Cryptomeria japonica – Cedro rosso giapponese

Aggiornato nel Marzo 2022

Le creste dei monti
hanno separato le criptomerie
dal cielo d’autunno.


Cryptomeria japonica (Thunb. ex L.f.) D.Dom
Nome imposto da David Don in Annals of natural history, Londra, 1838 (comunicazione del 17 Aprile).

La pagina 233. La descrizione della specie è preceduta da quella del genere (nella foto), ma il genere ha una sola specie. Coni maschili in amenti a scaglie che proteggono cinque sacche polliniche, coni femminili globosi con scaglie sfrangiate. Foglia a forma di lesina, simili in tutto a quelle di Araucaria cunninghamii (una cupressacea australiana). La storia tassonomica è tormentata e la rimandiamo ad una apposita appendice.


Fenologia minima: risveglio vegetativo, fioritura, fruttificazione.
L’albero cambia colore più volte l’anno: verde chiaro coi nuovi aghi in estate, ruggine nei mesi invernali tranne alla fioritura quando i coni maschili lo ingialliscono.
Areale di origine (native range), Giappone.

Criptomeria, o Crittomeria, è una pianta piuttosto rara in città. Alcuni esemplari sono presenti nel Giardino Città dei Bambini, un giardino “nascosto” in Via Sant’Eufemia, altri al Parco dei Cigni, lungo l’argine sinistro del Bacchiglione che costeggia Via Goito (luogo ben noto a questo blog); l’osservazione è per fortuna agevole in entrambi i posti. Di altri luoghi si dirà verso la fine del post.

Parco dei Cigni. Cryptomeria japonica è l’albero dal colore più cupo in primo piano. Sulla destra i Platani della Passeggiata Camillotti e sullo sfondo, le bianche guglie del Monumento ai Caduti e Dispersi di Russia.
Febbraio. Verde in estate l’albero diventa ruggine in inverno. Nella foto due esemplari sulla destra. Il portamento è conico, quasi colonnare, con branche folte e ben evidenti.
Cormorani di vedetta sulle cime dei platani di Passeggiata Camillotti. Di certo arrivati dalla Laguna in queste fredde giornate invernali.
Giardino Città dei Bambini in Via S. Eufemia. Il Nostro è l’albero ramato a destra. A sinistra un Pino dell’Himalaya.
Il gruppo della foto precedente da diversa prospettiva e con luce differente.
Un altro piccolo gruppo di Cryptomeria all’estremo opposto del Giardino, verso il muro che lo separa dal Complesso Sportivo Pedron. In fondo un Cipresso e vicino un Calicanto d’inverno, anch’essi vecchie conoscenze.
L’albero fiorisce fra Gennaio e Febbraio. Un motivo in più per uscire di casa e fare la sua conoscenza.
Allo sbocciare dei fiori maschili si colora di bellissime macchie gialle, poi rosseggianti col passare del tempo. Questo il motivo dei diversi colori dell’albero sia colle stagioni sia col cambiare della luce nel corso di una stessa giornata.
Un paio di settimane dopo
Il cono maschile è un amento formato da minuscole squame che proteggono le sacche polliniche.
Fiori ormai appassiti, in aprile, alle stremità dei caratteristici rametti completamente ricoperti da stravaganti aghi.

Araucaria cunninghamii, foglie e rametti. Ho messo questa foto per mostrare l’impressionante somiglianza tra le foglie della japonica con la cunninghamii, come David Dom aveva rilevato.


Come per molte conifere il fiore femminile ha già la forma del frutto che verrà.
Qui completamente circondato da fiori maschili, curiosa disposizione piuttosto frequente per questa pianta.
Coni femminili piccoli e schivi
Interno. Sono visibili i minuscoli canali pronti a convogliare il polline.
Se c’è qualcosa che rende unica questa pianta, sono le foglie: aghi carnosi e al contempo rigidi, dalla singolare forma ritorta.
La forma evoca la lesina un suggestivo attrezzo da calzolaio
Aghi che tuttavia al loro apparire, in estate a partire da giugno, sembrano raccogliersi in morbidi e vellutati piumini.
Il frutto è un cono munito di squame uncinate all’apice; da secco le apre completamente.
Maggio.
Giugno.
Seccandosi si aprono e lasciano cadere i semi. Novembre.
Corteccia rossiccia (Cedro rosso del Giappone è uno dei suoi nomi comuni) che si sfilaccia in lunghe strisce sottili. Questo vetusto esemplare abita il vialetto che conduce alla biglietteria dell’Orto Botanico.
Ancora un individuo anziano, in un piccolo giardino dell’Ospedale Sant’Antonio.
Nella foto con alle spalle un raro esemplare, per Padova, di Platano orientale.
Scuola Elementare Randi in Via Piave, Criptomeria fiorita e Ligustro carico di frutti violacei.
Questo interessante gruppo di sempreverdi si trova in Via delle Melette: tutto attorno al campanile della Chiesa di San Girolamo sono disposte alcune piante rare per Padova, da sinistra, nella parte ingrandita della foto: Thuja occidentalis, Cripotmeria, Thuja orientalis e, nascosto dal leccio un Pino dell’Himalaya.
Parco giochi San Carlo all’Arcella, lo “scheletro” di una Criptomeria miracolosamente rimasta in piedi. Una curiosità godibile probabilmente ancora per poco.

In Giappone la Crypotomeria è pianta nazionale e ne esistono interi boschi sparsi qui e là per il paese. Uno bellissimo nel Parco Nazionale dell’isola di Yakuscima; nell’attesa di un viaggio vero, possiamo accontentarci di una passeggiata virtuale in compagnia dell’omino Street View.


Appendice

Nel 1782 (in copertina è indicato 1871) il figlio di Linneo (Carl von Linnè) nomina il cipresso rosso del Giappone Cupressus japonicapagina 421 Supplementum plantarum Systematis vegetabilium, Braunschweig. Linneo fa riferimento a Thunberg ma non può essere Flora japonica poiché è del 1784, deve trattarsi di altra pubblicazione. Ad ogni buon conto a noi interessano i caratteri che dalla foglia ai fiori possono valere come ripasso.

La pagina 265 di Flora japonica dove Thunberg fa riferimento al Supplementum.

Di ulteriore interesse è ritornare sulla comunicazione di David Dom poiché a pagina 234, quando descrive la specie, compare un riferimento a John Brown.

Pagina 234. Siamo appena nel 1784 e l’articolo di Brown sulla gimnospermia comparirà solo nel 1824, ma il riferimento al fatto che la scaglia sia solo una scaglia e non la placenta sembra rientrare nel fermento che doveva esserci tra i botanici del periodo sulle strutture riproduttive delle angiosperme – i cipressi nella fattispecie.