Populus tremula – Pioppo tremulo

Aggiornato nel febbraio 2025

portamento; foglia; diagramma fiorale; fiore; frutto; corteccia; foliage; fenologia; areale di origine; sistematica

Salicaceae
Populus tremula L.
Nome imposto da Linneo nel celeberrimo Species Plantarum, Stoccolma, 1753.

La pagina 1034. Pianta collocata fra le Dioecia Octandria (dioiche a otto stami). Foglie arrotondate, con denti angolosi e ovunque glabra. Ha nome Populus tremula sin dai tempi di Bauhin.

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine (native range). Esteso sia in latitudine sia in longitudine per tutto il continente euroasiatico.

Come si sa le foglie dei pioppi, di tutti i pioppi, oscillano rapidamente e incessantemente al vento, anche al minimo alito. Ebbene, nel pioppo tremulo questa caratteristica è esaltata al massimo grado, lo si capisce immediatamente al primo sguardo della foglia.

Lunghissimo picciolo e lamina quasi perfettamente circolare. Il bordo è munito di radi denti, ma potrebbe dirsi anche semplicemente crenato. Le nervature secondarie formano un angolo molto stretto con la principale.
Per aumentare l’effetto ‘tremolio’ il picciolo è appiattito e disposto perpendicolarmente a lamina e guaina
Nella foto si distingue la torsione del picciolo per orientare la guaina a novanta gradi.
Rametto in maggio. Le foglie non sono tutte uguali ma han forma leggermente diversa, forse quello che colpisce di più è la presenza, sui rami privi di fiori, di foglie con apice nettamente acuto.
Pagina superiore, maggio
Pagina inferiore
La pagina inferiore è glabra e molto più chiara (foto in luglio), quasi glauca. Nel colore somiglia molto a quella del pioppo grigio.
L’albero ha portamento slanciato, il tronco tende a restare di diametro contenuto e a perdere i rami più bassi.
Ama l’acqua. Nella foto un boschetto di tremula presso il Laghetto ai Maronari (Sentiero del Venda, segnavia 9)
Febbraio. A sinistra il ‘Laghetto’, in realtà poco più di una pozza, recintato.
Ai margini di un bosco di Pinus nigra laricio. Camigliatello (Sila)
In città, che io sappia, vive un solo tremula, in Orto; condivide un’aiuola con un’Albizia vicino le vecchie serre.
Qui in dicembre. Il foliage di questa specie comincia in ottobre e si protrae per almeno tre mesi.
Le foglie si colorano d’oro
Un gruppo di tremula al Jardín Botánico Histórico – La Concepción, Malaga. Febbraio, hanno ancora tutte le foglie, ma siamo in Andalusia…
Infiorescenze femminili in amenti pelosi
I singoli fiori, brevemente peduncolati, hanno pistillo a fiaschetta sormontato da stigma giallognolo e sono protetti da una brattea sfrangiata.
Anche le infiorescenze maschili sono in amenti pelosi. Rosse antere emergono dalle lunghe brattee profondamente e finemente sfrangiate.
Il singolo fioretto ha una struttura alquanto articolata: una brattea sfrangiata e pelosa ricopre una seconda brattea più chiara (una sorta di pseudo calice), la quale brattea porta gli stami.
La copertura principale
Il fiore col suo pseudocalice, di profilo e in pianta. Si distinguono sottilissimi filamenti che portano le antere (inizialmente rosse, poi violacee).
Utile un diagramma fiorale.
La pianta è dioica, come tutti i pioppi (anzi come tutte le salicacee); i maschi prendono il colore dalle rossissime antere. Nella foto il tremula dell’Orto, quando fra febbraio e marzo rivela il suo sesso.
Infruttescenze alla fine di marzo
I frutti conservano le brattee sfrangiate e cigliate. In cima si riconoscono gli stigmi avvizziti.
Maturano presto: fra marzo e aprile. I frutti sono capsule bivalve a forma di birillo
All’interno portano semi avvolti in una lanugine bianca (pappo).
Una capsula colta all’apertura
Maturazione completata. Sembra un elemento floreale stilizzato di art decò.
Seme, piccolissimo, con parte del pappo.
La corteccia è grigia, molto chiara, si fessura debolmente in senso longitudinale lasciando ampie regioni intatte
Da giovane è liscia; poi compaiono crepe che sembrano disporsi in circolo, ma ben presto prende la forma definitiva.

L’omologo del Nordamerica ha nome Populus tremuloides e areale di origine dall’Atlantico al Pacifico. Non molto diverso dall’europeo. Doveroso segnalare il famoso ‘Pando’, l’organismo più vecchio del pianeta (almeno a quel che si sa): una intera foresta di un unico clone.

Nell’impossibilità di documentare con foto proprie Unalberoalgiorno vi propone una visita virtuale guidati dall’Omino Street View. Si cammina per un bel po’… (Foto GoogleMaps, modificata)

2 pensieri su “Populus tremula – Pioppo tremulo

  1. Grazie, Andrea, per la segnalazione. Non sapevo della loro esistenza, è una bella notizia sapere che in città ce ne siano altri. Ho ricevuto le foto e molto presto farò un aggiornamento al post. Promesso.

  2. Segnalo all’Autore la presenza di almeno tre esemplari di tremula nel Parco della Mela Rossa (Comune di Padova, Quartiere 5 sud-ovest). Si tratta di tre giovani esemplari piantati dal Comune nell’area verde compresa tra le vie Gradisca, Madonnina e Boccioni. Nel SIT del comune essi sono stati censiti come pioppi bianchi ma paragonando le caratteristiche delle foglie con quelle descritte nel post non vi sono dubbi: si tratta di pioppi tremuli.

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