Cupressus arizonica – Cipresso dell’Arizona

Fenologia minima: ripresa vegetativa, fioritura, fruttificazione.
I coni maschili si mostrano giallissimi già in autunno ma la pianta fiorisce in febbraio.
Areale di origine (native range). In verde Cupressus arizonica, in giallo C. glabra. I due areali si sovrappongono ma le due specie non si incrociano.

Il Cipresso dell’Arizona è un albero bello ed elegante, in particolare la varietà glauca. In città è presente in molti giardini privati, ma anche in quelli pubblici dove spesso è collocato in posizione isolata, certo per metterne in evidenza l’avvenente aspetto.

Cupressus arizonica al Bastione Pontecorvo. Portamento fra il piramidale e il colonnare con ampi spazi fra i palchi, il che alleggerisce la figura.
Via Bronzetti, sullo sfondo si intravede il Bastione Impossibile.
Due esemplari nel giardino dell’Istituto Selvatico in Via Loredan.
Sullo sfondo l’argine sinistro del Piovego e Passeggiata Miolati
La foglia osservata da vicino è affascinante: squamiforme, dal colore verdazzurro nella varietà glabra, di dimensioni inferiori al millimetro, e, spesso, con una gocciolina di resina al centro.
I rametti, interamente ricoperti dalle foglie, si dipartono in tutte le direzioni; la struttura si riproduce uguale a se stessa, a partire da quelli più esterni giù giù fino alle branche principali, come in un gigantesco frattale tridimensionale.
I frutti sono globosi e raccolti in vistosi grappoli; glauchi all’inizio, e poi grigio marrone a maturità quando le scaglie legnose si aprono per liberare i semi.
Poche scaglie poligonali mucronate al centro.
I fiori sono visibili fin dall’autunno, ma liberano il polline in Febbraio
Fiori femminili. Schivi e ben mimetizzati, anche il colore non aiuta a scovarli, hanno già l’aspetto di minuti coni.
La corteccia grigiorossastra, si sfalda in placche grossolanamente rettangolari che tendono a imbarcarsi;…
il tronco trasuda una resina giallognola che, talvolta, solidifica in grossi grumi.
Una specie molto simile è il cugino Cupressus glabra, che ha areale sovrapposto al Nostro. Ma non per la corteccia che nel glabra ha placche più piccole e quasi argentate. Queste staccandosi lasciano vedere il colore rosso corallino dei tessuti sottostanti.

Altri luoghi in città

L’esemplare di Via Pio X presso il Parco Perlasca
Via Manzoni presso Porta Santa Croce. A sinistra un filare di platani e in secondo piano un Cedro dell’Atlante
Un giardino privato in Via Piaggi dirimpetto all’entrata del Parco San Carlo; un sapiente gioco di sfumature di verdazzurro creato dall’alternanza di Magnolie e arizonica
In molti giardini privati, spesso, questa specie è mancante della cima. Inutili i commenti…
A destra uno scorcio del Baluardo Moro, al centro un luminoso arizonica fra un deodara e una magnolia.
Scoletta del Carmine in Piazza Petrarca.
Orto Botanico.