Della possibilità di distinguere i pini ne abbiamo già parlato in un post precedente, che tuttavia nasceva da una suggestione quasi estetica (il profilo dei rametti). È giunto il momento di affrontare la questione in modo più sistematico.
Parte I o del confronto fra pini e altre conifere
Molti sono i caratteri che distinguono i pini dalle altre conifere, ma quello al quale si deve primariamente rivolgere il Cacciatore di Alberi è la disposizione degli aghi, ché sono gli unici ad averli assortiti in fascetti di due, tre o cinque.
Rametto di Picea abies (Peccio), gli aghi sono infissi uno a uno sul rametto. Comportamento analogo hanno i generi Abies, Cryptomeria, Araucaria, Juniperus.Anche nelle specie ad aghi piatti questi sono distribuiti isolati sui rametti. Nella foto rametto di Sequoia sempervirens, ma la cosa vale anche per i generi Cephalotaxus, Taxus, Taxodium, Metasequoia.Hanno invece gli aghi raggruppati in rosette i generi Larix (L. decidua nella foto) e Cedrus. Rosetta di aghi di cedro dell’Atlante col suo bravo brachiblasto (il corto rametto che porta in cima gli aghi).Unici, i pini li hanno in fascetti. Nella foto si distinguono bene gli aghi raggruppati a due a due (Pinus pinea). Alla base una guaina e ancora più giù un tozzo rametto (brachiblasto) porta i due aghi.Brachiblasto di pino nero, si distingue, anche se un po’ sgualcita, la guaina protettiva.Aghi neonati di pino silvestre, ancora nelle loro guaine.
Parte II o del confronto fra pini
Se distinguere i pini dagli altri generi è dunque abbastanza agevole, non così facile è individuarne le diverse specie. La tabella riporta nove caratteri utili alla bisogna.
specie
aghi a due a due
aghi lunghi
aghi sottili
chioma conica
gemma grossa a cipolla
pigna pedunco- lata
pigna tonda
pigna molto lunga
seme alato
pinea
sì
sì
no
no
no
no
sì
no
no
pinaster
sì
sì
no
no
no
no
no
no
sì
sylvestris
sì
no
no
*
no
sì
no
no
sì
halepensis
sì
sì
sì
no
no
sì
no
no
sì
mugo
sì
no
no
**
no
no
no
no
sì
nigranigra
sì
no
no
***
sì
no
no
no
sì
cembra
no
no
no
sì
no
no
sì
no
no
strobus
no
no
sì
sì
no
no
no
sì
sì
wallichiana
no
sì
sì
sì
no
sì
no
sì
sì
Non ci si illuda di utilizzare solo parte della tabella per abbreviare la fase di identificazione. Ad esempio, se ci si imbatte in un pino con fascetti da cinque e aghi lunghi, non si salti alla conclusione che si tratti di wallichiana. Come si è detto in più occasioni, il riconoscimento è una attività complessa che richiede la valutazione ponderata di tutte le informazioni disponibili e l’utilizzo di molte comparazioni.
Aghi in fascetti di due
Aghi in fascetti di due di Pinus sylvestrisAghi di Pinus wallichiana, a fascetti di cinque e lunghi da 10 a 15 centimetri.
Aghi lunghi
Con la locuzione ‘aghi lunghi’ riferita a una data specie si devono intendere (in questo post) quelle con aghi che possono raggiungere almeno i 15cm. Nella foto, dall’alto a sinistra in senso antiorario: Pinus pinaster; P. nigra; P. pinea; P. halepensis, dal che si evince che il nigra non rientra in questa categoria.
Aghi sottili
Gli aghi sottili sono spesso flessibili. Un ottimo esempio è dato dal wallichiana, mentre gli aghi di halepensis e strobus conservano una certa rigidezza e non ricadono mollemente come quello.
Chioma conica
Alcuni pini da giovani hanno chioma conica come ad esempio il nigra (*** in tabella), ma poi o perdono i rami bassi e la chioma diventa quasi globosa (lo stesso nigra) o addirittura la cima si appiattisce come succede al sylvestris (** in tabella). Nella foto Pinus cembra, ottimo esempio di specie a chioma conica.La chioma di Pinus mugo (** in tabella) presenta un vero e proprio dimorfismo, potendo avere questa specie chioma espansa o conica. Mughi del primo tipo si trovano prevalentemente nelle Alpi orientali, mentre quelli delle Alpi occidentali sono di norma del secondo. Nella foto un raro esempio di mugo a chioma conica che vive nella Piana di Marcesina (VI). Intrico di mughi che avviluppano un sentiero sul Faloria (Cortina, BL).
Gemma grossa
Gemma tozza e tondeggiante (somiglia ad una cipolla) di Pinus nigra; carattere dirimente. Altri pini l’hanno piccola come lo strobo o il d’Aleppo, altri ancora ugualmente grande ma cilindrica come il domestico e il marittimo (Pinus pinaster).
Pigna peduncolata
Nei pini gli strobili non hanno in genere peduncolo, ma in alcune specie, come Pinus halepensis, ne è presente uno piuttosto lungo. Anche Pinus wallichiana non scherza.
Pigna tonda
Strobilo grande e tondeggiante di Pinus pineaLa presenza di due cavità, sotto la squama, nelle quali sono alloggiati due grossi semi è un carattere dirimente per questa specie.
Pigna molto lunga
Il lungo strobilo di Prunus wallichianaStrobilo di Pinus strobus, simile al precedente, ma diversamente da quello privo di peduncolo.
Seme alato
Pinoli di Pinus pinea (sopra) e Pinus cembra (sotto), grossi e pesanti sono muniti di una rudimentale ala che si stacca prestissimo. (Foto modificata daWikipedia)