Ephedra distachya – Efedra o Uva di mare

portamento; foglia; fiore; frutto; corteccia; rametto; seme; embrione; fenologia; areale di origine; sistematica e etimologia; dove trovarli; applicazioni farmacologiche

Ephedra distachya L.
nome imposto da Linneo nel celeberrimo Species Plantarum, Stoccolma, 1753

La pagina 1040. Nella locuzione ‘peduncoli opposti: amenti in coppia’ non ci si faccia ingannare dal segno di interpunzione, ché Linneo non lo intende col significato moderno, ma come separatore delle due affermazioni. Dunque i peduncoli dei fiori femminili sono opposti (fiori e frutti si trovano spesso a coppie), mentre gli amenti maschili (le infiorescenze sono spighe) hanno una struttura anch’essi a coppie. Bauhin ricorda che trattasi di pianta baccifera abitante le coste. Mentre Camerarius riporta il vecchio nome ‘Tragum’. Linneo la colloca tra le piante dioiche e interpreta gli steli dei singoli fiori dell’amento maschile come filamenti saldati assieme in un unico fascio; abbiamo già incontrato una simile trasposizione parlando della scoperta della gimnospermia, ricordate?

Etimo
Il nome di genere risale a Plinio che a sua volta cita Dioscoride. Del nome di specie abbiamo già parlato indirettamente: è parola composta da di che vale due, doppi, e da stachys che significa spiga, dunque il riferimento è alla struttura dell’infiorescenza maschile: spiga di coppie.


Fenologia minima – i frutti restano a lungo sulla pianta
Areale di origine (native range) – molto esteso in longitudine, dalla Penisola iberica passando per il Mediterraneo, Asia Minore, Caucaso fino alle steppe dell’Asia centrale, la Mongolia e la Cina settentrionale.

Arbusto dioico sempreverde fitto di fusti lunghi e sottili, di dimensioni modeste, anche se può assumere forme alquanto voluminose. In città conosco solo il grosso esemplare dell’Orto. La specie predilige spiagge o spazi poveri di vegetazione tipici del Mediterraneo, ma purtroppo non è presente sui litorali del Veneto, dovremo perciò accontentarci della sola documentazione raccolta in Orto.

Ivi abita, assieme ad altre efedre, presso la Palma di Goethe, ed è fatta crescere come rampicante; ma i fusti liberi hanno le cime ricadenti secondo il costume della specie. Foto in ottobre nel pieno della fruttificazione.
Nel settembre di un anno meno produttivo.
I fusti sono lunghi e sottili a mo’ di giunchi; inizialmente verde glauco con l’età scolorano e perdono elasticità e turgore.
Alla base hanno dimensioni più rispettabili, la corteccia è marrone con richiami grigiastri e mostra tipiche scanalature longitudinali, dritte e sottili…
…ereditate dai rametti.
Sulla superficie piccoli centri luccicanti, forse depositi di cere – è una pianta adattata a climi aridi.
I rametti (o fusti) ricordano quelli degli equiseti: internodi ravvicinati, dove le vermene si spezzano con estrema facilità e han dimora minuscole foglie.
Foglioline squamose, opposte, non completamente saldate alla base come in altre efedre. La fotosintesi la fanno i rametti, dal bellissimo colore verde bluastro, mentre le foglie han solo funzione protettiva.
I rametti si biforcano, più o meno regolarmente, agli internodi.

Sezione trasversale di giovane rametto. All’interno midollo e al centro una cavità lasciata forse da cellule morte e poi riassorbite, segue un tessuto ricco di clorofilla. La superficie esterna è ricoperta da una cuticola glauca utile per ridurre l’evaporazione; appena sotto si distinguono macchie più scure, forse cavità che ospitano stomi.

Sezione trasversale di giovane rametto.
La cifra della pianta e il frutto (ovvero il cono, poiché trattasi di gimnosperma), una falsa bacca rossa e carnosa con un foro in cima dal quale si intravvedono i semi gemelli.
Nella foto si riconosce la struttura: una combinazione di squame carnose disposte a coppie alternate, di cui le ultime due più grandi e colorate sono saldate alla base per lungo tratto. Il tutto portato da un breve peduncolo rossastro.
Sezione parziale delle due brattee, al centro i semi
Il seme ha un lato piatto
e l’altro convesso
Lo rivestono almeno due tegumenti: uno esterno coriaceo e marrone; dentro una pellicina sottile e gommosa che racchiude abbondante endosperma.
Embrione con due cotiledoni
Toltone uno, si distinguono, all’altezza del taglio, l’apice vegetativo del germoglio in fieri; la radichetta all’estremità sinistra, di colore giallo ocra; e, in mezzo, il primo tratto del futuro fusto.
Gli ovuli ‘nudi’ (come già detto è gimnosperma) sono avviluppati da brattee carnose (che poi ingrosseranno e diventeranno rosse, come si è già detto). Le infiorescenze si presentano due per nodo, come era per i frutti.
Ogni sistema di brattee porta due ovuli
Ciascuno ovulo possiede in cima un tubicino (tubo del micropilo) dal quale esce la gocciolina di impollinazione (goccia cattura polline).
L’apparato riproduttivo maschile è una infiorescenza a spiga con pseudo stami disposti a coppie opposte e tra loro perpendicolari
A sinistra un disegno esplicativo. A destra si riconoscono due coppie di pseudo stami disposte ortogonalmente e altre due coppie più interne ancora racchiuse nelle brattee protettive.
Le spighette si trovano alla ascelle delle foglie squamose in corrispondenza degli internodi. In Orto c’è solo una pianta femmina, che talvolta produce qualche spighetta qua e là; nella foto una delle pochissime che ho potuto documentare.
Lo pseudo stame. Dal basso: squame protettive; una colonna che sembra una sorta di filamento (forse segmenti saldati fra loro); un gruppo di sacche polliniche, alcune si sono aperte al calore della luce del microscopio.

La pianta ha da sempre importanti applicazioni farmacologiche, la sostanza efficace è l’efedrina (ma guarda un po’…) un alcaloide prezioso per la cura sintomatica dell’asma.

A sinistra la formula coll’anello aromatico (l’esagono) e il gruppo NH (gruppo ammonico secondario). A destra flaconi medicinali di inizio Novecento.

Un aspetto affascinante della famiglia delle efedre è la posizione nella storia evolutiva, sia relativamente alle altre gimnosperme sia in relazione alle angiosperme. Ma serve spazio per parlarne: prima o poi dovremo fare un apposito post.

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