
La corrispondenza fra i sistemi di Linneo e di Jussieu è debolissima (qualcuno direbbe inesistente), eppure per certi gruppi ci sono significative sovrapposizioni, è il caso degli alberi e arbusti con due stami e un pistillo nel sistema sessuale del primo e della famiglia dei gelsomini e ulivi nel sistema (o metodo) naturale del secondo.




Alla pagina 104 di Genera Plantarum compare la descrizione della famiglia, che ci affrettiamo a esaminare. Calice e corolla tubiforme, tranne i frassini, ci tiene a precisare il buon Jussieu, i cui fiori o non han corolla o l’hanno a petali separati. Stami perlopiù due. Stilo unico; stigma bifido. Frutti capsule o bacche […] Tronco arbustivo o arboreo […] Foglie perlopiù opposte. […]
Descrizioni simili sono per noi ormai consuete, ma dovremmo sempre ricordare che anche se comparivano in opere di sistematici precedenti, è nell’opera di Jussieu che hanno una forma così familiare. Non è dunque pleonastico affermare che siffatte letture suscitano rispetto e ammirazione (oltre che una certa emozione).


In figura la sovrapposizione fra l’insieme linneano in verde e il raggruppamento di Jussieu in giallo. Restano fuori i frassini che pur avendo due stami e un pistillo sono annoverati da Linneo tra le piante poligame dioiche (23. classe), e il genere Hebe che ha due stami, ma non compare né in Genera Plantarum nè in Species Plantarum di Linneo.
Il risultato ottenuto è impressionante, ma di difficile interpretazione; anche perché limitato ai soli generi arborei, ci affrettiamo allora a includere i generi erbacei.

Ho disposto nella prima colonna i generi erbacei linneani (a due stami e un pistillo) mentre nella seconda ho indicato le rispettive famiglie nel sistema di Jussieu. La terza colonna indica la classe di appartenenza di quelle famiglie e la quarta l’ordo (famiglia).

Il quadro generale delle famiglie di Jussieu (per le dicotiledoni, le sole coinvolte). Solo due generi paiono collocati in famiglie molto distanti, mentre gli altri si addensano attorno alle Jasminae.

La distribuzione del carattere ‘avere due stami e un pistillo’ lungo la successione ordinata delle famiglie, nonché la frequenza con cui compare il carattere nelle singole famiglie, sembra confermare una delle condizioni che Jussieu richiede al suo sistema, e cioè che la successione degli ordi (famiglie) non sia arbitraria ma costruita in modo che famiglie vicine condividano il maggior numero di caratteri, in modo da ottenere una variazione graduale di questi ultimi passando da una famiglia all’altra. Jussieu chiama questo requisito Principio di continuità; ed è facile capire perché. Purtroppo non è possibile dilungarsi oltre, in un misero post, su questo importante assioma della teoria jussieana, rimando chi fosse interessato al dotto articolo di P. F. Stevens.