Myrtus communis

Arbusto della macchia mediterranea profondamente legato alla cultura dei paesi che si affacciano su questo mare. La pianta è cara a Venere che appena sbarcata a Citerea trova rifugio, dagli sguardi laidi e vogliosi di un satiro sfacciato, proprio in un bosco di mirto.

Il momento dello sbarco nel quadro di Botticelli (Nascita di Venere, 1482-85, Uffizi), la ragazza sulla destra (di certo una ninfa) è pronta a stendere un manto sulle nudità della Dea. Il boschetto sullo sfondo sembra composto di alberelli dai fiori di zagara.
Mentre il richiamo al mirto sta, a detta di tutti i commentatori, nella collana che orna il collo della giovane. A dire il vero, a dispetto della consueta precisione e cura per i dettagli del Botticelli, il rametto sembra portare foglie composte imparipennate, piuttosto che foglie semplici a fillotassi opposta come è per il Nostro.
Il confronto con l’originale è, purtroppo, impietoso.
Quanto all’isola, oggi Cerico o Citèra, vi propongo una gita virtuale, che inizia con un’atterraggio direttamente su un arbusto di mirto.

Molti altri sono i miti in cui è coinvolta la pianta. Dagli importanti risvolti botanici quello di Ippolito e Fedra. Lei innamorata del giovane sfogava la sua frustrazione pungendo con uno spillo le foglie del mirto.

I buchi divennero ghiandole traslucide contenenti oli profumati. Succedono poi molte cose terribili; nell’impossibilità di raccontarle vi rimando a questo link.

Doveroso ricordare, inoltre, come le fronde della pianta ornassero, al pari dell’alloro, le tempie dei poeti.

Veronese invece lo collega alla fedeltà coniugale in questo bellissimo quadro: Allegoria d’amore – l’unione felice (particolare), 1570, National Gallery, Londra. Una bellissima ragazza incorona col mirto gli sposi che stringono un ramoscello d’ulivo, richiamo alla pace e serenità della casa (credo).

Fenologia minima
Areale di origine
Le foglie sono piccole, coriacee, verde brillante.
Forma allungata, vertice acutissimo, bordo intero; una sola venatura evidente.
Pagina inferiore più chiara, ma priva della brillantezza dell’altra faccia. Fillotassi, come si è detto, opposta.
Come succede molto spesso nella configurazione per foglie opposte, anche per il mirto le coppie si dispongono sfalsate di novanta gradi.
Fiori bellissimi, candidi (a volte venati di rosa), solitari.
Vario il numero dei petali. I molti stami lunghi e raggiati danno al fiore un aspetto vaporoso.
Antere gialle e un unico pistillo, spesso, vezzosamente piegato in cima.
Tracce di stami in una foto zenitale del ricettacolo.
Ovario infero
La fioritura avviene in maggio e giugno. I frutti, su lungo peduncolo, dapprima verdi si tingono poi di diverse gradazioni di viola.
Maturano a fine autunno e permangono a lungo sulla pianta. Residui di calice in cima al frutto sono un ulteriore indizio di ovario infero.
Da queste bacche i sardi traggono un ottimo liquore.
Ogni frutto porta due o più semi reniformi.
Arbusto dalle dimensioni contenute e dalla chioma aperta. Nella foto, Sentiero della Valle del Sambuco, Minori (SA).
La corteccia grigio rossastra, si sfalda a placche allungate sin da giovane.
Giardino di Casa Sorolla, Madrid. L’esemplare, dai colori severi, cresce in forma di alberello.
Uno dei mirti dell’Orto, al centro nella foto. I rametti puntano un po’ in tutte le direzioni dovendosi fare largo fra il Tino alla sua destra e l’Ulivo che lo sovrasta.
Un secondo esemplare vive nelle serre nuove.
Giardini Reali di Venezia, un individuo dal portamento arbustivo.

Esistono molte varietà di mirto, e naturalmente molte cultivar ad esse più o meno associate, due sono presenti in Orto: Mirtus communis tarentina e M. c. baetica. Differiscono dal genitore principalmente per le foglie e per qualche dettaglio.

Myrtus communis varietà tarentina

Un notevole esemplare di tarentina in Orto (Porta Nord).
Rametti in libertà
Le foglie sono molto più piccole di quelle del capostipite
Incredibile siepe di Myrtus c. tarentina lungo un intero vialetto al Giardino di Ninfa, Cisterna di Latina (LT).
Florido tarentina in un giardino privato in Via Piave.

Myrtus communis varietà baetica

Myrtus c. baetica in Orto, serre nuove.
La foglia più stretta di quella del communis tende a piegarsi lungo la nervatura principale. Peduncolo più corto di quello del genitore.

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