Anche se siamo solo alla fine di Marzo, Maggio non tarderà molto ad arrivare, e in quel mese cominceranno a fiorire i primi tigli. In questo post confronteremo cinque diverse specie di Tiglio. Due dai caratteri molto singolari e quindi facilmente distinguibili, Tilia tomentosa e Tilia mongolica; gli altre tre, T. platiphyllos, T. cordata e T. americana, invece, con qualche difficoltà per l’identificazione. In città ci sono numerosissime cultivar di queste specie, ma è impossibile darne conto in un unico post.
Specie
Periodo fioritura
Tratti (fortemente) caratteristici
platyphyllos
inizio di Maggio
– gemma con tre perule – frutti costolati
mongolica
come platyphyllos
– foglia lobata e sfrangiata
cordata
fine Maggio inizio Giugno
– brattea sopra la foglia; – frutti che si schiacciano facilmente fra le dita; – peluria aranciomattone sulla pagina inferiore; – fiore simile al platyphyllos
americana
Giugno
– emette polloni; – fiore bianchiccio semiaperto, presenza di stami sterili; – frutti che tendono a costolarsi, possibile confusione col platyphyllos
tomentosa
fine Giugno inizio Luglio
– peluria grigia sulla pagina inferiore; – fiore simile all’americana, presenza di stami sterili; – emette polloni
Forse può essere d’aiuto una tabella con i caratteri riorganizzati in modo più esplicito
specie
tre perule
frutto costolato
frutti fragili
foglia lobata
peluria fogliare
brattea sopra la foglia
stami sterili
polloni
platyphyllos
sì
sì
no
no
sì
no
no
no
mongolica
no
no
no
sì
no
no
no
no
cordata
no
no
sì
no
sì
sì
no
no
americana
no
talvolta
no
no
no
no
sì
sì
tomentosa
no
no
no
no
sì
no
sì
no
Tilia platyphyllos
Il platyphyllos che abita in Via Montona, il primo a fiorire. Foto del 10 Maggio 2018. Questo splendido albero è stato ucciso per far posto, forse, ad una edificazione.Unico dei cinque ad avere la gemma con tre perule Frutti costolati. Ma anche l’americana in qualche caso ha lo stesso comportamento.
Tilia mongolica
Tilia mongolica in Via Paolotti, all’entrata dell’ex Istituto di Matematica; l’unico albero di questa specie, che io sappia, in città. Fiorisce prestissimo (foto del 15 Maggio 2018), quasi contemporaneamente al platyphyllos, ma riserva una sorpresa……la foglia ha forma diversissima dagli altri tigli: fortemente dentata (denti grandi e piccoli), quasi frastagliata, e con accenno di lobi. Pagina superiorePagina inferioreI fiori sono simili al platyphyllosSotto la fioritura esagerata emerge una targa dedicata alla seconda visita del Tasso (Torquato) in città. Una prima volta il poeta era venuto per studiare presso l’Ateneo, poi ritornò in condizioni moto più precarie perseguitato dalle guardie ferraresi e dell’inquisizione. Una storia troppo lunga per raccontarla qui, vi rimando a questo link. Spazio piccolo albero grandeQui in gennaio. A fianco un notevole alloro.
Tilia cordata
Via Morgagni all’altezza di Via Alessio, il primo cordata a fiorire in città. Foto del 21 Maggio 2018. Peluria arancione all’attaccatura delle nervature sulla pagina inferiore: una caratteristica unica del cordata. Le brattee si sporgono verticalmente dai rametti e finiscono col sovrapporsi alle foglie. Anche questa è una caratteristica peculiare del cordata.A sinistra il fiore del cordata a destra del platyphyllos.
Tilia americana
Profluvio di polloni in uno dei Tilia americana di Piazza CastelloIl fiore bianchiccio (giallo paglierino) e dall’aspetto ceratoPresenza di stami sterili (staminodi)Frutti con lieve costolatura
Tilia tomentosa
La foglia di Tilia tomentosa, coperta da una leggera peluria e con la pagina inferiore di colore grigio argento.Il fiore del tomentosa, simile all’americana sia nella forma sia per la presenza di staminodi.Un giovane esemplare al Parco Europa. Il colore è esaltato dal vento.Poderoso Tilia tomentosa in Viale Codalunga.
