Robinia pseudoacacia L. Nome imposto da Linneo nel celeberrimo Species Plantarum, Stoccolma, 1753
La pagina 722 del secondo tomo dell’opera. Linneo appunta l’attenzione su infiorescenza e foglia, rimandando il lettore al suo libro di cinque anni prima Hortus upsaliensis, Stoccolma, 1748, dove aveva chiamato l’albero ‘Robinia dalle spine doppie’. Seguono i molti nomi precedenti tutti col termine ‘acacia’, tranne l’ultimo, che ha il prefisso ‘pseudo’ (falso), e che egli conserva assegnandolo al nome della specie.
Robinia pseudoacacia è pianta originaria del Nord America, fatta crescere prestissimo in Europa (Jean Robin) si è diffusa dapprima come albero ornamentale, poi ne han fatto boschi, infine si è completamente naturalizzata. A Padova si trova in bellissimi esemplari isolati, in numerosi viali e, sovente spontanea, lungo ogni argine.
Un gruppo di robinie in Riviera Mussato visto dal Ponte San Giovanni delle Navi. Sullo sfondo chiesa e campanile di San TomasoUn altro bell’esemplare isolato in via Carducci, dietro un filare di liriodendron e sulla destra mirabolaniFilare fiorito lungo il Piovego verso la Stanga. Corre a ridosso dell’ex deposito di sabbia e ghiaia Finesso (archeologia industriale che varrebbe la pena valorizzare) Interno dell’Ospedale Giustinianeo, sulla destra la Clinica Pediatrica. Le foto degli alberi nelle città fan presto a diventare storiche: questo filare non c’è già più.Una della piante di robinia che delimitano il Giardino Margherita Hack dalla parte del fiume.Spettacolare fioritura sul Canale Roncajette. La foto è presa dal ponte di Via Ariosto.La foglia composta, imparipennata, alterna è simile a quella della Sofora e della GleditsiaImprovvisamente una ghiandaia fra le foglie di una giovanissima robinia.L’involucro che protegge la gemma fogliare (stipola) si trasforma in vistose spine.
I fiori bianchi, più raramente rosacei, sono papilionacei, profumati e raccolti in grappoli penduli; al gusto dolcissimi, ottimi per farcire un’omelette.
Questo slideshow richiede JavaScript.
La pianta fiorisce in Maggio. Il bianco dei fiori si mescola col verde tenue delle giovani foglie creando effetti delicati.
Fiore denudato. Calice con cinque lobi e saldato alla base. Dieci stami, nove dei quali attaccati per i filamenti, e uno libero (diadelfi). Il lungo pistillo emerge fra gli stami, dalle antere ocra.Il quale pistillo ha stigma a capocchia di spillo e ultimo tratto dello stilo pelosissimo (forse per meglio trattenere il polline).La guaina smontataUn lungo ovario per il baccello che verràUna sbirciatina agli ovuli e a come sono attaccati alla placenta.Giardini Treves. I fiori bianchissimi creano seri problemi al fotografo dilettante.Cupola e Campanile di Santa Maria del Carmine dal ponte di Via GiottoIl periodo della fioritura coincide con quello del Sambuco. Sullo sfondo il Campanile di San Fermo.Abbondante fioritura del gruppo di robinie in Riviera MussatoGiardini alla Rotonda. Anche questo breve filare, che correva lungo il tratto di mura dei Giardini alla Rotonda, è stato vittima di ristrutturazione.
Ancora una raccolta di immagini di luoghi fioriti.
Via DimesseQui in autunno. L’acceso foliage è un altro dei suoi regali alla città.La tavolozza dei colori della robinia sul sentiero del Monte Rosso.Via Thaon di RevelVaria umanità. Dintorni della Stazione.
Il portamento è espanso con rami principali ascendenti. Simile all’olmo ma le dimensioni sono più contenute.
Un magnifico esemplare al Roseto Santa GiustinaLe robinie di Riviera Mussato. L’albero spoglio, in inverno, fa mostra della struttura delle ramificazioni.Un breve filare di notevoli piante all’entrata del Giardino dei Gelsi; nei pressi di Piazzale Caduti della Resistenza. Anche loro tutte scomparse.Parco Europa, un gruppo di giovani robinieD’invernoUn illuminante esempio di come si può stravolgere il portamento di una pianta con una scellerata potatura (sia dei rami principali che secondari)! Parco Milcovich, sullo sfondo chiesa e campanile del Santuario dell’Arcella.Ponte Corvo, il ponte. Probabilmente una pianta spontanea.Ancora robinie lungo un corso d’acqua, questa volta dal ponticello della Passeggiata Conciapelli.Robinia carica di frutti lungo Passeggiata ConciapelliI frutti sono grossi baccelli (o legumi)……di colore marrone. Rimangono sulla pianta per tutto l’inverno.Si aprono a maturità lasciando cadere i semi, disposti in un’unica fila e attaccati alla linea dorsale.I semi sono duri, marrone chiazzati di nero e reniformi. La corteccia è marrone e profondamente fessurata a caratteristiche linee che seguono immaginarie losanghe
Molte sono le cultivar e le specie dello stesso genere in città, ma questo post è già troppo lungo per poterne parlare ora.