Dove si parla di una pianta il cui nome è legato a un particolare profumo e a un particolare colore. E si rivela come si tratti in realtà di una pianta rustica che non ha bisogno di particolari cure.
Parco d’Europa
Prunus avium – Ciliegio
Dove si parla di un albero dai frutti graditissimi agli umani e anche agli uccelli, caratteristica che gli ha regalato il nome. Si Descrivono anche gli altri caratteri molti dei quali preziosi per facilitare l'identificazione.
Platanus x acerifolia – Platano comune
Dove si parla di un albero di primissima grandezza. Forte e prolifico, come molti ibridi naturali (Platanus orientalis, P. occidentalis), domina i luoghi ove dimora
Orniello – Fraxinus ornus
Delle tre specie più comuni di frassino, in città, l'Orniello è quella più facilmente distinguibile, almeno nel periodo della fioritura. Verso la seconda metà di aprile, ma a volte anche prima, si ricopre di larghe chiazze candide che rivestono quasi interamente la chioma. Osservando da vicino lo spettacolo si fa, se possibile, ancora più interessante: sembra di guardare, e toccare, vaporosi piumini profumati.
Fraxinus angustifolia – Frassino meridionale
Il frassino meridionale, o minore, è fra le tre specie di frassino più comuni in città (Fraxinus excelsior, ornus e angustifolia appunto) quella con una più ampia diffusione; non saprei dire perché, forse a motivo della sua affascinante tenuta autunnale: le foglie assumono un bel colore bruno rossastro e alla fine dell'autunno virano verso il giallo intenso.
Lagerstroemia indica
Dove si descrive con dovizia di particolari il bellissimo albero dal nome impronunciabile Lagerstroemia indica. E in particolare si raccontano le meraviglie della sua levigata corteccia e dei suoi curiosi fiori, che allietano per quasi due mesi, durante la calda estate, i cittadini padovani
Robinia pseudoacacia – Robinia
Dove si parla di una pianta originaria del Nord America, che portata prestissimo in Europa (Jean Robin) si è diffusa dapprima come albero ornamentale per poi naturalizzarsi completamente. A Padova si trova in bellissimi esemplari isolati, in numerosi viali e, quasi certamente spontanea, lungo ogni argine.
Sophora japonica
Verso fine di giugno inizio luglio a Padova fioriscono le sofore, è una fioritura discreta ma che è difficile non notare. I fiori sono piccoli, bianchi, delicati e si presentano in pannocchie a rametti alquanto distanziati fra loro.
Ginkgo biloba
Ginkgo biloba è albero affascinante e misterioso con particolarità veramente al di fuori del comune. Il carattere che colpisce primariamente è la foglia, le nervature si diramano radialmente dal lungo picciolo facendola somigliare ad un ventaglio, mentre una profonda incisione sembra dividerla a metà. Da questa cesura la pianta prende il nome specifico.
Acer campestre – Oppio o Acero campestre
Se c'è un acero fortemente legato al territorio quello è l'Acero campestre. Basta uscire dalle città e lo si incontra un po' dappertutto come pianta spontanea. È albero robusto e bello da guardare in tutte le stagioni. La chioma è arrotondata e fa filtrare poca luce, non tanto per la grandezza delle foglie, che anzi sono piuttosto piccole, ma perché assiepate fittamente sui rami; tutto questo almeno per gli esemplari più vecchi.
Liquidambar styraciflua
Liquidambar styraciflua, o semplicemente liquidambar (ambra liquida), è albero elegante e dai colori autunnali spettacolari. Per questi motivi non manca nei giardini privati e nei luoghi pubblici.
Gleditsia triacanthos – Spino di Giuda
Dove si parla di un albero dalle spaventose spine, e di come si è ovviato a questo inconveniente per poterlo piantare per le strade della città. E, inoltre, si mostra come il suo nome comune sia certamente frutto di un equivoco.
Catalpa – Catalpa bignonioides
Catalpa bignonioides tra le diverse specie di catalpa sembra essere l'unica presente in città, fatta eccezione, naturalmente, per l'Orto Botanico. È una pianta molto ornamentale con le sue grandi foglie, i lunghi e sottili baccelli, la spettacolare fioritura.
Albero delle lanterne – Koelreuteria paniculata
Koelreuteria paniculata ha nome comune Albero delle lanterne e la ragione è presto detta, la forma dei suoi frutti.
Ippocastano rosa – Aesculus × carnea
Dove si parla di una cultivar dalle origini complicate, ma dai fiori bellissimi e con tanti altri caratteri interessanti.