Aggiornamento del maggio 2024 Il blog, come spesso mi è capitato di dire, è primariamente un diario personale (ovviamente di esperienze botaniche). In questo spirito vi rimando al post del maggio 2024 dove si racconta la vicenda, durata anni, e conclusasi con la documentazione completa dei fiori di questa specie.
Moraceae Maclura pomifera (Raf.) C.K.Shneid. Il nome fu imposto nel 1906, praticamente ieri, da Camillo Karl Schneider botanico e architetto paesaggista tedesco. Viaggiò in Cina per alcuni anni. Il luogo della prima pubblicazione fu il primo volume de Illustriertes Handbuck derLaubholzkunde, Jena, 1906, pagina 806.
Per racimolare qualche informazione sulla pianta risaliamo a colui che diede il nome al genere. Il botanico e zoologo britannico, vissuto per qualche tempo negli Stati Uniti, Thomas Nuttall. Il libro è: The genera of North America plantes, Philadelphia, 1818, pag. 233. In nota il Nuttal ci dice perché ha voluto dedicare la pianta al filosofo William Maclure.
Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazioneAreale di origine (native range) molto ristretto: Missouri (USA)
Il Moro degli Osagi o Gelso del Texas ricorda nel nome una tribù indiana che abitava l’alveo del fiume Osage, un affluente del Missouri, nell’attuale omonimo Stato. I coloni lo usavano per farne siepi impenetrabili al bestiame e, prima ancora, gli indiani Osage ne facevano archi.
Quello che colpisce di più di questa pianta sono i frutti: grosse palle con strane increspature levigate.Loro se ne stanno mimetizzate in cima ai rami…… per poi cadere pesantemente e abbondantemente. La foto precedente è presa al Giardino Merlin, ma curiosando su Google Maps ne ho trovata una (opera di Arrowhead Hunter, forse uno pseudonimo…) dove una scena simile si svolge sulle rive del fiume.Osservandole da vicino si capisce ben presto dai residui del fiore che si tratta di una infruttescenza del tipo di quelle dei gelsi. E quando, finalmente dopo anni di appostamenti, si riesce a mettere le mani sull’infiorescenza femminile tutti i pezzi si rimettono a posto.Dozzine e dozzine di fioretti dai lunghi e sottili stili e stigmi puntiformi, si protendono come una stella di rette in tutte le direzioni a intercettare il polline.Una infruttescenza apertasi cadendo consente di sbirciare all’interno: i singoli frutticini sono ordinatamente disposti a raggera.La struttura dell’infiorescenza maschile, un po’ diversa da quella del gelso, ma con un’aria decisamente di famiglia. Per dettagli sui fiori maschili e femminili vi mando a questo link.Foglia con apice lungo e acuminato, picciolo evidente, lamina liscia e piuttosto ampia, bordo intero. La fillotassi è alterna.Pagina inferiore glabra e con nervature evidenti.In autunno diventano di un bel giallo limone.E in terra quasi violacee; ancora una volta a somiglianza del gelso.Rametto spinato, utilissimo per formare siepi impenetrabili. Se la pianta è lasciata crescere, da adulta perde le spine. Gemma piccola e marroncino, simile a quella del gelso (stessa famiglia).Se staccate, le foglie emettono un lattice appiccicaticcio e bianchissimo.
Poche sono le maclure in città, dopotutto è un albero per la campagna: coltivato massicciamente in Europa nell’Ottocento come succedaneo del Gelso bianco per l’alimentazione del baco da seta.
Il portamento è alquanto irregolare nel tronco, e la chioma tende ad espandersi disordinata-mente. Nella foto gli esemplari di proprietà dell’Orto Botanico che lasciano cadere i loro frutti nel Giardino Merlin. Delle maclure che abitano Passeggiata Bianchini d’Alberigosi è già parlato in un post precedente; speriamo se ne salvi almeno qualcuna.Giovani alberelli lungo il sentiero che conduce al Parco delle Conifere di Ome.La corteccia si sfalda in lunghe placche ondeggianti che crescono a strati e lasciano ampi spazi rossastri. Alcuni strati si sollevano ma difficilmente cadono.
Due vegliarde in due nobili giardini
Anziano Maclura alla Reggia di CasertaMaclura pomifera monumentale alla Villa di StraDa diversa angolazioneIl poderoso tronco.
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3 pensieri su “Maclura pomifera – Moro degli Osagi”
Molti esemplari a San Giorgio piacentino,ai bordi dei campi lungo la passeggiata verso il Nure.
Finalmente, nel giardino botanico dell’Università di Genova ho trovato un esemplare col nome!!
Al momento non ho foto, le ho nell’archivio del pc.
Grazie per la segnalazione.
Ho trovato un albero in località Campo Rotondo ,Bassacutena, comune di Tempio Pausania, albero pintato nel 1920.
Molti esemplari a San Giorgio piacentino,ai bordi dei campi lungo la passeggiata verso il Nure.
Finalmente, nel giardino botanico dell’Università di Genova ho trovato un esemplare col nome!!
Al momento non ho foto, le ho nell’archivio del pc.
Grazie per la segnalazione.
Ho trovato un albero in località Campo Rotondo ,Bassacutena, comune di Tempio Pausania, albero pintato nel 1920.