Juglans nigra – Noce nero americano

portamento; foglia; fiore; frutto; corteccia; tronco; gemma; foliage; fenologia; areale di origine; dove trovarli1; dove trovarli 2

Juglans nigra L.
Annomato da Linneo nella prima edizione del celeberrimo Species Plantarum, 1753. Carl Nilsson Linneaus fu un (o piuttosto ‘il’) naturalista svedese, concepì la moderna classificazione scientifica degli esseri viventi, e introdusse la nomenclatura binomia (Systema Naturae, 1735).

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine – Native range

Albero di prima grandezza, più grande del cugino europeo. Il tronco sale dritto e possente, e i rami formano angoli acuti dando alla chioma leggerezza nonostante le dimensioni.

I rami bassi (quando glieli lasciano) si espandono grandemente contribuendo a dare alla chioma aspetto globoso.
Quando glieli lasciano… appunto. Questo esemplare vive in una grande aiuola in Piazzetta Sartori.
Cavalcavia Borgomagno, la foto risale all’Ottobre 2019. Di recente sono ripassato e ho constatato un altro esempio di maltrattamento: sventurate amputazioni di molti rami e in specie delle branche più basse. Tanto che non me la sono sentita neanche di documentare il fatto, ché fotografandolo mi sembrava di fare un ulteriore torto alla povera pianta.
Parigi, Jardin du Ranelagh. Florido e robusto giovinetto.
Un esemplare notevole vive in Orto, nell’Arboreto. Un posto pieno di grandi alberi difficili da fotografare. Nella foto il poderoso tronco leggermente attorcigliato. Molti alberi adottano questo accorgimento per incrementare elasticità.
Corteccia con profondi solchi neri e creste grigie che tendono ad incrociarsi fra loro. Il nome specifico deriva proprio dal ritidoma scuro, in contrapposizione al regia che l’ha chiaro.
Storico esemplare al Jardin des Plantes, Parigi. La specie fu importata in Europa nel Settecento.
Gemma apicale e gemme laterali, oltre a cicatrici fogliari.
Foglia composta paripennata. Numerose foglioline di dimensioni diverse (più grandi le mediane); picciolo breve, base arrotondata, vertice acuto.
Verde tenue sopra, più chiara la pagina inferiore e con venature in rilievo. Bordo debolmente dentato.
Foglie che scendono mollemente e foglioline pendenti a formare una sorta di ‘V’ rovesciata; il tutto dà alla chioma un aspetto rilassato.
Infiorescenza maschile a grappolo con fiori piccoli e inizialmente verdissimi. Stesso colore delle foglie e perciò di non immediata osservazione.
Singoli fioretti senza petali né sepali, muniti di numerosissimi stami privi di filamento, insomma c’è solo una accozzaglia indistinta di antere.
Primo piano
Maturando diventano nere.
Fiori femminili singoli, o in gruppi di due o tre, anch’essi piccolissimi
Manca la corolla, solo il ricettacolo sormontato da quattro sepali ad avvolgere l’ovario.
Breve stilo presto diviso in due a formare uno stigma bifido ricoperto di curiose increspature colorate dal giallo al rosato.
Da un fiore così piccolo nascono grandi drupe (c’è il mallo, dunque non sono noci) prima verdi, poi gialle, in fine ocra.
I residui degli stigmi restano a lungo. Così come i fiori femminili, i frutti si assemblano spesso per tre. Frequentemente la pelle non è liscia ma granulosa.
In ottobre quando i frutti maturi cadono, il terreno si riempie di palle giallo ocra.
Particolare
Nòcciolo scuro e rugoso, il seme all’interno è simile a quello del regia.
Piazzale Porta Savonarola, giovane nigra. Nella foto si intravede il chiosco stagionale dei meloni, l’unico a resistere in città
Agosto
Il posto è bello in tutte le stagioni sia per i manufatti sia per gli alberi che lo abitano. Nella foto (in ottobre) il giovane nigra ingiallito, presto lo seguirà il grande pioppo nero e dopo il ciliegio dolce che ama tingersi di rosso.
Il foliage è breve ma intenso.
Grande esemplare in un giardino privato in provincia di Vicenza
Al Giardino di Ninfa (Cisterna, LT) vivono molti esemplari, resto di una piantagione dei primi del novecento nata con l’intento di sfruttarne il legno altrettanto pregiato di quello del cugino europeo.
Un bosco di nigra ai margini del Giardino.

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