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8 pensieri su “Come distinguere i Tigli”
Sì tutto vero. Ci sono due livelli di riconoscimento: l’individuazione del genere, che richiede la messa in atto di meccanismi complessi; ma poi c’è la specie che può essere molto frustrante per i motivi che diceva, in particolare per quelle specie che si ibridano fra loro, mi viene da pensare alle querce.
La ringrazio ancora per gli interessanti interventi e la saluto cordialmente, ma non prima di esserci dati appuntamento a maggio – giugno per la fioritura.
Anch’io non sono così esperto ma avevo visto da qualche parte su Facebook lo stesso dubbio su un altro tiglio del tutto simile ed era stato concluso in quel caso che si trattasse di Tilia platyphyllos ‘Laciniata’, per questo ho pensato di scrivere il commento notando la rassomiglianza delle foglie.
Peraltro non so dire se le varietà coltivate mantengano davvero tutte le caratteristiche botaniche delle specie-tipo (si pensi per esempio alle tante varietà di Chamaecyparis lawsoniana le cui foglie sono molto diverse, aghiformi, rispetto a quelle della specie-tipo, oppure alle varietà che non fanno frutti, ecc.): la materia del riconoscimento delle piante è molto complessa, ulteriormente complicata appunto dalle varietà coltivate che spesso sono ibridi….
Gentile Andrea Giorcelli, ringraziandola ancora per la segnalazione completo la risposta al suo commento.
Mi sono recato in Via Paolotti a Padova per recuperare reperti sul Tiglio, purtroppo dall’ultima mia visita la pianta è stata privata dei rami più bassi (lo chiamano ‘innalzamento della chioma’) così non ho potuto osservare le gemme (il platyphyllos ha tre perule e, che io sappia, è l’unico nel genere (sempre restando nel punto di vista, il solo credo si possa adottare, che la cultivar erediti i caratteri dalla specie madre; a parte, ovviamente, le specifiche mutazioni sfruttate dai giardinieri)). Niente gemme come dicevo, tuttavia ho recuperato i frutti, per fortuna in buone condizioni poiché erano rimasti appesi ad una rete di metallo. Non sembra abbiano le classiche costolature del platyphyllos, sono alquanto pelosette, nonostante il tempo trascorso, e le dimensioni di brattee e noci non sembrano del platyphyllos. Dunque escluderei la ‘Laciniata’, almeno per ora, poi alla fioritura ci saranno ulteriori elementi da valutare…
Trovo esaltanti questi scambi di informazioni che sempre accrescono le conoscenze!
Grazie per la segnalazione, non conoscevo questa cultivar. Appena possibile controllerò le gemme (numero di perule) e i frutti (credo senza costolature quelli del mongolica ce ne dovrebbero essere ancora (il posto è riparato)) dell’esemplare in Via Paolotti. Per un confronto sui fiori bisognerà aspettare l’antesi in maggio.
Attenzione ché la Tilia mongolica potrebbe essere in realtà una Tilia platyphyllos ‘Laciniata’.
La ringrazio moltissimo per la segnalazione, lei aveva ragione nel sospettare che il fiore fosse del Tiglio americano. Una indagine scrupolosa sui fiori mi ha permesso di constatare la presenza di stami sterili (staminodi), e poiché questo è un carattere che l’americano condivide solo col tomentosa, non ci sono più dubbi.
Grazie per la segnalazione. Il Tiglio nella foto è in Piazza Castello, la sua identificazione non è stata facile così mi ripropongo di indagare. Ma dovrò aspettare i primi di giugno quando le due specie fioriscono.
