Taxodium distichum – Cipresso calvo

Portamento 6

Taxodium disticum (L) Rich.
Nome imposto da Louis Claude Marie Richard botanico francese dalla vita movimentata. Il nome compare per la prima volta negli Annali del Museo di Storia Naturale di Parigi (anno 1810, pagina 298) all’interno di un elenco di conifere ordinate per famiglie (usiamo liberamente questo termine). Il fatto è degno di nota perché egli cambia di genere la pianta rispetto alla scelta precedente di Linneo che lo aveva chiamato Cupressus distica.

La pagina in predicato. Vale la pena visitarla per rendersi conto del tipo di operazione che fa il Richard.
La pagina 1002 di Species Plantarum, Stoccolma, 1753. Linneo con solo tre parole coglie l’essenza di questa pianta: ‘foglie distiche caduche’.

Fenologia minima: ciclo vegetativo, fioritura, fruttificazione.
Areale di origine (native range)

Cipresso calvo, Cipresso delle paludi, Taxodium distichum, tutti nomi ispirati alle sue tante caratteristiche. Albero elegante, maestoso e longevo originario delle regioni paludose del sud est degli Usa. A Padova è presente lungo il tratto del Bacchiglione tra le Porte Contarine e Piazzale Boschetti, oltre che all’Orto Botanico.

Panorama 3
Due Taxodium distichum incorniciano idealmente cupola e campanile del Carmine
Panorama 1
Qui in Gennaio. Sulla sinistra si intravede il Monumento ai Caduti dell’11 Settembre
Portamento 4
Albero dal portamento conico, si eleva notevolmente in altezza con austera solennità. Ciò nonostante ispira una sensazione di leggerezza dovuta al fogliame delicato e ai rami leggermente decombenti.
Portamento 5
Lo stesso individuo della foto precedente in autunno, quando l’albero si tinge di delicate tinte rossastre
Portamento 1
Qui in inverno. Non ancora completamente “calvo”, ma presto lo sarà. Sullo sfondo i Giardini dell’Arena.
Portamento 6
Gennaio, dal Ponte di Corso del Popolo verso la Stazione.

La caratteristica che balza immediatamente all’occhio ammirando questa pianta è la presenza di radici aeree, protuberanze che emergono dal terreno tutto intorno al tronco massiccio e scanalato.

Radici 1
Avvicinandosi al taxodium si possono osservare meglio le peculiari radici che fanno pensare a un paesaggio di mangrovie.
Radici 2
Incontro ravvicinato lungo il Bacchiglione
Radici 3
Groviglio di radici di una pianta ormai morta lungo il canale che costeggia l’entrata dell’Orto Botanico
Il tronco possente e scanalato alla base in un magnifico esemplare all’Orto
La corteccia si fessura longitudinalmente in lunghe strisce sottili.
Foglia 2
I morbidi aghi disposti in modo “distico” lungo piccolissimi rametti. Questi ultimi rigorosamente paralleli fra loro.
Fogli 3
Aghi piatti, morbidi, appuntiti.
Foglia 1
I tenui colori autunnali risaltano sul marrone scuro della corteccia.
Fiori 5
Fiori (coni) maschili in lunghi amenti
Fiori 3
Boccioli in Febbraio inoltrato
Miriadi di fioretti
Sacche polliniche protette da squame e portate da un asse centrale
Linneo lo colloca nella classe Monoecia (pianta monoica) Monadelphia (stami con filamenti saldati), forse perché l’asse del cono sembra assolvere questo compito. Naturalmente non ci sono né filamenti né antere e tantomeno stami.
Fiori 7
Aprile, nascono i primi aghi e i fiori maschili han già svolto il loro compito
Fiore (in realtà per le conifere si parla di cono) femminile; si noti in quello di destra la presenza di due fori sotto una squama, da lì penetra il polline per fecondare gli ovuli.
Fiori 2
Fiori femminili appena fecondati

I frutti sono tondeggianti inizialmente verdi, poi marrone a maturazione

Fiori 6
Coni in formazione
Frutti 1
Crescendo diventano galbuli grandemente arrotondati.
Frutti
Il disegno è simile a quello di certi palloni da calcio: un dodecaedro (dodici pentagoni regolari uniti a formare il quinto solido platonico) gonfiato dall’interno. Almeno in questa fase della crescita.
Anche da vecchi mantengono la forma arrotondata (più galbuli di così…)
Le squame han perlopiù forma di rombo
Asportandone alcune, si distingue meglio la forma dello scudo con al centro un timido mucrone.
Sbirciando dentro si riconosce l’asse centrale su cui si innestano le squame. Un po’ troppo contratto a dire il vero.
Seme piccolo e irregolare.

Ancora qualche immagine di questa affascinante pianta.

Monumento
Monumento ai Caduti dell’11 Settembre
Panorama
Oltre il Ponte l’incredibile filare di libocedri che adorna Via Trieste. Fra i due taxodium alcuni ligustri in piena fioritura.
Panorama 8
Una scolaresca all’entrata dell’Orto Botanico, sullo sfondo un filare di Taxodium distichum.
Panorama 7
Al centro, appena dietro il lampione, un giovane Taxodium in Aprile
Portamento 8
Lo stesso individuo in autunno. Sullo sfondo l’inconfondibile sagoma di una Metasequoia glyptostroboides, una delle rare specie di conifere che, come il Cipresso calvo, d’inverno perdono le foglie.