Cotoneaster horizontalis – Cotognastro orizzontale

portamento; foglia; fiore; frutto; corteccia; rametti; seme; fenologia; areale di origine; sistematica; dove trovarli; orologio solare

Cotoneaster horizontalis Decne.
Nome imposto da Joseph Decaisne, naturalista belga che operò a Parigi. Fu socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. Su quando e dove il nome compaia per la prima volta non vi è accordo fra le fonti, ci atteniamo alla versione che indica la rivista Flore des Serres et des Jardins de l’Europe, Tomo XXII, 1877, pubblicata a Gand (Belgio).

La pagina 168. L’orizzontalità dei rami, veramente notevole per questa pianta, è sottolineata sia nella descrizione (d’obbligo in latino) sia nella breve nota in francese.

Fenologia minima
Areale di origine (native range) – Sud-est della Cina compresa Formosa. Bioma temperato.

Arbusto che rimane molto basso e tende a espandersi orizzontalmente, adatto a ornare angoli particolari di giardino. Sempreverde o semipersistente ha colore verde brillante e fogliamo denso. In città è presente in piccole aiuole sia pubbliche sia private.

Corso Milano, all’altezza del Teatro Verdi
Bella conformazione in Orto, nella zona degli edifici museali. La pianta è disposta tutt’intorno a un orologio solare cilindrico.

Un’opera notevole per le difficoltà geometriche inerenti alla proiezione di una retta (lo stilo) su una superficie curva (il cilindro). Purtroppo trascurata: lo stilo è malamente deformato e i solchi sono quasi scomparsi (li ho evidenziati alla meglio giocando pesantemente sul contrasto). Peccato.

Due esemplari (il secondo appena visibile sulla destra) vivono nel giardino di una villetta all’incrocio fra Via Giotto e Via del Carmine.
Una soluzione discreta a ornamento del monumento alla Presa di Porta Pia del 20 Settembre 1870 (Piazza Castello), Augusto Savanio, 1882, collocato sulla piazza nel 1912.
Gli riesce anche particolarmente bene seguire le asperità di collinette o sporgenze varie nei giardini dal terreno movimentato, come in questo caso nel Giardino alpino al Jardin des Plantes.
O ricadere flessuosamente lungo un muro, come in questa originale soluzione al Jardin botaniques de Genève
Giardino botanico di Bergamo, nella Città Alta.
Rametti dalla pelle grigio argentata, liscia o, col tempo, debolmente fratturata.
Anche la corteccia mantiene la stessa freschezza e lucentezza.
Singolare è la disposizione dei rametti: alterni e disposti da parti opposte e su un unico piano (distici)
A volte veramente impressionanti, poiché anche sviluppandosi non superano le due ramificazioni.
Foglie verde smeraldo dalla forma tondeggiante, vertice ottuso munito il più delle volte di una punta pronunciata, base acuta. Nervatura principale ben visibile e incassata, mentre le secondarie, diritte e rivolte verso il vertice, sono molto meno appariscenti. Pagina inferiore pallida e con la nervatura centrale in rilievo.
Fiore singolo (o al massimo in coppia), simmetria pentagonale, almeno una ventina di stami e tre pistilli. Il fiore è molto simile a quello del fratello coriaceus.
I frutti già in giugno cominciano a prendere la forma di piccole melette
Vistosi resti di ricettacolo, di nero colorati, si staccano sul rosso dei frutti maturi, i quali frutti restano a lungo sulla pianta, almeno fino alla fioritura successiva.
Tre semi per tre pistilli
Il seme denudato.

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