Come scrivere i Nomi delle Piante

Premettiamo all’articolo una tabella con ricerca veloce, per i più frettolosi.

ContenutiEsempi e link
nomi scientificiPopulus alba
ovvero
Populus alba L.
cultivarFagus sylvatica “Pendula”
varietàMyrtus communis var. tarantina
ibridi fra specie dello stesso generePlatanus x acerifolia
ibridi fra specie di generi diversix Cupressocyparis leylandii
assegnazione a nuovo genereCormus domestica (L.) Spach
conservazione del nome di specieSimmondsia chinensis C.K.Schneid.
assegnazione a nuovo autoreCedrus atlantica (Endl.) G. Manetti ex Carrière

Nomi scientifici 1
Le specie, dal libro Specie Plantarum di Linneo in poi, si annomano con un binomio, ad esempio Populus alba indica il pioppo bianco. Il primo termine si riferisce al genere, il secondo alla specie. Il genere si scrive con la lettera maiuscola ed entrambi vanno scritti in corsivo. In questo blog si è fatta la scelta di scrivere in corsivo le didascalie delle figure, così quando vi compaiono nomi scientifici questi sono stati scritti in stampatello; come nell’esempio seguente.

Giovane Pioppo bianco (Populus alba) al Lido di Venezia

Cultivar e varietà
Nel nome scientifico di una specie non compaiono indicazioni sulla famiglia o su altre categorie tassonomiche superiori come ordine, classe… Possono invece comparire indicazioni su categorie inferiori alle specie (sottospecie), che sono di due tipi: cultivar e varietà. Le prime create artificialmente dai giardinieri o vivaisti le seconde spontanee in natura.

Lo splendido Faggio pendulo dei Giardini dell’Arena

Ad esempio il trinomio Fagus sylvatica “Pendula” indica la cultivar pendula del faggio e il termine che segue il binomio va scritto in stampatello con l’iniziale maiuscola e fra virgolette, ma si può anche scrivere Fagus sylvatica cv Pendula.
Unalberoalgiorno un po’ per pigrizia e un po’ per non appesantire le scritture ha fatto la scelta di non mettere indicazioni di sorta e scrivere semplicemente: Fagus sylvatica Pendula

Rametti di Myrtus communis tarentina

La locuzione Myrtus communis var. tarentina (che si può anche scrivere Myrtus communis tarentina, tutto in corsivo) indica una varietà di mirto, cioè una sottospecie spontanea delle mirto.

Ibridi fra specie dello stesso genere
Nei nomi scientifici compaiono anche indicazioni su incroci (ibridi), sia naturali sia avvenuti con lo zampino dell’uomo. Ad esempio la locuzione Platanus x acerifolia (con il simbolo ‘x‘ fra genere e specie) indica un incrocio naturale fra P. orientalis e P. occidentalis.

Areali di origine (native ranges) di Platanus occidentalis e P. orientalis in azzurro e giallo rispettivamente; in verde l’areale di diffusione (o semplicemente areale) di P. x acerifolia.

Ibridi fra specie di generi diversi
Molto più raramente si possono avere ibridi fra piante appartenenti a generi diversi, in questo caso il segno ‘x‘ va collocato in testa. Ad esempio la locuzione x Cupressocyparis leylandii indica un ibrido fra le due specie Cupressus macrocarpa e Chamaecyparis nootkatensis

x Cupressocyparis leilandii lungo il Brenta fra Limena e Vigodarzere.

Nomi scientifici 2
Il nome della specie dovrebbe essere seguito dalla sigla di colui che le ha dato il nome, senza altra indicazione di sorta. Ad esempio il nome scientifico del pioppo bianco dovrebbe essere scritto Populus alba L., dove ‘L.’ è la sigla di Linneo. Per mostrare che non si tratta di una pedanteria da botanici, ecco un esempio illuminante.
Dalla consultazione del sito di Kew (autorevole riferimento per le questioni tassonomiche, e non solo) alla voce ‘Cotoneaster microphyllus’…

…compare questa schermata.

Sono tre le voci che riportano la specie in questione, ma quale scegliere? Leggendo più attentamente si scopre che le prime due sono in realtà sinonimi di altre due piante: C. integrifolius e C. horizontalis rispettivamente. Ma come è possibile che il cotognastro a foglia piccola sia sinonimo dell’orizzontale?

