Zelkova carpinifolia – Olmo del Caucaso

Ulmaceae
Zelkova carpinifolia (Pall.) K.Koch
Nome assegnato dal botanico tedesco Karl H. Koch a pagina 598 del ventiduesimo numero (anno 1849) della rivista Linnaea : Ein Journal für die Botanik in ihrem ganzen Umfange. Koch esplorò il Caucaso, e non sorprende che abbia tenuto a battesimo questa specie.

La pagina in questione. Al punto 1 gli dà il nome e ci informa che Peter Pallas lo aveva collocato nel genere Rhamuns. Purtroppo seguono solo informazioni di carattere geografico.

Vale allora la pena ritornare alla descrizione che ne fa Pallas (botanico esploratore tedesco) nella parte seconda del primo tomo di Flora Rossica […], San Pietroburgo, 1788, pagina 24. La descrizione è dettagliata (anche se nulla ci dice dei fiori) ma basta l’intestazione: ‘senza spine; foglie ovate, crenate, con venature terziarie reticolate, glabre; frutti sessili’. Ci informa poi che in Imeretia una regione dell’attuale Georgia lo chiamavano Selkova, nome che poi riprende il Koch.


Fenologia minima
Areale di origine (Native range) – molto circoscritto: Caucaso e coste meridionali del Mar Caspio.

Albero rarissimo in città: oltre a quelli dell’Orto, un unico esemplare vive ai Giardini dell’Arena. Il nome comune ricorda il luogo d’origine. Sempre emozionante osservare gli alberi in natura, e se non lo puoi fare nella realtà, concediti una visita virtuale: l’Omino GoogleMaps ci conduce in una radura circondata da zelkove nella Hyrcanian forest a sud del Mar Caspio.

GoogleMaps

Maggio, la Zelkova dell’Arena. Vista dal Viale Perlasca
Qualche mese dopo (metà novembre).

L’albero ha portamento vario: se isolato, tende a ramificare presto e ad espandersi largamente, un po’ come un enorme nocciolo; se è in competizione per la luce, allora sale su dritto e possente esibendo una corteccia liscia e colorata che è un piacere alla vista e al tatto.

Il tronco poderoso di un esemplare dell’Orto. Il Nostro vive nell’Arboreto assieme ad altri alberi di alto fusto. Sulla destra si intravvede il tronco di un Pinus nigra.
Eccoli entrambi in uno scatto ai limiti dell’impossibile.
Un gruppetto di aitanti giovinetti vive su una collinetta nella parte nuova. Me li ero completamente dimenticati, di recente (giugno 2025) un lettore me li ha segnalati.
Corteccia liscia e grigia, si sfalda in placche che cadendo scoprono regioni arancione.
Orto Botanico di Napoli, anche questo esemplare è alto e slanciato
A un certo punto, tuttavia, sembra riemergere l’inclinazione a ramificarsi…
Comportamento analogo ha la Zelkova di Villa Guiccioli a Vicenza, censita fra gli alberi monumentali del Veneto.
Le foglie ricordano il carpino per le venature secondarie dritte e parallele e il bordo dentato, ma a guardarle bene si notano differenze sostanziali: mancano le pieghe che le venature danno alle foglie nel caso del carpino e il bordo si direbbe più crenato che doppiamente seghettato.
Corto picciolo, che rende la foglia pressoché sessile.
Le foglie alla fine dell’autunno diventano arancione scuro e permangono sulla pianta per buona parte dell’inverno.
Dicembre, foliage avanzato
Novembre
Avicinandosi, molto più giallo che verde.
Boccioli in marzo al comparire delle foglie
Fiori unisessuali. I maschili somigliano a quelli dell’olmo tranne nel colore: le antere sono decisamente verdi.
I fiori femminili hanno stigma bifido e pelosetto e sono portati all’ascella della foglia.
In basso, purtroppo sfocato, un fiore femminile con quattro stami, a contraddire quanto affermato sul sesso dei fiori, o forse a offrire l’eccezione che conferma la regola…
La forma del pistillo sembra presagire quella del frutto che verrà.
Fiori appena fecondati in aprile
Il frutto è una piccola noce. Nella foto in novembre
In cima si erge improvviso una sorta di aculeo.

Settembre 2020, preparativi per convegni notturni. Questa parte dei giardini è sede di eventi che richiedono complessi preparativi concernenti anche le piante che lo abitano. Inservienti allocano un pannello, non si capisce se per pubblicità o a protezione della Zelkova. Forse sarebbe il caso di ricordare che la Nostra ha quasi certamente la stessa età dei Giardini.