Viburnum lantana

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine (native range)

Grande arbusto poco appariscente, ma che ad osservarlo attentamente può sorprendere. Pochi ce ne sono in città, pur essendo colmo di caratteri preziosi: foglie, fiori, frutti, portamento sembrano fatti apposta per formarne eleganti siepi. Ma c’è anche una sorpresa che sarà rivelata a suo tempo…

Foglia ovale con vertice appuntito e base leggermente cordata, breve picciolo; verde scuro e coperta da leggera peluria la pagina superiore.
Molto più chiara e pelosa la pagina inferiore che presenta vistose nervature in rilievo.
Ricoperti da una fitta peluria anche rami e rametti.
Bordo finemente dentato. Denti piccoli, ottusi e muniti di una minuscola punta (mucrone).
Caratteristica gemma con due vistose brattee.
Fiori in corimbi eretti. I boccioli sono giallo verdognoli con sfumature rosate.
Timida fioritura in marzo, l’esplosione sarà in aprile. L’infiorescenza bianca e globosa ricorda il cugino Viburnum opulus.
Sì! è abbastanza facile scambiare l’arbusto col Pallon di Maggio.
I singoli fiori sono ermafroditi, bianchi, con cinque petali saldati alla base. I boccioli poco prima della schiusa sono rosati.
Cinque anche gli stami con filamenti bianchi e antere gialle.
I frutti alla formazione sono stranamente appiattiti.
Poi mettono su polpa e diventano tondeggianti e anche il colore cambia, inizialmente verdi (foto precedente), in seguito ingialliscono, poi si arrossano ed infine diventano nero violacei.
Ma ogni frutto cambia di colore a modo suo, così il corimbo appare, per il piacere di chi lo guarda, variamente colorato.
Settembre. I frutti avvizzendosi riassumono la forma appiattita; mistero finalmente svelato: si adattano alla forma del seme.
Corteccia bruno grigiastra. Ramificazione sin dal terreno, come in ogni buon arbusto che si rispetti.
Arbusteto di Agripolis (Legnaro), un robusto lantana alla fine di marzo. In primo piano un Bosso, il nostro è dietro con portamento massiccio e rami espansi.
Pochi, come si è detto, sono i lantana in città, ma un nutrito gruppo vive al Giardino Storico Treves. Alcuni esemplari addossati al muro di cinta vicino all’entrata.
Più in là verso il Canale San Massimo.
Uno dei lantana in Orto presso la Porta Ovest
Versione notturna in Orto; l’arbusteto nella parte nuova
Tripudio di fiori in aprile.

Spigolature

Ötzi la mummia del ghiacciaio del Similaun, scoperta il 19 Settembre 1991 (or son giusto trent’anni) al confine austro italiano, portava nella faretra quindici frecce di legno di Viburno lantana. Forse per la notevole elasticità del legno, richiamata anche nel nome della specie: dal latino lentare = piegare. Chi volesse saperne di più può andare all’erudito articolo di Wikipedia o anche a questo gradevole post.

2 pensieri su “Viburnum lantana

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