Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazioneAreale di origine (native range)
Se c’è un acero fortemente legato al territorio quello è l’Acero campestre. Basta uscire dalle città e lo si incontra un po’ dappertutto come pianta spontanea. È albero robusto e bello da guardare in tutte le stagioni. La chioma è arrotondata e fa filtrare poca luce, non tanto per la grandezza delle foglie, che anzi sono piuttosto piccole, ma perché assiepate fittamente sui rami; tutto questo almeno per gli esemplari più vecchi.
Una pattuglia di campestri lungo un sentiero nel Parco del Brenta a VigodarzerePoco più in là un neo arrivato. Spesso usato come tutore vivo per la vite. Nella foto al Campo dei Girasoli. Non ho potuto appurare se questa configurazione è stata ereditato dal Parco, che è di recente formazione, o è stata costruita ad hoc a fini didattici. Il magnifico esemplare di Via Zancan in un’ampia aiuola fra la strada e le mura cinquecentescheIn Novembre. Sullo sfondo, pioppi ibridi a sinistra e platani a destra.Parco d’Europa in MaggioLa caratteristica foglia, con venature ben visibili e lobi moderatamente pronunciati. Il frutto (samara doppia) con ali molto sviluppate. Foto di fine Giugno.Alcuni esemplari presentano le samare rossissime. Un filare in Riviera Mussato ha questa caratteristica, ma l’ho osservata anche in esemplari allo stato naturaleIl tratto di Riviera Mussato fra il Ponte delle Navi e il Ponte San Giovanni. Il campanile è della Chiesa di San Tomaso, martire in terra di Albione.
La pianta è piuttosto diffusa in città, anche se per il suo carattere discreto la si nota poco.
Un giovane esemplare al Parco Perlasca. Aceri campestri sono piantati con una certa frequenza dal Comune, sicuramente per la bellezza e la resistenza di questa pianta.Via dell’Orna alla Giuzza. Dietro il Nostro un Frassino americano in pieno foliage autunnale.Ai Giardini Treves gli aceri campestri sono numerosi, forse per compensare la copiosità di specie esotiche presenti in questo giardino storico.Un bellissimo esemplare al Parco Iris. Sullo sfondo, a destra, un filare di maestosi pioppi grigi. Il parco è sempre molto frequentato, anche in giornate uggiose come questa.
L’albero in tardo autunno dà il meglio di sé non soltanto per i suoi colori, dal giallo brillante all’ocra, ma soprattutto perché ingiallisce quando molte altre piante hanno ormai perso le foglie, è allora che camminando per la città lo si nota improvvisamente dopo che per il resto dell’anno la sua presenza discreta lo aveva fatto passare quasi inosservato.
Notevoli piante di Acero campestre svettano al di sopra di un alto muro di cinta di un giardino privato in Via Santa Sofia. Sullo sfondo la chiesa trecentesca, una delle più antiche della città.Subitanea apparizione dal nuovo ponte pedonale che oltrepassando Via Venezia conduce al Giardino d’EuropaLo stesso albero in Estate e da un diverso punto di vistaGiardino Cavalleggeri, lungo il muro divisorio con l’ex Caserma Prandina aceri campestri e carpini rivaleggiano nelle loro livree autunnali.Al Giardino di Via OgnissantiFoglie e frutti in Ottobre
La pianta fiorisce in Aprile, i fiori sono verdognoli, piccoli e poco appariscenti, e tendono a confondersi con le giovani foglie ancora verde tenero, tutto ciò contribuisce a far passare inosservato il fenomeno. Ed è un peccato poiché lo spettacolo è dei più belli e delicati.
Fiore ermafrodito, visibili antere e stami lungo il bordo esterno e lo stigma al centroLievi fratture in senso longitudinale e trasversale che determinano placche alquanto regolari di forma quasi perfettamente rettangolare.Forma che si mantiene anche negli esemplari anziani.