La piazza prende il nome da una Accademia fondata nel 1608 con finalità di addestramento equestre e militare, poi sciolta all’inizio del Settecento. Del resto tutta questa parte di Padova, da Porta Saracinesca a Porta Savonarola, era costellata di Caserme.
Pianta della Piazza (dalla Mappa del Comune). I numeri indicano le zone cui si farà riferimento nel seguito.
Ci avvicineremo alla piazza da Ponte Sant’Agostino percorrendo il tratto di Riviera Paleopaca che sulla mappa corrisponde alla zona 1.
La Specola e Riviera Paleopaca da Ponte Sant’AgostinoUno dei numerosi salici che punteggiano la riviera. In primo piano un giovanissimo Ligustro. Oltre il Salice un breve filare di olmi che questa foto di inizio Dicembre mostra ormai spogli.Gli olmi in una splendida giornata di Novembre
È sicuramente questo l’accesso più suggestivo alla piazza. Attraversando il ponte di ferro (Ponte Paleocapa) si gode una spettacolare vista sulla Specola, non a caso il posto più fotografato di Padova.
La Specola in Ottobre. Il Bacchiglione si dirama in due tronchi, a sinistra verso Riviera San Benedetto, a destra verso il Ponte delle Torricelle.La versione speculareIl lato della piazza che nella nostra mappa corrisponde alle zone 2 e 4. Da sinistra un alto pioppo cipressino, un olmo, ancora un giovane cipressino, un acero purpureo e, sullo sfondo, un cedro deodara.Un mese dopo, in Novembre. L’olmo ha assunto una provvisoria colorazione giallolimone, l’acero comincia a perdere le foglie dalla cima, i pioppi sono ormai spogli. Da questa inquadratura si capisce meglio la posizione del deodara che dimora il centro dell’aiuola (zona 4 della mappa).Sul lato destro del ponte un alquanto scarruffato Gelso (Morus alba, zona 9 della mappa) introduce alla piazzaAllargando lo sguardo oltre il Gelso restiamo rapiti all’apparire di decine di sfumature di verde e di giallo. Al centro della foto la macchia giallo oro di un altro Gelso bianco.Volgendosi indietro verso Riviera Paleocapa magnifici cipressini e un salice piangente (zona 10 della mappa)La stessa inquadratura della foto precedente ma un mese dopo (Novembre), i pioppi cipressini han quasi completamente perso le foglie mentre il salice, una delle ultime piante ad ingiallire, ha appena assunto la livrea autunnale.Superato il ponte due giovani ginkgo biloba ci accolgono con una splendida macchia gialloverde. Zona 5 nella mappa. A destra gli inconfondibili rami decombenti di un deodara.Cedro deodara con fiori maschili in Ottobre completamente verdi. Tra qualche settimana sbocceranno in una profusione di polline giallo.Guardando verso Via Riello, un pensoso Carpino dalla chioma ocra, raccolta e composta.La piazza in Ottobre, verso le zone 2 e 4 della mappa. In primo piano il breve filare di alberi di Giuda, che forse ricorderete in piena fioritura, dietro tre linee verticali inversamente elevate, complice il gioco prospettico, del deodara, del cipressino e della Specola.
Volgiamoci ora decisamente a destra verso le zone numerate 6 e 8 nella mappa.
Un Tilia cordata e dietro un Acero riccio. Sulla destra un filare di cercis. Le foglie grandi e lucide sulla sinistra appartengono ad una Magnolia collocata proprio al centro della zona 6.Le foglie dal lungo picciolo dell’Acero riccio che penzolano dai rami verdastriQui a comporre un tappeto multicoloreLungo Via San Gregorio Magno (zona 8 nella mappa) ci sono due filari di una cultivar di Biancospino (Crataegus x lavallei Carrierei) che in Autunno esibiscono lucidi e rossissimi pomi.
Uscendo, o entrando, da Via Riello si incontrano due brevi filari consecutivi (zona 7 nella mappa) di Liriodendrontulipifera e Koelreuteria paniculata fastigiata, entrambe le specie in Ottobre si tingono di giallo intenso.