Il nome evoca la città della Siria da dove pare provenga (almeno a detta di Miller il Giardiniere di Chelsea che gli diede il nome); in ogni caso è albero squisitamente mediterraneo, ama vivere lungo le coste e non teme i terreni calcarei bagnati da questo mare; gli piace crogiolarsi al sole, anche nelle estati infocate. Il portamento è leggermente conico, specie da giovane, con rami che si gonfiano a mo’ di enormi cuscini giustapposti gli uni agli altri.
Fenologia minima: risveglio vegetativo, fioritura, fruttificazione.Areale di origine (native range)L’albero in città è rarissimo ma per trovarlo in abbondanza, basta fare una gita al Lido di Venezia, dove lo potrete osservare in tutta comodità. Nella Foto il Canale delle Scoasse e sullo sfondo l’Isola di Poveglia.Da diversa angolazione. Nelle foto si vede bene la silhouette dei rametti terminali,… … (ne abbiamo già parlato, ricordate?) sembrano certi piumini per la polvere, un carattere che aiuta l’identificazione.Aghi a fascetti di due, stretti, sottili, elastici; colore verde chiaro, lunghezza fra 10 e 15 centimetri.Coni: appiattite la parte esterna della squama e la losanga marrone al centro (rispettivamente: apofisi e umbone); lungo peduncolo, cosa piuttosto rara fra i pini.Il ‘frutto’ matura in due anni. Nella foto una pigna poco prima dell’apertura delle squame e l’abbandono dei semi.Evoluzione nel tempo delle pigne: ogni anno un nodo. In cima ai rametti si intravvedono i minuscoli frutti appena formati.Eccone uno da vicino, già evidente il lungo peduncolo.La specie è molto prolifica e i coni rimangono a lungo sulla pianta prima di cadere.I fiori dei pini son tutti uguali. Nella foto coni maschili in aprile. Altro carattere distintivo è il pallore dei nuovi rametti. Conservano il colore bianco grigiastro per almeno un paio di anni.La corteccia rimane grigia e non perde placche, diversamente da molti pini. Nella foto un esemplare dalle notevoli dimensioni.Spesso tende a crescere inclinato, assecondando i venti prevalenti.A volte esagera un po’…Via Briosco. Un rarissimo, per Padova,halepensis abita un giardino privato protetto da un altissimo muro di cinta.Siamo all’altezza dell’ex Teatro Antoniano.Un secondo individuo abita in un giardino privato lungo il Canale Scaricatore verso Ponte Terranegra.Di recente ne ho scoperto un altro (sic!) in Orto presso la fontana di Salomone (Porta Sud); molto difficile da fotografare, specie a mezzogiorno…Lungo il sentiero che da Maiori conduce ad Erchie (Costiera amalfitana) fra mirti e ginestre.Filare ornamentale di d’Aleppo presso Sermoneta (Latina)Il Castello Caetani, in fondo a ridosso delle case Arundo donax.Pennacchi di d’Aleppo. Naturalmente è solo un pretesto per godere della skyline della città: a destra del Palazzo dei Dogi, il Campanile di San Giorgio e l’imponente mole di San Giovanni e Paolo; sulla sinistra una lunga teoria di campanili aperta da San Marco e chiusa dalla cupola della Salute, segue il Campanile di Santo Stefano.