Aesculus parviflora – Ippocastano arbustivo

Arbusto deliziso per le foglie eleganti, gli alti e snelli candelieri che portano fiori dai lunghi stami e lo splendido foliage. Oltre all’aggettivo ‘delizioso’, anche il nome, parvilora = piccolo fiore, suggeriscono una pianta minuta e riservata. Ma ne conosco uno venerando che non suscita affatto simili frivolezze, anzi mette soggezione al solo avvicinarsi.

Fenologia minima
Areale di origine ristretto, i soli stati Alabama e Georgia.
Numerosi fusti si dipartono tutti assieme dal suolo, come in ogni arbusto che si rispetti, e presto si allargano a formare una chioma a cupola più o meno regolare.
Rami e rametti contorti e tozzi.
Non ce ne sono molti in giro, almeno che io sappia. Due vivono in Orto; nella foto quello verso la Porta Orientale.
L’altro, fatto crescere ad alberello, presso la Porta Sud
Il notevole e vetusto parviflora in un Giardino privato.
Avvicinandosi si percepisce la maestà di questa pianta. La foto è presa in ottobre, in pieno foliage.
L’esemplare dell’Orto nello stesso periodo. I fili scuri verticali sono resti delle infruttescenze.
Amo questa foto non solo per i colori e la freschezza, ma soprattutto perché ritrae alberi cari di cui si distinguono perfino minuti particolari. Vale la pena citarli tutti: da sinistra: Tamerice, Cornus florida, Magnolia dal fiore bianco, Catalpa, Liriodendro. Di ognuno si potrebbe parlare a lungo.
Foglia palmata (come i cugini più grandi) con foglioline grandi a forma allungata, apice prolungato e acuto, base stretta. Picciolo lunghissimo e scuro.
Venature evidenti, parallele e leggermente arcuate verso la punta.
Tenera foglia al risveglio vegetativo, aprile.
Autunno. La clorofilla abbandona la foglia e lascia la scena ai carotenoidi.
Gemme, alle ascelle delle foglie. Fillotassi opposta (l’altra foglia è già caduta). In basso cicatrice fogliare vista di fronte.
La fioritura è relativamente tarda, da giugno fino a metà luglio. Infiorescenze in pannocchie erette di sottili fiori bianchi.
Boccioli, bene si distingue la struttura della pannocchia.
I petali stretti e lunghi si saldano insieme alla base. Anche il calice si estende alquanto.
Lunghi stami sporgenti, antere rossissime. Il pistillo è difficile da osservare: più corto e nascosto all’interno della parte tubolare della corolla.
Le strutture fiorali esili e slanciate raggiungono i trenta centimetri.
In maggio appaiono come steli assurgenti
Il frutto è una capsula simile a quella dell’ippocastano rosa
E dentro una, o più, ‘castagne matte’ non commestibili e velenose.
Corteccia liscia ricca di lenticelle; colore grigiomarrone.

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