Corylus colurna – Nocciolo di Costantinopoli

Fenologia minima: risveglio vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine (native range): Penisola balcanica, Asia minore, Afganistan.

Corylus colurna è simile al cugino avellana, ma il portamento è decisamente arboreo potendo crescere ben oltre i 20 metri; l’albero ha forma conica particolarmente da giovane. Anche da adulto conserva una figura snella pur allargando un po’ la chioma, un bell’esempio lo abbiamo già incontrato lungo l’argine del Brenta fra Vigodarzere e la Certosa.

Via Facciolati, la rampa del Ponte di Voltabarozzo, giovani colurna dalla caratteristica forma conica.
Incredibile fruttificazione delle piante della foto precedente. Un posto tanto sconsigliabile da frequentare per il traffico feroce quanto, almeno in questo caso, ricco di sorprese.
Le nocciole sono più piccole e han forma più allungata dell’avellana; sono racchiuse da brattee molto appariscenti.
L’infruttescenza permane a lungo sulla pianta; a sinistra appena formata, a destra dell’anno precedente (Luglio 2017).
I fiori maschili sono simili all’avellana e anche il periodo della fioritura è lo stesso.
Molto simili anche quelli femminili
I rossissimi stigmi sono piuttosto restii a emergere completamente dalle perule.
Qui alla fine di febbraio con gli stigmi quasi secchi e un vistoso rigonfiamento alla base che lascia immaginare l’ovario ingrossato.
Maggio. Le nuove foglie e i rametti sono ricoperti di peli un po’ dappertutto
Rametti pelosi e rossi da giovani, poi diventano marrone e glabri.
Lamina larga con nervature secondarie regolari, bordo dentato a denti seghettati.
Fusto dritto, corteccia grigiastra.
Con l’età si frattura in placche irregolari lasciando apparire i tessuti sottostanti rosso mattone. Può capitare che si stacchino sottili strisce.
Gemma apicale (estremo del rametto).
In città non ci sono molti alberi di questa specie, qui un grazioso filare in Via Cavallotti.
Uno degli esemplari in maggio. Sembra in conflitto con un Acero negundo: la timidezza delle chiome?
Febbraio
Giovane esemplare in Via Manzoni, presso il Pattinodromo Comunale
Dove si parla di un albero molto simile nei fiori e nelle foglie e nei frutti al Nocciolo, ma dal portamento alquanto diverso. Si descrivono poi le sue infruttescenze dall'involucro piuttosto singolare.
Sullo sfondo una delle aule della Scuola all’Aperto, fondata a Padova nel 1905 da Alessandro Randi.

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