Dopo le Porte Contarine il Bacchiglione prende il nome di Canale Piovego e con questa denominazione arriva fino a Stra dove si immette nel Brenta. Il percorso segue il Canale nel tratto cittadino. Partendo dal semaforo di Piazzale Boschetti si attraversa il passaggio pedonale e ci si immettere in Passeggiata Miolati poi di seguito in Viale Giuseppe Colombo, quindi si lascia sulla destra prima il nuovo ponte pedonale, che collega gli Istituti universitari situati sulle due sponde del canale, poi Porta Portello. Da questo punto la strada prende il nome di Lungargine Piovego. Si lascia sulla sinistra, senza attraversarlo, il ponte pedonale che conduce al Parco Europa e dopo un breve tratto la strada, ormai diventata un sentiero, segue il canale piegando verso sud per raggiungere infine Ponte Ognissanti.
Il lato di Piazzale Boschetti che guarda il Piovego è delimitato con cipressi glabra; unico caso a Padova, che io sappia, di siepe fatta con una essenza così preziosa.Questo sempreverde, dal colore glauco, ha molte qualità, fra le quali la corteccia grigiastra che si squama in piccole scaglie e lascia comparire il rosso smagliante sottostante.
L’angolo a sud-est del piazzale ospitava una splendida Pawlonia cha allietava, in Marzo-Aprile, i pendolari con i suoi fiori viola. La pianta fu tagliata forse perché ostacolava i lavori di ristrutturazione. Proprio in questi giorni cominciano i lavori per trasformare il Piazzale in un Parco, speriamo che questa volta a rimetterci non sia la siepe di Cupressus glabra.
Aggiornamento Siamo stati facili profeti: li hanno uccisi tutti assieme a tutte le altre piante.
Superato il passaggio pedonale si incontra sulla destra un biancospino (Crataegus monogyna). Sullo sfondo il nuovo autosilo e a destra del biancospino un mirabolano.I fiori bianchissimi del monogynaIl passaggio pedonale da Ponte Omizzolo. Al centro uno splendido Cipressino (Populus nigra Italica).Gli amenti maschili del Pioppo cipressino.Dalla Passeggiata, appena imboccata, si può ammirare una giovanissima magnolia (forse una cultivar di soulangeana) in una aiuola presso il nuovo autosilo.Pioppi bianchi nel giardino dell’Istituto Selvatico, sull’altra sponda del fiume.Imboccato Viale Colombo (Giovanni, eclettico matematico padovano), uno splendido filare di platani sembra avvolgere il viandanteDal lato del fiume i rami liberi di crescere si espandono formando una lunga e suggestiva galleria.Un boschetto di pioppi grigi (Populus canescens) sulla sponda del fiume all’altezza della Torre Archimede (sede dell’Istituto di Matematica)
Aggiornamento Nell’estate 2021 uno dei pioppi è caduto su un’auto in sosta durante un fortunale. Immediatamente sono scattati i controlli e… miracolo!: un tecnico, consueto consulente del Comune, ha scoperto che improvvisamente si erano tutti ammalati e quindi da abbattere. Anche in questo caso sarebbe preferibile usare il verbo “uccidere”…
Così si presenta (Ottobre 2021) la riva. Ora i platani rimasti sono ‘scoperti’ e dunque più vulnerabili. In più privi dei rami bassi offrono una grande sezione velica nella parte più alta: la prossima bufera estiva ci andrà a nozze.Qui in inverno. In primo piano il ponte pedonale tra Viale Colombo e Via LoredanLavori di manutenzioneD’improvviso un tappeto di violette lungo l’argine. Primi di marzo.Le sorprese non son finite, fra le foglie di una delle piante di edera che ricoprono i tronchi dei pioppi si nasconde un merlo. Lo vedete? La soluzione è in fondo al post.Volgendosi sulla sinistra appare un bellissimo filare di giovani liquidambar. Sullo sfondo l’Istituto di Matematica recentemente intitolato a Levi Civita, un genio senza tempo vittima delle leggi razziali fasciste.Il maestoso filare di platani di Viale Colombo visto da Via Loredan. In fondo si intravvede il Ponte del Portello e la piccola Edicola di Santa Maria dei Barcaioli.
Giunti alla fine di Viale Colombo la strada incrocia Via Venezia per continuare in Lungargine Piovego (si veda la Parte seconda dell’itinerario). Sulla destra appare Porta Portello (ovvero Porta Ognissanti) e all’incrocio il Bar Tre Scalini punto di riferimento fisso per studenti.
Porta Portello e il Ponte in una smagliante sera di febbraio. Sullo sfondo sagome di platani variamente illuminate.Uno dei tanti battelli fluviali che offrono tour lungo la Riviera del Brenta. A sinistra la Darsena del Portello recentemente restaurata e di seguito tigli e poi robinie di Lungargine Piovego, in fondo il Bastione Venier.Una lieta sorpresa trovare questo dipinto al Museo Tyssen di Madrid. (Canaletto, Porta Portello, Padova, 1760)NotevoleAcero negundonei giardini del Vallisneri (Istituto di Biologia), la pianta conserva ancora (primi di febbraio) tutti i suoi frutti. I giardini dell’Istituto sono nel loro complesso un vero e proprio arboreto, impossibile renderne conto in questo post.Uno degli ippocastani rosa di Via Venezia.Giunti alla fine del percorso, per chi non l’avesse ancora trovata, ecco la soluzione del quiz del merlo.