Corylus avellana – Nocciolo

Corylaceae (Betulaceae)
Corylus avellana L.
Annomato da Linneo nel celeberrimo Species Plantarum, 1753, Volume 2, pagina 998

Le pagine incriminate (998, 999).

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine: originario dell’Asia minore fu portato dai romani in Europa e qui si diffuse prestamente.

Corylus avellana è specie prevalentemente arbustiva, talvolta in forma alberello. Radicata da millenni nel territorio. Il nome della specie è di origine romana: da Abella, località campana, oggi Avella.

Soriano nel Cimino (VT). Nella zona cresce spontaneo ed è anche abbondantemente coltivato.
Fenice Green Energy Park, Terranegra
Via Bosco Papadopoli, Salboro. Devo questa foto al mio amico Mario B.

La spettacolare fioritura, che avviene in un periodo in cui poche altre piante lo fanno, attira prepotentemente l’attenzione con i giallissimi e numerosissimi amenti maschili.

La pianta fiorisce prima di mettere le foglie, anche questo contribuisce alla scenografia.
Nocciolo fiorito lungo il Bacchiglione, in una gelida giornata di febbraio. Sullo sfondo Passeggiata Conciapelli.
Gli amenti maschili spuntano corti, rigidi e compatti, già in autunno…
…mano a mano che sbocciano si allungano, cambiano colore, diventano quasi vaporosi.
Una brattea protettiva vigila sui piccolissimi e numerosi stami.
Quattro per l’esattezza. Le antere inizialmente si presentano come capsule ellissoidali…
…in seguito si aprono liberando il polline. Brevi filamenti ancorati all’asse dell’amento.

Diagramma fiorale del fiore maschile di Corylus avellana. Ogni antera ha le coppie di sacche polliniche ben separate fra loro; un peduncolo sorregge i filamenti.

Quanto esageratamente vistosi sono i fiori maschili, tanto schivi e minuti sono quelli femminili, che passano il più delle volte inosservati. Un peccato, poiché sono di una bellezza struggente.

In vero sono infiorescenze
Stigmi rosso corallo.
Incontro ravvicinato
Sezione longitudinale. Le strutture ramificate sono brattee.
Ho scostato singoli fioretti dal resto dell’infiorescenza, nella foto si distinguono le brattee protettive pelose, quelle che diventeranno la ben nota cupola della nocciola.
Singolo fiore, all’interno l’ovario con due ovuli, uno solo dei quali diventerà la ben nota nocciola. La comprensione della struttura del fiore femminile e del frutto che ne deriva la devo alla Professoressa Antonella Miola, che mi onora delle sua amicizia.
Diagramma fiorale del fiore femminile di Corylus avellana. Una brattea racchiude due fiori femminili circondati da tre tepali; ovario a due carpelli con un ovulo per loculo.
Frutto maturo, una noce protetta da una cupola formata da brattee pelosette, sfrangiate al vertice e di consistenza cartacea.
Le brattee si allargano lasciando un ampio varco. L’infruttescenza porta da due a una mezza dozzina di frutti.
La foglia ha lamina larga e tondeggiante, con base leggermente cordata e vertice che improvvisamente si fa puntuto. Il bordo è irregolarmente dentato. Dritta la nervatura principale, e parallele le secondarie.
Pagina inferiore, venature a sbalzo. Due piccole stipole alla base della foglia.
Curioso l’aspetto delle giovani foglie che sembrano stropicciate.

Fra i noccioli che si incontrano in città è frequente una cultivar a foglie purpuree e amenti rossi (Corylus avellana ‘Fuscorubra’), che ha gli stessi identici caratteri del Nocciolo comune.

Questa suggestiva macchia abita il Giardino Alicorno, presso l’entrata di Piazzale Santa Croce.
Il retro dei palazzi di Alleanza Assicurazioni lungo il Piovego
Uno dei Corylus avellana Fuscorubra dei Giardini dell’Arena
Un gruppo ‘normale’ lungo il Viale Perlasca, presso gli stessi Giardini.
Incredibile fioritura al Giardino Città dei Bambini
Lo stesso esemplare in luglio.
La corteccia è liscia e grigiomarrone. (Falde del Monte Cimino (VT))
O anche grigiobruna.
Un’altra cultivar è Corylus avellana ‘Contorta’, molto apprezzata dai giardinieri. In città, che io sappia, è presente solo in Orto.
Parco Milcovich, sullo sfondo campanile e cupola del Santuario dell’Arcella.
Come si è già detto questa specie è diffusa nel territorio. Qui una stradina dei Colli, sullo sfondo il filone trachitico di Rocca Pendice.

Infine vi propongo una passeggiata virtuale fra le coltivazioni di noccioli proprio ad Avella il luogo citato all’inizio del post.


Spigolature

Gentile da Fabriano, Fuga in Egitto, Predella centrale de Adorazione dei Magi, 1423, Uffizi. Gli alberelli di nocciolo sono ritratti foglia per foglia e frutto per frutto. (Wihipedia – Gsimonov)
Attribuzione incerta (Lorenzo di Origgio Sec. XV), Albero di nocciolo, dossale in legno di noce, Istituto cattolico, Milano. (Catalogo Generale dei Beni Culturali – CC-BY 4.0)