

Il nome comune di questo albero è Gelso da carta e a Padova lo si può trovare in numerosi posti. Un notevole esemplare abita un giardino del Comune presso lo stadio Appiani a ridosso del Bastione Santa Croce, altri nel Parco giochi Città dei Bambini e in altri luoghi ancora. Cresce come albero di media grandezza, spesso come arbusto causa i numerosi polloni, i rami si allargano presto formando una chioma ad ombrello.





Tutte queste piante che formavano la bellissima siepe spontanea, luminoso esempio di natura in città e di prezioso corridoio ecologico, sono state prontamente uccise al passaggio delle Armate di Riqualificazione delle Mura cinquecentesche. (Foto del Dicembre 2020).



La specie può essere facilmente identificata poiché le foglie presentano un accentuato polimorfismo potendo avere uno, due o nessun seno. Hanno lamina larga ma con apice pronunciato e sono vellutate al tatto, di un bel verde morbido sopra e più chiare nella pagina inferiore.


In autunno le foglie diventano di un giallo intenso e sono di gradevole effetto.








Quest’albero ha una interessante storia da raccontare: in Italia esistono, quasi certamente, soltanto esemplari maschili che fioriscono abbondantemente in Marzo-Aprile, ciò significa che tutti gli individui del nostro paese derivano da un unico esemplare maschile introdotto, o introdottosi, chissà quando e dove. Splendidi i fiori femminili, i frutti sono bacche di un bel colore rosso intenso.



Aggiornamento Agosto 2020
Come non detto, qualcuno dei miei manuali deve avermi tradito. Pare che di alberi femminili in Italia ne esistano in abbondanza almeno al sud e anche nella città di Roma, questo è quanto ho appurato dalla Pagina Facebook di un gruppo molto frequentato.

Per questa foto e le seguenti: Anna Maria Panzera, Amici degli alberi
