Dove ci si impegna a fondo nel tentare di riconoscere i meriti ad un albero misconosciuto, che ha perso financo il nome a favore del cugino Pinus pinea. E ci si dilunga tanto in indicazioni e comparazioni, da dover rimandare ad altro post le informazioni sui luoghi dove trovarlo.
Aghi in fascetti
Pinus halepensis – Pino d’Aleppo
Dove si parla di un albero molto ornamentale che in natura abita le coste del Mediterraneo. Purtroppo raro in città, ma che si può ammirare nel vicino Lido di Venezia. A lui l'autore del post ha dedicato un haiku, inaugurando una pratica che si spera possa diventare una consuetudine.
Pinus pinea – Pino domestico, chioma ad ombrello e preziosi pinoli
Dove si parla di un albero a tutti familiare per la sua chioma ad ombrello, si descrivono i suoi caratteri, compresi i preziosi semi, e si ricorda quanto artisti di ogni genere lo abbiano amato.
Pinus wallichiana – Pino dell’Himalaya
Albero dal profilo elegante anche per i lunghi aghi pendenti, raccolti a fascetti di cinque, e le pigne grandi e sottili. Arrivato dall'Himalaya nei giardini di tutta Europa a metà dell'Ottocento. In città è piuttosto comune nei giardini privati, molto meno in quelli pubblici dove i giardinieri del Comune, pare, gli preferiscano il cugino americano, dai tanti caratteri simili, Pinus Strobus.
Pinus sylvestris – Pino silvestre o Pino di Scozia
Il colore dei rami più alti e il forte profumo di resina ne fanno uno dei pini più belli e degli alberi più affascinanti. A Padova è poco comune, forse il fatto che sia un albero di alta montagna scoraggia i giardinieri, ma lì dove è presente riempie di sé l'ambiente.