Le cose si ricompongono solo a patto di assumere come parte integrante del nome scientifico la sigla dell’annomatore. Insomma, se dico C. microphyllus G.Lodd. è come se dicessi C. intregrifolius (Roxb.) G.Klotz, mentre se dico C. microphyllus Diels, sto nominando il C. horizontalis Decne. Così solo la sigla ‘Wall. ex Lindl.’ mi garantisce che sto parlando del cotognastro a foglia piccola.

Unalberoalgiorno ha fatto la scelta di omettere l’ultima sigla per non appesantire la scrittura. Ma all’interno dei post compare una apposita sezione ‘Sistematica’ dove oltre a brevi indicazioni biografiche di colui che ha imposto il nome compaiono i riferimenti alla pubblicazione in cui il nome appare per la prima volta (nome dell’opera, pagina e anno di pubblicazione), inoltre, ogni volta che è stato possibile, appare il ritaglio della pagina dove la specie è descritta, come nell’esempio seguente

Populus alba L.
Nome imposto da Linneo nel celeberrimo Species Plantarum, Stoccolma, 1753

La pagina 1034. La descrizione si concentra sui lobi delle foglie e la pelosità della pagina inferiore.

Per i nomi delle specie il blog fa riferimento al sito Plants of the World Online del Kew Garden, mentre per la ricerca dei documenti il riferimento principale è il sito Biodiversity Heritage Library.

Assegnazione a nuovo genere
Nel corso della storia tassonomica di una specie può succedere che l’assegnazione iniziale ad un certo genere risulti poi superata a seguito di studi successivi, in questo caso si conserva la sigla dell’autore che ha dato il primo nome mettendola tra parentesi tonde. Ad esempio Linneo aveva chiamato il sorbo domestico col nome Sorbus domestica, in seguito Eduard Spach lo cambiò di genere. Di seguito la storia.

Cornus domestica (L.) Spach
Originariamente Linneo lo chiamò Sorbus domasteica (Species Plantarum, Stoccolma, 1753, a pagina 477)

Lacerto dalla pagina 477.

Nel 1834 Eduard Spach, botanico francese, lo rinomina, assegnandolo ad altro genere. Il nuovo nome compare a pagina 97 del secondo volume de Histoire naturelle des végétaux, Parigi (l’opera completa è in 14 volumi pubblicati fra il 1834 e il 1848).

La pagina 97.

La questione del nome di specie nel caso di cambio del nome scientifico
Come si sarà notato nel caso di Sorbus domestica che diventa Cormus domestica al cambiare del nome di genere si preferisce lasciare traccia del nome di specie. Un caso clamoroso è quello di Simmondsia chinensis nome attribuito da Camillo Schneider e originariamente denominato Buxus chinensis da Johann Link. Ora si deve sapere che il Link (che stava esaminando la collezione di Thomas Nuttel) nel dare il nome di specie commise un errore interpretando la sigla ‘Calif’ (che stava per California) come ‘Cina’. Ebbene è tale la forza della consuetudine che vuole che si conservi il nome originario di specie, che anche in presenza di una sì clamorosa svista non lo si volle cambiare.

Simmondsia chinensis, nome volgare jojoba (è spagnolo e j si pronuncia k senza spingere la lingua contro il palato)

Assegnazione a nuovo autore
Può anche succedere che una specie venga nominata da un certo autore e che in seguito si ritenga che la descrizione che questi ne ha dato risulti carente, allora si indica un nuovo autore mettendo tra le sigle dei due il termine latino ‘ex’. Il termine ha più accezioni, qui vale: ‘da, da parte di’.

Cedrus atlantica (Endl.) G. Manetti ex Carrière
Nome imposto da Elia-Abel Carrière nel poderoso volume Traité Général des Conifères del 1855 a pagina 285. Il termine ‘ex’ è posto a ricordare che Giuseppe Manetti (Architetto e botanico fiorentino) diede l’attuale nome alla pianta (1853) ma la descrizione che ne fece fu insoddisfacente per poter riconoscere a lui il merito dell’attribuzione del nome.

Frontespizio dell’opera. Carrière è noto a questo Blog almeno per la cultivar di biancospino a lui dedicata (Crataegus x lavallei Carrieri)
La pagina 285, dove l’albero è descritto. Alla prima voce dell’elenco sottostante è riportato il riferimento alla pubblicazione di Giuseppe Manetti del 1853.

Ringraziamenti
Le informazioni su molte delle questioni più delicate le devo alla Professoressa Antonella Miola, che mi onora della sua amicizia.