Ricerca per corteccia

Questa serie di post è stata costruita per aiutarvi a identificare gli alberi dalla forma della corteccia. Troverete oltre alle piante cui è stato dedicato un articolo anche alberi semplicemente citati nel blog. Ragionando a grandi linee ci sono solo tre tipi fondamentali di corteccia: liscia, a solchi longitudinali, a placche, e, naturalmente di altra forma come ad esempio nelle palme. Il secondo e terzo tipo hanno importanti sotto casi, così da poter ripartire le specie in sei gruppi/post con corteccia rispettivamente:
1) liscia;
2) a solchi profondi;
3) a solchi ravvicinati;
4) a placche permanenti;
5) a placche desquamanti;
6) di altra forma.
Esiste un altro modo di pensare le cortecce: il colore. Nell’immaginario collettivo i fusti di alberi e arbusti sono marrone, ma basta un attimo di riflessione per capire che non può essere così; anche senza necessariamente pensare alle cortecce variopinte e sfacciate di certe specie. Ho costruito cinque gruppi/post: cortecce bianche o grigio chiaro; cortecce grigio rossastre o grigie ma con varie regioni rossastre (ad esempio lungo i solchi, lì dove i ritidomi mostrano i tessuti sottostanti); cortecce marrone (si capisce); cortecce scure o solcate di nero; cortecce di altri colori. Rispetto al raggruppare per forma catalogare per colore ha il vantaggio, credo, di una maggiore immediatezza, ma la strategia migliore è, dopotutto, usare i due criteri in modo combinato.

Ho incrociato i due criteri in questa tabella, naturalmente non ha alcun valore tassonomico, ma la curiosità di vedere il modo in cui si distribuivano i caratteri era troppo forte. Qualcosa si può evincere. Ad esempio che le cortecce colorate o sono lisce o sono a placche desquamanti, e tutte, sappiamo, hanno ritidoma sottile. Si possono contare 65 cortecce grigie (le quali sono perlopiù lisce o a placche permanenti). Inoltre salta all’occhio che il grigio in qualche modo prevale tra i colori, le prime due colonne sono infatti le più popolate, insieme contano 135 elementi (70 la seconda) mentre le altre tre in tutto hanno 75 elementi, solo un po’ più della metà. Mentre dall’altra parte le più numerose sono di gran lunga le lisce con 79 elementi, seguono le cortecce a placche permanenti in 51 e dietro le altre molto staccate.

È tuttavia doveroso ricordare che all’interno di tutti questi gruppi esiste grandissima varietà. Tanto che anche per la corteccia possiamo ripetere quanto detto nel caso della foglia: qualunque classificazione si rivela ben presto grossolana, poiché in vero l’atto di indentificare non è riconducibile ad alcuno schema, ma è piuttosto un processo, che richiede una rete di riscontri incrociati. Insomma, si tratta di attività lunga e faticosa. Ma non vi scoraggiate, come spesso ripetuto, il Cacciatore di Alberi deve essere paziente e perseverante.

1) Corteccia liscia

Corteccia caratterizzata da mancanza di fratture o fessurazioni più o meno profonde.

Corteccia a volte perfettamente levigata al tatto (Fagus sylvatica),…
a volte lievemente scabra per la presenza di lenticelle o altro tipo di piccole asperità (Ilex aquifolium).

2) Corteccia a solchi profondi

Sochi profondi e spazi interposti (creste) ampi e rugosi (Sequoia sempervirens).

3) Corteccia a solchi ravvicinati

Tipologia di grande varietà, potendo i solchi e le creste (spazi interposti fra i solchi) assumere forme e combinazioni diverse.

Solchi e spazi interposti che si susseguano fittamente (Tilia cordata)
Creste lunghe e piatte, come certi tessuti a coste (Tilia americana)
Solchi che si intrecciano fra loro dando luogo a una sorta di rete (Liriodendron tulipifera).

4) Corteccia a placche permanenti

Le placche sono formate dalla rottura della corteccia secondo linee curve o diritte, nel secondo caso possono presentarsi a contorni irregolari, ovvero di forma prevalentemente quadrangolare.

Placche a contorno curvilineo (Aesculus hippocastanum)
Placche a contorno irregolare (Cedrus deodara)
Placche a forma prevalentemente quadrangolare (Quercus ilex).

5) Corteccia a placche desquamanti

Le placche possono scostarsi dagli strati inferiori e cadere in tempi relativamente brevi (Platanus x acerifolia)
o restare per molto tempo sospese, come incerte sul da farsi (Chamaecyparis lawsoniana).