di inizio aprile in Largo Europa
Al centro della corolla il fiore ha numerosissimi stami, con le antere sul lato interno, questi circondano una struttura centrale che porta copiosi ovari. Come per tutte le magnolie gli organi sessuali sono un po’ diversi da quelli consueti: si tratta di un genere primordiale.

Da questo fiore si sviluppano infruttescenze ancora più particolari. All’inizio sembrano galle dalle forme più disparate, poi si capisce la loro vera natura quando, in settembre, emergono i semi rossoarancio o rossocorallo.

La varietà delle forme dipende da questo: dopo aver perso corolla e stami, la struttura che porta gli ovari assume la forma a sinistra, poi gli ovuli fecondati germinano ingrossandosi, e poiché la loro fecondazione è casuale, l’aspetto finale è sempre diverso.
A fine estate lo spettacolo è assicurato.
Parco Europa
Incontro ravvicinato
La foglia, dal colore verde scuro nella pagina superiore e più chiaro in quella inferiore, è grande, ovale e coriacea.
Bordo ondulato, apice e base appuntiti.
La corteccia è grigioverdastra, dapprima liscia poi debolmente fessurata con l’età
Nella recentissima sistemazione di Pizza Caduti della resistenza compaiono, fra altre piante più o meno esotiche, alcune giovani kobus.
Via Marzolo, gennaio
Via XX Settembre, a fine agosto.
Ancora la movimentata Piazza Garibaldi. Le due piante più vicine ai palazzi del lato est della piazza fioriscono sempre con un po’ di ritardo; un vecchio trucco di tutte le specie per salvaguardarsi dalle gelate tardive.
La Piazza da angolazione diversa. Qui c’era la Statua di Garibaldi poi trasferita ai Giardini dell’Arena. Prima ancora il luogo portava il nome di Piazza dei Noli, dai vetturini che vi avevano posta.
Foliage in novembre.
La colonna al centro è un collage di pezzi di origine romana, fu collocata qui nel 1954 e sormontata dalla statua della Madonna dei Noli, che nella parentesi garibaldiana dimorava nella vicina chiesa di Sant’Andrea.
Fenologia minima
Areale di origine