Come distinguere fra le Magnolie dalle fioriture precoci

Di tutte la grandiflora (Magnolia bianca) è inconfondibile, perché sempreverde. Le altre si somigliano moltissimo, specialmente quando han messo le foglie dopo le esuberanti fioriture primaverili; ciò è spesso fonte di imbarazzo per il Cacciatore di alberi. In città vivono almeno quattro specie di magnolie (oltre alla grandiflora) le più frequenti sono M. x soulangeana, la più amata certo in virtù dei fiori eleganti e vistosissimi, e M. Kobus; più rare M. liliiflora e M. Stellata. Altre due specie si trovano, che io sappia, solo in Orto: M. denudata e M. virginiana, ma non ne parleremo qui. La stellata è considerata da alcuni sistematici una varietà della kobus (in questa interpretazione M. stellata e M. kobus var. stellata sono dunque sinonimi). Unalberoalgiorno si atterrà a questa ipotesi.

Il periodo della fioritura non aiuta. Tranne per la grandiflora che fiorisce in giugno, le altre fioriscono tutte fra la fine di marzo e metà aprile. La liliiflora fa in parte eccezione, poiché non esaurisce la fioritura in questo periodo ma continua a regalare qualche fiore fino in luglio.

SpecieTratti (fortemente) caratteristici
grandiflora– fiore bianco, ampio ed eccezionalmente grande
– foglie grandi, lucide, coriacee; marrone e vellutate sotto
– sempreverde a portamento maestoso
x soulangeana– picciolo fogliare più lungo e sottile della liliiflora
– fiore inizialmente a forma di calice,
cioè petali che si allargano verso il vertice
– corolla esternamente violacea alla base (ma anche oltre),
bianca internamente
– stami viola, pistilli giallognoli
liliiflora– sulla pianta si trovano fiori fino in luglio
– picciolo fogliare corto e tozzo
– petali viola, a volte su entrambe le facce
– stami e pistilli viola
kobus– corolla ampia e bianca
– petali stretti e allungati
– foglia tendenzialmente ovale, apice e base appuntiti.
stellata– corolla come la kobus
– petali più sottili e numerosi della kobus
– foglia più piccola e più sottile della kobus, apice smussato e base stretta

La tabella suggerisce di raggruppare le quattro specie ‘critiche’ in due insiemi distinti caratterizzati dal colore del fiore, quelle dal fiore bianco, kobus e stellata, e le due dal fiore violaceo, soulangeana e liliiflora.

Magnolia kobus e stellata – fiore bianco

Nella kobus la corolla si allarga con grandi petali carnosi, di solito una decina, dando luogo a un fiore di dimensioni ragguardevoli.
Aspetto simile ha il fiore della stellata, ma i petali più sottili e più numerosi danno un senso di maggiore leggerezza.
Tutto ciò si ripercuote nell’aspetto complessivo dei rami fioriti: mentre la kobus appare solida e compatta…
…la stellata ispira fragilità e quasi frivolezza.
Ora che abbiamo imparato a riconoscerle, siamo in grado di distinguerle anche col fiore socchiuso. Ve lo lascio come utile esercizio.
L‘apparato riproduttivo non è purtroppo di alcun aiuto, in questo le due specie sono identiche! Da qui, forse, l’ipotesi che la stellata sia solo una varietà della kobus.

Il portamento è un buon indicatore nella gran parte dei casi. Di solito kobus è un vero albero, mentre stellata un arbusto. Ma purtroppo non mancano le eccezioni.

Magnolia kobus fiorita, Via Marzolo.
Magnolia stellata, Via Tripoli.
Magnolia stellata, Parco Zarz Brescia.

L’osservazione della foglia può essere preziosa, se la pianta non ha i fiori: ampia per la kobus, stretta e piccola per la stellata.

Una raccolta di foglie della kobus. Non si può dire che non ci sia varietà, eppure certi caratteri emergono: la foglia tende ad allargarsi molto al centro; il vertice è visibilmente appuntito; la base si stringe con lati dritti, ma l’angolo fra questi è troppo variabile da un individuo all’altro per farci affidamento.
Nella stellata si riconosce il vertice smussato (in forte contrasto con l’altra), la foglia decisamente stretta, la base acutissima.
Magnolia stellata in Orto, portamento arbustivo.
I vivaisti tendono a darle un portamento ad alberello. Via Carducci, giardino privato.
Riviera Mugnai, verso Largo Europa, in una minuscola aiuola.

Magnolia x soulangeana e liliiflora – fiore violaceo

Anche queste due magnolie sono parenti, Magnolia x soulageana è infatti un incrocio fra M. liliiflora e M. denudata. Alla Magnolia di Soulange abbiamo già dedicato un post.

Tra i caratteri rimarchevoli della liliiflora vi è sicuramente la fioritura estiva. Giardini Santa Rita, Luglio.
Avvicinandosi.
Una esplosione di colori all’inizio di marzo ai Giardini dell’Arena. Sullo sfondo il campanile degli Eremitani.
Via Venezia un incredibile filare di liliiflora.
Liliiflora: foglia più ampia verso la punta, apice appuntito, nervature incassate nella lamina, picciolo tozzo e corto.
Magnolia di Soulange: foglia più ampia verso il vertice, apice sporgente, nervature regolarmente distanziate e ben evidenti, picciolo allungato. Forse è proprio quest’ultimo carattere che permette un sicuro riconoscimento.
Il picciolo della liliiflora è breve e grassottello…
alquanto diverso da quello della soulangeana, che è più lungo e sottile.
Carattere che pare aver preso dall’altro genitore, M. denudata.
Il fiore della liliiflora è di una bellezza esagerata, sin dal bocciolo dal colore viola scuro e dalla forma che fa presagire le grazie del tulipano o del giglio (giusto appunto). I petali internamente sono bianchi o a volte debolmente violacei.
Elegante e proporzionato quello della soulangeana; in realtà per forma, dimensioni e colori è uno dei fiori più belli in assoluto fra gli alberi.
Ma più che l’aspetto e i colori della corolla è più utile concentrarsi sugli organi riproduttivi. La liliiflora ha stami e pistilli completamente viola, mentre nella soulangeana sono violaci solo gli stami.
Stami di liliiflora carichi di polline.
Splendente liliiflora in Via San Fermo dalla crescita lenta ma sicura. Vive con un bellissimo Acero grigio col quale condivide una aiuola modesta ma molto curata. Di recente han piantato anche una kobus, che fa di tutto per sembrare una stellata.
Via Solarolo, fine aprile.
Una delle liliiflora dell’Orto. A destra si intravede il baracchino presso la vecchia entrata, e in primo piano una pianta in rilievo dell’Orto antico con iscrizioni in braille. Quale sensazione al tatto? la tentazione è irresistibile…

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.