Hippophae rhamnoides – Olivello spinoso

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine – native range: esistono molte sottospecie caratterizzate geograficamente, in figura si è interpretato l’areale di origine in senso esteso cioè abbracciando tutte le diverse sottospecie regionali.

Arbusto ‘tosto’, di quelli che vivono dappertutto e in tutte le condizioni climatiche, anche ambienti aridi. Non è tuttavia comune in città, anzi l’unico che conosca vive in Orto Botanico.

Si suddivide sin dalla base, i rami si innalzano ad angolo acuto dando alla chioma la forma di un cono piantato per la punta. Nella foto il giovane esemplare dell’Orto, nell’ampio spazio di fronte alle nuove serre.
Può vivere in formazioni molto compatte, allora lo spettacolo è assicurato. Nella foto Spiaggia di San Nicolò al Lido di Venezia.
In un rosseggiante tramonto agostano
Vale la pena addentrarvisi
Sia pure con qualche patema.
I rametti puntano in ogni direzione e le foglie strette e allungate e disposte a spirale esaltano l’effetto.
Foglia inizialmente verde diventa presto quasi glauca, una sola nervatura mediana, bordo intero; vertice e base acuti, picciolo brevissimo.
Pagina inferiore argentata con macchioline rugginose
I riflessi delle foglie dipendono da curiose squame pelose di colore argenteo, molto simili a quelle che ricoprono le foglie dell’olivo di Boemia – un parente prossimo della stessa famiglia (Elaeagnacee).
Scaglie pelose della pagina inferiore
Giovanissime foglie, tutte ricoperte di scaglie argentee, all’estremità superiore dell’infiorescenza.
La fioritura è marzolina e avviene prima di mettere le foglie; i rami si colorano di ocra.
Mazzolini di fioretti gialli e mattone affastellati attorno a un’asse centrale
I fiori hanno due tepali (così si dice nel caso petali e sepali non siano distinguibili fra loro) di colore giallo macchiato di ruggine all’esterno e verde all’interno
Fiore maschile di dimensioni millimetriche, con quattro stami piantati direttamente sul lato interno dei tepali
Antere gialle a forma di foglietto ripiegato in due. Gli stami sembrano privi di filamento.
Il fiore femminile ha lo stesso aspetto del maschile, ma con al centro un pistillo vermiforme.
I frutti sono drupe aranciate dal corto peduncolo
Maturano in settembre o ottobre
I gialli ellissoidi sono tutti assiepati nella parte inferiore del rametto e offrono un singolare spettacolo alla vista.
I frutti prima di maturare (nella foto in giugno) sono ricoperti delle stesse scaglie pelose, sia argentee sia rugginose, che ricoprono le foglie.
Nell’ingrandimento si distinguono bene l’avanzo dello stilo e il brevissimo peduncolo.
Sezione trasversale con nocciolo intero.
Il quale nocciolo ha forma ellissoidica e una curiosa scanalatura.
Sezione longitudinale lungo l’incavo. Il guscio è duro e il taglio ha prodotto un certo numero di scorie. Si distingue a fatica la linea di separazione fra i due cotiledoni.
Giovani rami ricoperti di gemme, spine e peluria.
La corteccia è inizialmente liscia e marrone aranciata
Con l’età vira al grigioverde e si screpola in lunghe placche.
Sistematica

Hippophae rhamnoides L.
Il nome scientifico fu assegnato da Linneo nella prima edizione del celeberrimo Species Plantarum, Stoccolma, 1753.

Le pagine 1024-25. Il Nostro è al numero 1. della specie. Descrizione concisa, ma tra loro si capivano bene, visti i numerosi riferimenti ad altri autori.