
Il post è il primo di quattro (1, 2, 3, 4) dedicati al sistema di Tournefort, un lavoro difficile e faticoso, che facciamo volentieri per il piacere che deriva dalla conoscenza. Perdipiù si tratta di un ottimo esempio di uso didattico della storia della scienza, sia per l’apprendimento della morfologia del fiore, sia per questioni epistemologiche. E oltre a tutto ciò, avremo la possibilità di ammirare (e ragionare su) bellissime illustrazioni, attività che sempre esalta il Cacciatore di Alberi.
Nel 1700 esce l’edizione latina di un libro che Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence 1656 – Parigi 1708) aveva scritto in francese sei anni prima ottenendo un grande successo editoriale. Le due opere in questione sono rispettivamente: Institutiones rei herbariae, Parigi, 1700 e Elemens de botanique ou methode pour connoitre les plantes, Parigi, 1694. Da cartesiano convinto aveva cominciato collo scrivere in volgare (idioma accessibile ai più), e in forma semplice e lineare. Ma poi passò al latino, forse per doveri accademici. Le due edizioni, pur essendo sostanzialmente identiche, in significativi particolari denunciano i differenti destinatari.

Per la prima volta la materia è organizzata per generi, dei quali Tournefort fornisce in modo circostanziato i caratteri (principalmente fiori e frutti), così gli va riconosciuto il grande merito di aver spostato l’attenzione dei botanici dalle specie ai generi. Anche se è doveroso precisare che il concetto di genere risale almeno a Bauhin.
L’opera è divisa in tre tomi, nel primo compare la descrizione dei generi mentre gli altri due sono una collezione di bellissime e interessantissime tavole il cui soggetto sono fiori, frutti e semi. Nel blog l’abbiamo già incontrata a proposito del Ricinus communis, e del genere Morus.
Tournefort raggruppa primariamente le piante in due grandi insiemi, le erbacee e le arboree (compresi gli arbusti). Insomma, la presenza o meno di un tronco legnoso.

I generi sono raccolti in base alla forma della corolla in ventidue classi. Dalla I alla XVII le erbacee, dalla XVIII alla XXII alberi e arbusti. Ogni classe è suddivisa in sezioni (gli ordi di Linneo o le famiglie di Jussieu) in un sapiente gioco tra le descrizioni delle corolle e quelle di frutti, semi, ricettacoli. Nella foto, schema tratto da un manuale a firma di Lestiboudois (?), Abrege Elementaire de Botanique, Lilla, 1774. Sì, avete capito bene 1774, dunque, almeno fino alla seconda metà del Settecento si educava al sistema di Tournefort.
Diamo l’elenco delle classi seguendo la tabella che lo stesso Tournefort presenta alle pagine XXI e XXII del primo tomo degli Elemens.
Erbacee
Classi I-IV: fiore semplice ad un solo petalo [quattro possibilità]

Classe I – fiore monopetalo regolare, somigliante in qualche modo a una campana […] [ad esempio le campanule];
Classe II – fiore monopetalo regolare, somigliante in qualche modo a un imbuto […] [ad esempio le genziane];
Classe III – fiore monopetalo irregolare [corolla personata, ad esempio il genere Antirrhinum],
Classe IV – fiore propriamente chiamato a bocca [corolla bilabiata, ad esempio la lavanda].
Per questo gruppo di classi, e per i successivi, ci affrettiamo a dare un conforto visivo. Le immagini sono tratte dalle dieci tavole introduttive del secondo tomo.

Da sinistra: corolla a campana, corolla imbutiforme.



Si distinguono: corolla personata 1; corolla labiata: vista frontale 2a e vista laterale 2b.



Le classi I e II hanno corolle con un centro di rotazione (simmetria centrale), III e IV corolle a simmetria bilaterale.
Classi V- XI: fiore semplice polipetalo [sette possibilità]

Classe V – fiore cruciforme [corolla cruciforme, quattro petali a croce greca];
Classe VI – fiori composti da più petali disposti a rosa [corolla rosacea, ad esempio i papaveri];
Classe VII – fiore a ombrello [in realtà Tournefort si riferisce all’infiorescenza, ad esempio il genere Cicuta];
Classe VIII – fiore composto da più petali disposti a garofano [genere Dianthus];
Classe IX – fiore somigliante al giglio [ad esempio l’asfodelo];
Casse X – fiore irregolare composto da più petali, e che generalmente è detto leguminoso [papilionaceo];
Classe XI – fiori irregolari, composti da più petali [ad esempio le viole].
Le ultime due classi di questo gruppo hanno fiori a simmetria bilaterale, le altre a simmetria centrale.

In alto corolla cruciforme, in basso corolla rosacea.


Infiorescenza a ombrella (composta). In basso a sinistra singoli fioretti, a destra semi.

Da sinistra: fiore a garofano, fiore a giglio.


Fiore irregolare a sinistra, papilionaceo a destra.

Fiore di viola, simmetria bilaterale. Scusate per la ripetizione.

Classi dalla XII alla XVII

Classe XII – fiore a fleuron = flosculo tubuloso(*) [composite del primo tipo, ad esempio il fiordaliso];
Classe XIII – fiore a demi-fleuron = flosculo ligulato [composite del secondo tipo, ad esempio il dente di leone (tarassaco)];
Classe XIV – fiore raggiato (composto sia da flosculi tubulosi sia da flosculi ligulati) [composite del terzo tipo, ad esempio le rubdeckie];
Classe XV – fiore a stami = fiore con soli stami [ma qui Tournefort si sbaglia grandemente perché in moltissimi casi il fiore è bisessuale. Per avere la percezione di quanto sia in errore, si pensi che una intera sezione è dedicata alle graminacee].
Seguono due classi (XVI e XVII) di erbacee che non producono fiori o frutti; sta parlando di alghe, felci, funghi, eccetera. E anche qui le cose sono molto più complicate di come si credeva alla fine del Diciassettesimo secolo; e di quello che si crederà per tutto il Diciottesimo.
Urge un chiarimento sui termini ‘fleuron’ e ‘demi-fleuron’ usati dal Nostro.

Tavola 11 – da sinistra: flosculo tubuloso (‘fleuron’) e flosculo ligulato (‘demi-fleuron’). Fiori ben noti al blog poiché già descritti nel post dedicato al topinambur (converrà seguire tutta la descrizione del fiore per farsene un’idea adeguata). Torna a (*)
Alle classi 12, 13, 14, sono descritte le nostre composite.

Tavola11 – Classe XII: fiore composto a flosculi tubulosi.
1 fiore [infiorescenza]; 2 flosculo tubuloso; 3 lo stesso fiore col suo calice [spesso brattee];
4 [ricettacolo].

Tavola11 – Classe XIII: fiore composto a flosculi ligulati.
1 infiorescenza; 2 calice, 3 flosculo ligulato, 4 [ricettacolo].

Tavola11 – Classe XIV: fiore composto, ‘raggiato’.
1 infiorescenza; 2 calice; 3 flosculo tubuloso; 4 [ricettacolo]; 5 flosculo ligulato.






In un prossimo post parleremo delle restanti cinque classi che comprendono alberi e arbusti.
Grazie Anna.
Piero
Sempre ricerche interessanti e bellissime immagini.Grazie!