Morus alba – dove sono in città

Il post indica i luoghi della città abitati da Morus albaproseguendo idealmente un articolo più specificatamente dedicato ai caratteri dell’albero. Proprio in riferimento ai caratteri va detto che il Nostro e il cugino Morus nigra tendono a incrociarsi volentieri fra loro, così molti esemplari di alba sembrano sfumare in nigra e viceversa. È questo un aspetto che converrà tener presente.

Riprendiamo dal Giardino dei Gelsi in Via Monte Cengio, qui e nelle zone limitrofe abitano numerosi alba che si possono osservare con calma e soprattutto toccare.
Sì, perché è quasi esclusivamente il tatto che aiuta a distinguerlo da Morus nigra: la foglia dell’alba è liscia e glabra, sopra e sotto. Se la sentite scabra nella pagina superiore o felpata in quella inferiore, drizzate le antenne poiché potrebbe trattarsi di un nigra oppure, più semplicemente, di un alba che cerca di camuffarsi da nigra.
Eravamo rimasti nei paraggi di Via Monte Cengio: ecco un bell’esemplare in Via Brigata Padova. Prima che mettessero proprio lì davanti l’area condominiale per la raccolta differenziata.
Ottobre 2021, un po’ ridimensionato. Il colore autunnale dell’albero in secondo piano svela un Fraxinus angustifolia.
Una vecchia conoscenza al Giardino Martiri della Resistenza. Ma chi può ridurre una povera pianta così?
Un anno e mezzo dopo. Non ci si faccia troppe illusioni, l’asporto di quelle grosse branche ha condannato questa pianta a morte prematura.

Molti gelsi, di cui numerosi alba, vivono lungo gli argini dei canali cittadini. Quasi tutti spontanei in tanti han raggiunto la maturità (e in alcuni casi dimensioni notevoli) e fanno ormai parte del paesaggio, allietando la vista in tutte le stagioni.

Riviera Mussato nei pressi del Ponte dei Tadi, oltre i ginchi un gruppo di grandi alba.
In fondo il Ponte delle Navi e sulla destra, dietro un rosseggiante Liquidambar, un altro alba spontaneo.
Qui visti da Riviera San Benedetto.
Occhieggiando fra la vegetazione da Riviera Paleocapa.
Un altro notevole esemplare presso il Ponte Saracinesca.
Giardini Alicorno, anche qui, presso l’entrata della Casamatta dell’omonimo Bastione, vive un rilevante alba
…oggetto di amorevoli cure a seguito del restauro delle Mura.

Fattaccio all’Alicorno

Ma non si fa in tempo a gioire per una buona pratica, che spostandosi qualche metro più in là, si resta agghiacciati davanti a tanta brutalità. Non si può neanche definire “capitozzatura”!
Il povero giovane alba aveva l’unico torto di crescere in uno stretto corridoio fra le mura e un edificio (l’ex Scuola Materna Madonna di Luordes) in restauro.

Un nuovo arrivato al Giardino Modì di Albignasego.
Parco dei Salici. Molti sono i gelsi, e di svariate specie, presenti in questo luogo un po’ speciale (perché legato alla figura di Renzo Piano). Nell’immagine il più anziano, di certo precedente alla formazione del giardino.
Un vecchio alba al Giardino Ognissanti
Esiste una cultivar Pendula, qui ai Giardini Treves.
Orto Botanico. Attenzione il fatto che sia un Pendula non garantisce di trovarsi in presenza di un alba (Morus alba Pendula), anche il nigra ne ha una.

Una questione di paesaggio

Il paesaggio agricolo italiano era, da nord a sud, segnato in vaste zone dalle piantagioni di gelso bianco per una fiorente industria della seta. Poi con l’avvento delle fibre sintetiche il mercato crollò e le coltivazioni subirono brusche conversioni. Di quella febbrile attività rimangono ormai solo sparute testimonianze.

Un filare di vecchi gelsi nella Tenuta Mezzalira ad Alcignano (VI), un luogo magico a metà fra un’azienda agricola e un parco.
Al cospetto di questi esemplari si è assaliti da stupore e ammirazioni e sopraffatti da tanta vetustà.
Merano (TN), Giardini Di Castel Trauttmansdorff. Anche il paesaggio delle valli trentine era segnato da coltivazioni di gelsi bianchi, foraggio per il celebre baco. Per saperne di più vi rimando a un gustoso articolo.
Per farsi un’idea di come doveva apparire una piantagione di gelsi, conviene recarsi in Via Eulero e sbirciare oltre la recinzione del Centro di Ricerca CREA, un luogo al quale dedicheremo un apposito post.