
sistematica; portamento; foglia; fiore maschile; fiore femminile; diagramma fiorale fiore maschile; df fiore femminile; frutto
Juglandaceae DC ex Perleb
Nome imposto da Karl J. Perleb, botanico tedesco, nel volume Versuch über die Arzneikräfte der Pflanzen (Saggio sui poteri medicinali delle piante), Aarau, 1818. Ma ci sono delle cose da dire che ho messo in una appendice ad hoc.
La famiglia avrebbe potuto a buon diritto comparire fra le amentacee di Jussieu (1789), ma bisognerà aspettare almeno il 1816 per il suo battesimo. E visto che il buon Perleb non ce li fornisce, diamo noi i caratteri della famiglia: piante monoiche di tipo arboreo; foglie composte, alterne e senza stipole; fiori maschili disposti in amenti; fiori femminili isolati o in piccoli gruppi o in spighe; frutti drupe (in barba al nome comune di molte specie della famiglia) o acheni alati. Ricordiamo i generi Juglans, Carya, Pterocarya.







Diagramma fiorale del fiore maschile di Juglans regia. Il singolo fioretto maschile è formato da una brattea a sei lobi, nella cui parte interna sono attaccati, con brevissimi filamenti, una dozzina di stami; inizialmente verdi poi di un marrone molto scuro.
Riguardo ai fiori femminili i generi della famiglia si dividono in due gruppi: Juglans e Carya han fiori isolati o in gruppi di due o tre; Pterocarya ha fiori in amenti. La forma è molto simile, variando solo le dimensioni: piccoli nel primo gruppo; piccolissimi nel secondo.



Diagramma fiorale del fiore femminile di Juglans nigra. Tre brattee esterne (1) e quattro tepali (2). Al centro un ovario a due carpelli ma con un solo ovulo sulla giunzione (3), in realtà le sezioni dell’ovulo e quella della giunzione sono fatte con piani ad altezze diverse.

La partizione generata dalle diverse disposizioni dei fiori femminili si ripete nei frutti. Il primo gruppo produce drupe voluminose (con dentro le buonissime noci), il secondo genera acheni alati.





Note sul nome della famiglia
Juglandaceae DC ex Perleb
Quando si va in giro a cercare dove e quando una pianta (o come in questo caso una famiglia) sia stata nominata per la prima volta, capita di trovare risultati curiosi, ma, devo dire, mai come in questo caso. Ma procediamo con ordine. Intanto chiariamo che la sigla DC si riferisce a August de Condolle, mentre la sigla Perleb al botanico svizzero Karl J. Perleb. Inoltre ricordiamo che nelle scritture del tipo ‘A ex B’, dove le lettere indicano nomi di autori, la particella ‘ex’ si riferisce al fatto che il primo autore, A, diede il nome alla pianta, ma per qualche ragione la descrizione risultò inadeguata, così la paternità fu assegnata al secondo autore, B.

Frontespizio del libro di Perleb, Versuch über die Arzneikräfte der Pflanzen (Saggio sui poteri medicinali delle piante), Aarau, 1818. Il quale libro è la traduzione in tedesco del volume Essai sur les proprietes medicales des plantes, Parigi, 1816, di August de Condolle.

La pagina 143 del libro di Perleb. Dove vengono elencate le proprietà terapeutiche e olearie dei noci. Più sotto si racconta che un certo Signor Banon riuscì a estrarre due libre e mezzo di zucchero da un quintale di linfa di Juglans regia, informazione di certo importante per eventuali attività produttive, ma molto poco per noi sempre alla ricerca di caratteri morfologici peculiari.

Il frontespizio e la pagina 139 di de Candolle. Come ognuno può vedere compare lo stesso nome e la stessa descrizione. Così non si capisce perché la paternità del nome non sia stata attribuita al Candolle.