Taxodium distichum

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione.
Areale di origine (native range)

Cipresso calvo, Cipresso delle paludi, Taxodium distichum, tutti nomi ispirati alle sue tante caratteristiche. Albero elegante, maestoso e longevo originario delle regioni paludose del sud est degli Usa. A Padova è presente lungo il tratto del Bacchiglione tra le Porte Contarine e Piazzale Boschetti, oltre che all’Orto Botanico.

Panorama 3
Due Taxodium distichum incorniciano idealmente cupola e campanile del Carmine
Panorama 1
Qui in Gennaio. Sulla sinistra si intravede il Monumento ai Caduti dell’11 Settembre
Portamento 4
Albero dal portamento conico, si eleva notevolmente in altezza con austera solennità. Ciò nonostante ispira una sensazione di leggerezza dovuta al fogliame delicato e ai rami leggermente decombenti.
Portamento 5
Lo stesso individuo della foto precedente in autunno, quando l’albero si tinge di delicate tinte rossastre
Portamento 1
Qui in inverno. Non ancora completamente “calvo”, ma presto lo sarà. Sullo sfondo i Giardini dell’Arena.
Portamento 6
Gennaio, dal Ponte di Corso del Popolo verso la Stazione.

La caratteristica che balza immediatamente all’occhio ammirando questa pianta è la presenza di radici aeree, protuberanze che emergono dal terreno tutto intorno al tronco massiccio e scanalato.

Radici 1
Avvicinandosi al taxodium si possono osservare meglio le peculiari radici che fanno pensare a un paesaggio di mangrovie.
Radici 2
Incontro ravvicinato lungo il Bacchiglione
Radici 3
Groviglio di radici di una pianta ormai morta lungo il canale che costeggia l’entrata dell’Orto Botanico
Il tronco possente e scanalato alla base in un magnifico esemplare all’Orto
La corteccia si fessura longitudinalmente in lunghe strisce sottili.
Foglia 2
I morbidi aghi disposti in modo “distico” lungo piccolissimi rametti. Questi ultimi rigorosamente paralleli fra loro.
Fogli 3
Aghi piatti, morbidi, appuntiti.
Foglia 1
I tenui colori autunnali risaltano sul marrone scuro della corteccia.
Fiori 5
Fiori (coni) maschili in lunghi amenti
Fiori 3
Boccioli in Febbraio inoltrato
Miriadi di fioretti
Sacche polliniche protette da squame e portata da un asse centrale
Fiori 7
Aprile, nascono i primi aghi e i fiori maschili han già svolto il loro compito
Fiore (in realtà per le conifere si parla di cono) femminile; si noti in quello di destra la presenza di due fori sotto una squama, da lì penetra il polline per fecondare gli ovuli.
Fiori 2
Fiori femminili appena fecondati

I frutti sono tondeggianti inizialmente verdi, poi marrone a maturazione

Fiori 6
Coni in formazione
Frutti 1
Frutti
Il disegno dei coni è simile a quello di certi palloni da calcio: un dodecaedro (dodici pentagoni regolari uniti a formare il quinto solido platonico) gonfiato dall’interno.
Frutti 2
Ottobre abbondanza di frutti
Frutti 3
Un mese dopo
Frutti
Frutti maturi, pronti ad aprirsi e a lasciar cadere i piccoli semi.
Semi 1

Ancora qualche immagine di questa affascinante pianta.

Monumento
Monumento ai Caduti dell’11 Settembre
Panorama
Oltre il Ponte l’incredibile filare di libocedri che adorna Via Trieste. Fra i due taxodium alcuni ligustri in piena fioritura.
Panorama 8
Una scolaresca all’entrata dell’Orto Botanico, sullo sfondo un filare di Taxodium distichum.
Panorama 7
Al centro, appena dietro il lampione, un giovane Taxodium in Aprile
Portamento 8
Lo stesso individuo in autunno. Sullo sfondo l’inconfondibile sagoma di una Metasequoia glyptostroboides, una delle rare specie di conifere che, come il Cipresso calvo, d’inverno perdono le foglie.