Broussonetia papyrifera – Gelso da carta

Aggiornato nel maggio 2025

Aggiornato nell’agosto 2020

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Moraceae
Broussonetia papyrifera (L.) Vent.
Il nome gli fu attribuito da Etienne P. Ventenat nel terzo volume del suo Tableau du regne vegetal, Parigi, 1799. In precedenza Linneo in Specie Plantarum l’aveva chiamata Morus papyrifera.

Le pagine 547-48. Descrizione dettagliata e mia libera traduzione. Infiorescenze maschili in amenti, singoli fioretti con quattro stami, e quattro tepali; infiorescenze femminili in amenti globosi, singoli fioretti numerosissimi e assiepati, calice a quattro lobi; uno stilo molto lungo terminante in uno stigma semplice. Un seme in un achenio al sommo di un frutticino succulento.


Fenologia: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione
Areale di origine (native range): molto esteso in latitudine, alcune fonti includono la Polinesia.

Il nome comune di questo albero è Gelso da carta e a Padova lo si può trovare in numerosi posti. Un notevole esemplare abita un giardino del Comune presso lo stadio Appiani a ridosso del Bastione Santa Croce, altri nel Parco giochi Città dei Bambini e in altri luoghi ancora. Cresce come albero di media grandezza, spesso come arbusto causa i numerosi polloni, i rami si allargano presto formando una chioma ad ombrello.

Lo splendido esemplare del Giardino Silvio Appiani.
Giardino Città dei Bambini, in Via Sant’Eufemia, in Aprile.
Bastione Alicorno
La pianta si propaga facilmente per talea e approfitta in particolare dei corsi d’acqua. Qui, Bastione Alicorno, ha formato una siepe, quasi certamente spontanea, lungo il canale omonimo che costeggia le mura.

Tutte queste piante che formavano la bellissima siepe spontanea, luminoso esempio di natura in città e di prezioso corridoio ecologico, sono state prontamente uccise con la ‘riqualificazione’ delle Mura cinquecentesche. (Foto del Dicembre 2020).

Lo chiamano ‘Parco delle Mura’…
Giovani individui osservati dal Ponte Barbarigo verso il Ponte delle Torricelle.
Dal Ponte di Pontecorvo. Sotto il tappeto di foglie, come in una immagine agreste, una delle tante diramazioni del Bacchiglione che attraversano la città (Canale Santa Chiara).

La specie può essere facilmente identificata poiché le foglie presentano un accentuato polimorfismo potendo avere uno, due o nessun seno. Hanno lamina larga ma con apice pronunciato e sono vellutate al tatto, di un bel verde morbido sopra e più chiare nella pagina inferiore.

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Polimorfismo delle foglie di Broussonetia papyrifera, Parco Perlasca.
Se staccate, le foglie emettono un lattice appiccicaticcio e bianchissimo. Tipico delle moracee.
Nella foto a campo più largo si distinguono le stipole (all’ascella della foglia) e una diffusa peluria su rametti, piccioli e lamine fogliari.

In autunno le foglie diventano di un giallo intenso e sono di gradevole effetto.

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Questo esemplare dell’Orto Botanico, si può ammirare dai Giardini Merlin.
Broussonetia payirifera 1 Ott17
Tenuta autunnale, lungo il Bacchiglione presso la Specola.
Poco più in là, verso il Ponte Saracinesca.
Una florida Broussonetia, ai Giardini Perlasca, ripresa dal Ponte Saracinesca.
Ripresa notturna in autunno avanzato. Ora di punta.
Ponte di Via Giotto, in fondo la Chiesa del Carmine
La corteccia è grigio rossastra e si fessura con l’età. In questo esemplare di Via Lepanto la fessurazione è molto più evidente: l’età ha un suo peso…
Da giovane ha un curioso motivo a strisce orizzontali.

Quest’albero ha una interessante storia da raccontare: in Italia esistono, quasi certamente, soltanto esemplari maschili che fioriscono abbondantemente in Marzo-Aprile, ciò significa che tutti gli individui del  nostro paese derivano da un unico esemplare maschile introdotto, o introdottosi, chissà quando e dove.

Broussonetia papyrifera 3 Apr18 Web2
Infiorescenza maschile, Giardino Treves.
Fiorisce al mettere delle foglie.
Spettacolare il fiore femminile (immagina da Wikipedia): lunghi stigmi pelosi e colorati di fucsia.

Aggiornamento Agosto 2020

Come non detto, qualcuno dei miei manuali deve avermi tradito. Pare che di alberi femminili in Italia ne esistano in abbondanza almeno al sud e anche nella città di Roma, questo è quanto ho appurato dalla Pagina Facebook di un gruppo molto frequentato.

Frutti di Broussonetia papyrifera. (Foto, cortesia di Anna Maria Panzera, Amici degli alberi).
Infruttescenza sferica composta da innumerevoli piccoli frutti, come per le more del gelso. Le sferette verdi sono frutti immaturi. (Foto, cortesia di Anna Maria Panzera, Amici degli alberi)

A destra frutto maturo, i singoli frutticini si ergono perpendicolarmente alla superficie sferica (il contorno del ricettacolo), sono rossi o arancione e portano in cima acheni e residui di stigma. A sinistra frutto immaturo. (Link alla foto originale)

Dall’alto: frutto immaturo, frutto maturo, singolo frutticino con l’achenio in cima e il residuo di stigma di cui si diceva. (Link alla tavola completa)