Giardini alla Rotonda – 2, gli alberi al sommo del Bastione della Gatta

Resta ancora da parlare, vedi post precedente, degli alberi che abitano la sommità del Bastione della Gatta, tutti alberi grandi e relativamente anziani, ma purtroppo non so dire quanti di essi risalgano alla sistemazione iniziale del giardino. Quello che si sa è che inizialmente qui su c’era un bar, ‘Alla Rotonda’ appunto, dal quale i Giardini presero il nome.

C’eravamo lasciati con questa foto che mostra l’ingresso all’ultimo livello del Giardino. Il primo albero che attrae l’attenzione è un alto e robusto Pinus pinea.
Da Viale Codalunga
L’albero è un po’ l’emblema di questa parte di Giardino, lo si vede da ogni angolazione. Nella foto alla sua destra tre giovani alberi: due magnolie e un ginco.
Le due magnolie dall’entrata, sullo sfondo i palazzi di Viale Codalunga.
Oltre le magnolie e il ginco uno splendido olmo (Ulmus minor)
Anzi, tre appiccicati.
E dopo gli olmi un Frassino minore (Fraxinus angustifolia)…
…in verità due frassini,…
…il secondo alquanto discosto così da lasciare visibile il serbatoio da Viale Codalunga. La foto è presa in Aprile.
Il secondo frassino è scortato da un melograno e…
…da un bagolaro (Celtis australis) cresciuto a mo’ di arbusto.
Oltre il secondo frassino, sempre in senso antiorario, un gruppetto di magnolie. E poi ancora un angustifolia, spoglio nella foto (Novembre 2019).

Il Giardino continua aggirando il serbatoio e affacciandosi su Via Citolo, che raggiunge buttandosi giù per una rampa con seconda entrata. Zona alquanto trascurata. I lavori han fatto emergere dei servizi igienici dal nome ormai desueto: Latrine.

In primo piano una Magnolia e a sinistra i fusti di due cedri dell’Atlante. L’edificio paglierino è la Scuola De Amicis e in fondo sulla destra si intravvedono le Latrine.
Fabbricato con una sua identità: snelle lesene sormontate da squadrati barbacani sorreggono un tetto sporgente. Per il resto la composizione è dominata dal rettangolo, almeno tre dei quali sono aurei.
Al rettangolo che racchiude la scritta ho sovrapposto (non ho saputo resistere alla tentazione…) una delle tante costruzioni del rettangolo aureo. Serve anche da verifica, il che non guasta…
L’entrata da Via Citolo è ornata da uno splendido Bagolaro
Dalla corteccia a pelle d’elefante
…e possente chioma. Nella foto l’entrata della Cappella ai Caduti Civili, sormontata da balconcino baroccheggiante, elemento decorativo costante nel Giardino.

La pianta del Giardino e quello che ci racconta

Nell’anno scolastico 1994/95 alcune classi del Liceo Artistico Modigliani hanno portato a termine un meritevole lavoro di analisi botanico-architettonica del Giardino, producendo, fra le altre pregevoli cose, anche una pianta del complesso. Quest’ultima è per noi preziosissima poiché fotografa con grande precisione la situazione delle specie arboree presenti all’epoca della ricerca.

Oltre agli elementi architettonici compare una legenda delle specie – denominate con curiosi acronimi che ricordano la tavola di Mendeleev; ad esempio il binomio ‘Mg’, in luogo di Magnolia grandiflora, richiama alla mente l’abbreviazione dell’elemento chimico Magnesio.
La foto non è molto leggibile, mi son permesso di sovrapporre caratteri alle sigle nella legenda e sulla pianta. Le sigle coperte da una croce rossa indicano gli alberi scomparsi al momento dell’inizio dei lavori, la cosa è di un certo interesse poiché fornisce la misura dello stato di abbandono del Giardino nel corso dei venti e più anni che separano la ricerca degli studenti dall’inizio dei lavori. Nel frattempo erano stati piantati altri alberi (ad esempio gli ibischi della Cina) non indicati per non appesantire ulteriormente l’immagine.
Nella parte sul Bastione ho segnalato a sfondo verde alcune imprecisioni: lì dove oggi c’è un Olmo l’acronimo indica un Abete (Picea abies – Pa); i frassini a est e a nord sono identificati entrambi frassino maggiore (Fraxinus excelsior – Fe); il frassino dietro il serbatoio porta l’abbreviazione ‘Fa’ non presente nella legenda, forse sta ad per Fraxinus angustifolia (Frassino minore). Nella zona presso le Latrine il Curpessu glabra è andato perduto. Infine ho aggiunto vicino al Frassino più grande il Melograno (Punica granatum – Pg) e il Bagolaro (Celtis australis – Ca) che lo accompagnano.

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