Dentro ogni albero c’è tutta la sua storia, da quando era una piccola piantina fino all’ultimo giorno di vita. L’estate scorsa andando verso Croda da Lago, nelle Dolomiti Ampezzane, ho visto un albero marcio, ma ancora in piedi, che ha attirato la mia attenzione.





In un’altra occasione ho trovato questo palo che era infisso nel terreno. In questo caso è marcita prima la parte esterna, perché a contatto con il terreno umido e pieno di microorganismi come batteri e muffe.
Anche in questo caso i rami e gli anelli di accrescimento del tronco che contornano i rami si sono conservati meglio in quando più compatti. Con questo tipo di morfologia i rami rischiano meno di spezzarsi.


I rami aumentano il loro diametro molto più lentamente del tronco ed i loro anelli sono più stretti e compatti.
Il nodo di questa tavola di abete ha circa 2 cm di diametro ed ha più di 20 anelli. Il diametro di un albero di 20 anni, sarebbe invece di almeno di 15-20 cm. Come sanno tutti quelli che hanno segato a mano una tavola, i nodi sono molto, molto più duri da tagliare.

Quello chiaro è di cedro del Libano, quello scuro di una thuja. Per fare piccoli oggetti in legno, è conveniente usare un ramo: è più duro da lavorare, ma l’oggetto risulta poi più resistente anche se con parti molto sottili.
Per finire e per capire ancora meglio come sono fatti “dentro” gli alberi consiglio di cercare le opere dell’artista Giuseppe Pennone. In questo link si vede “l’anima dell’albero”: l’albero giovane estratto da un grosso tronco, ed in questo l’artista al lavoro.

Qui altre foto delle opere di Giuseppe Pennone presenti in Google.

Articolo bello e molto interessante.
Ben venuto Mabe181!