In un precedente post parlando di una splendida Paulonia che ornava Piazzale Boschetti e che tempo fa, a seguito di lavori di ristrutturazione del piazzale, era stata tagliata, si paventava, in vista dei lavori per il nuovo parco, una analoga fine per un bellissimo filare di Cupressus glabra. Una profezia fin troppo facile: lo hanno completamente estirpato. Ma non è bastato, sono state uccise tutte le piante che abitavano il tratto di canale prospiciente il piazzale!

In rete si trovano molte immagini del progetto del nuovo parco, ad esempio qui. Colpisce e lascia perplessi il basso numero di alberi in relazione allo spazio disponibile, scelta che pare non tener conto dei nuovi orientamenti in tema di verde pubblico: grande attenzione ai potenziali benefici che gli alberi sono in grado di recare come, ad esempio, l’assorbimento di anidride carbonica o la riduzione locale di temperatura. Ma è tempo di dare la parola alle immagini.













Mentre nel sito del Comune è possibile trovare una tabella con la descrizione degli alberi da abbattere. Nella colonna intestata “Motivo”, dove usualmente compaiono indicazioni legate alle malattie o debolezze strutturali degli esemplari, spicca una laconica indicazione: “Progetto di riqualificazione area Piazzale Boschetti – nuovo parco urbano con rimpianti”. Involontaria ironia del correttore automatico che deve aver modificato “reimpianti” in “rimpianti”.



Quello che fa sembrare il tutto una beffa è che al posto del piazzale sorgerà un parco. Ma come, estirpiamo alberi per piantare altri alberi? Pare uno scherzo, invece è tutto vero. Qualche decennio fa moltissimi erano indifferenti ai maltrattamenti degli animali, poi la sensibilità è cambiata; l’augurio è che ciò possa avvenire anche per gli alberi. Un nuovo modo di sentire che renda naturale costruire i parchi attorno alla vegetazione esistente, come taluni studi già oggi fanno, e non al contrario anteporre i progetti a quest’ultima. Ma ciò potrà avvenire solo se ciascuno di noi, compresi architetti e amministratori, sarà in grado di inorridire al pensiero di uccidere gli alberi, così come fa per gli animali.

Profezia
Presto cominceranno i lavori per ristrutturare l’area Ex Caserma Prandina. Un posto pieno di alberi che proverò a descrivere in un prossimo post. Ma intanto non è difficile profetizzare, un po’ per scaramanzia un po’ perché istruiti da questa esperienza, che li sacrificheranno tutti, uno a uno.