Dove ai descritto il tiglio europeo, e molto probabile che sulla foto e Tilia Americana, una delle piu diffuse nelle alberazione stradali e nei parchi, foglie piu grande delle specie autoctone, e glabri su tutte due lati, con fioriscenze molto profumate ( fiori piu grandi delle specie europee).
Sì tutto vero. Ci sono due livelli di riconoscimento: l’individuazione del genere, che richiede la messa in atto di meccanismi complessi; ma poi c’è la specie che può essere molto frustrante per i motivi che diceva, in particolare per quelle specie che si ibridano fra loro, mi viene da pensare alle querce.
La ringrazio ancora per gli interessanti interventi e la saluto cordialmente, ma non prima di esserci dati appuntamento a maggio – giugno per la fioritura.
Anch’io non sono così esperto ma avevo visto da qualche parte su Facebook lo stesso dubbio su un altro tiglio del tutto simile ed era stato concluso in quel caso che si trattasse di Tilia platyphyllos ‘Laciniata’, per questo ho pensato di scrivere il commento notando la rassomiglianza delle foglie.
Peraltro non so dire se le varietà coltivate mantengano davvero tutte le caratteristiche botaniche delle specie-tipo (si pensi per esempio alle tante varietà di Chamaecyparis lawsoniana le cui foglie sono molto diverse, aghiformi, rispetto a quelle della specie-tipo, oppure alle varietà che non fanno frutti, ecc.): la materia del riconoscimento delle piante è molto complessa, ulteriormente complicata appunto dalle varietà coltivate che spesso sono ibridi….
Gentile Andrea Giorcelli, ringraziandola ancora per la segnalazione completo la risposta al suo commento.
Mi sono recato in Via Paolotti a Padova per recuperare reperti sul Tiglio, purtroppo dall’ultima mia visita la pianta è stata privata dei rami più bassi (lo chiamano ‘innalzamento della chioma’) così non ho potuto osservare le gemme (il platyphyllos ha tre perule e, che io sappia, è l’unico nel genere (sempre restando nel punto di vista, il solo credo si possa adottare, che la cultivar erediti i caratteri dalla specie madre; a parte, ovviamente, le specifiche mutazioni sfruttate dai giardinieri)). Niente gemme come dicevo, tuttavia ho recuperato i frutti, per fortuna in buone condizioni poiché erano rimasti appesi ad una rete di metallo. Non sembra abbiano le classiche costolature del platyphyllos, sono alquanto pelosette, nonostante il tempo trascorso, e le dimensioni di brattee e noci non sembrano del platyphyllos. Dunque escluderei la ‘Laciniata’, almeno per ora, poi alla fioritura ci saranno ulteriori elementi da valutare…
Trovo esaltanti questi scambi di informazioni che sempre accrescono le conoscenze!
Grazie per la segnalazione, non conoscevo questa cultivar. Appena possibile controllerò le gemme (numero di perule) e i frutti (credo senza costolature quelli del mongolica ce ne dovrebbero essere ancora (il posto è riparato)) dell’esemplare in Via Paolotti. Per un confronto sui fiori bisognerà aspettare l’antesi in maggio.
Attenzione ché la Tilia mongolica potrebbe essere in realtà una Tilia platyphyllos ‘Laciniata’.
La ringrazio moltissimo per la segnalazione, lei aveva ragione nel sospettare che il fiore fosse del Tiglio americano. Una indagine scrupolosa sui fiori mi ha permesso di constatare la presenza di stami sterili (staminodi), e poiché questo è un carattere che l’americano condivide solo col tomentosa, non ci sono più dubbi.
Grazie per la segnalazione. Il Tiglio nella foto è in Piazza Castello, la sua identificazione non è stata facile così mi ripropongo di indagare. Ma dovrò aspettare i primi di giugno quando le due specie fioriscono.
Dove ai descritto il tiglio europeo, e molto probabile che sulla foto e Tilia Americana, una delle piu diffuse nelle alberazione stradali e nei parchi, foglie piu grande delle specie autoctone, e glabri su tutte due lati, con fioriscenze molto profumate ( fiori piu grandi delle specie europee).