Elaeagnus x ebbingei – Olivagno di Ebbinge

Arbusto vigoroso e dall’aspetto severo, adatto a formare fitte siepi. Bello per il verde brillante delle foglie, punteggiate d’argento, e per la profumatissima fioritura autunnale. Alle nostre latitudini resta sempreverde mentre in climi più rigidi perde le foglie in inverno. È un incrocio fra E. pungens e E. macrophylla; ed è un classico esempio di vigore dell’ibrido: cresce rapido e forte e non ha problemi di parassiti o malattie.

Rametti primaverili emergono da una recinzione. Una immagine consueta per questa specie in città.
Foglia verde smeraldo picchiettata di punti argentini. Nervature parallele e regolari.
Pagina inferiore bianchiccia con linea mediana marrone e rade macchioline dello stesso colore.
Motivo a sbalzo fra una nervatura secondaria e l’altra. Margine ondulato.
Quelli che ad occhio nudo sembrano puntini sono curiose squame circolari, simili a certi portalampada per lucette di Natale. Sempre affascinanti sorprese!
La pagina inferiore ne è interamente e fittamente coperta. Qui e là appaiono squamette colorate di marrone.
Molto più numerose sulla nervatura centrale.
La natura squamosa ben si evince dalla foto.
Risveglio vegetativo in maggio.
Le foglie da giovani sono verde più tenero; raggiungeranno la maturità nell’inverno successivo.
Lui non ha spine, ma ogni tanto qualcuna scappa…
Rametti marrone. Nella foto un intrico di forme e colori.
La fioritura è autunnale. Già in settembre compaiono i primi boccioli simili a curiosi birilli a simmetria quaternaria. Colore biancoargenteo.
Il calice fa da corolla come nel cugino angustifolia, ma per lui l’interno dei sepali è bianco. Quattro stami con pistillo centrale candido e svettante.
I fiori spuntano isolati o in mazzolini alle ascelle delle foglie. Anche sui rami più vecchi, circostanza sfruttata dai giardinieri che potano alla grande.
Profumatissimo, specie dopo la pioggia.
Drupe simili ad olive
Rosse a maturazione. Foto in marzo.
Corteccia liscia, di un bel marrone violaceo e picchiettata di lenticelle.
A volte ha aspetto di alberello: complice il cugino angustifolia che si presta volentieri a fare da portainnesto. Il bell’esemplare nella foto è nel Giardino Santa Rita.
Giardino Storico Treves, il lato che si affaccia sull’Ospedale. Qui fra le molteplici e pregiate specie di arbusti messi a dimora non poteva mancare il Nostro.
Giardino dei Giusti a Terranegra.
L’arbusto sopporta bene gli ambienti salini. Al Lido di Venezia si è addirittura naturalizzato: un esemplare ‘scappato’ (Murazzi).
Sempreverde (alla latitudine di Padova). Fenologia: nuove foglie, fioritura, fruttificazione.
Nome in onore di J. Ebbinge che ottenne questo ibrido nel 1928 in Olanda.

Elaeagnus x ebbingei Limelight

Cultivar dalle foglie screziate d’oro. Nella foto l’esemplare dell’Orto.
Il motivo dorato è al centro della lamina; da non confondere con una cultivar simile che lo ha ai bordi.
La cultivar non manca in città, a motivo delle foglie molto attraenti. Piazzetta Bettiol, presso Passeggiata Conciapelli.
I fiori non sono molto diversi da quelli della pianta madre
Forse leggermente più scuri.
Lunga siepe all’imbarco del Ferry al Lido.

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