Dove si parla di un albero mediterraneo per eccellenza che assieme all’ulivo e alla macchia ne caratterizza il paesaggio e ne alimenta la cultura. Se ne descrivono i caratteri, soffermandosi a lungo sui sorprendenti fiori. E in fine si parla di due luoghi grandemente abitati dal Nostro.
Foglie composte
Aesculus parviflora – Ippocastano arbustivo
Dove si racconta di un arbusto deliziso per le foglie eleganti, gli alti e snelli candelieri che portano fiori dai lunghi stami e lo splendido foliage. E se ne mostrano tre soli esemplari perché rarissimo.
Mahonia aquifolium – Maonia
Dove si parla di un piccolo arbusto poco comune in città, dei suoi interessanti fiori e di altri sorprendenti caratteri.
Laburnum anagyorides – Maggiociondolo
Dove si parla di un alberello dal portamento leggermente espanso, si racconta della sua bellissima e appariscente fioritura, si descrivono i rimanenti caratteri compresi i baccelli dai semi velenosi e, infine, si ricorda una poesia del Pascoli.
Amorpha fruticosa – Falso indaco
Dove si parla di una pianta soggetta a discriminazione e sterminio poiché considerata infestante. Se ne descrivono i caratteri fra i quali i fiori, di rara bellezza, e si mostrano molti luoghi dove vive in pace con numerose altre specie senza che arrechi, almeno lì, i devastanti danni paventati.
Fraxinus americana – Frassino bianco d’America
Dove si parla di un frassino dalla bellissima livrea autunnale, dei suoi altri caratteri e, specialmente, dei luoghi che abita in città affinché tutti si possano affrettare ad ammirarlo.
Albizia julibrissin – Acacia di Costantinopoli
Dove si parla di un albero dalla chioma ampia ad ombrello e dalle foglie con miriadi di minuscole foglioline che gli danno un fare leggero e aggraziato. Si descrive la sua bella fioritura, illustrando in modo approfondito l'articolata infiorescenza. In fine se ne giustifica il nome.
Mahonia bealei – Maonia di Beale
Dove si parla di una graziosa pianta che allieta la città in gennaio e febbraio con una esuberante fioritura. Si analizzano in dettaglio alcune sue nascoste caratteristiche. Ed infine se ne descrive la crescita per segmenti.
Rhus typhina – Sommaco americano
Il genere Rhus è originario dell'America settentrionale, dove è conosciuto come 'sumac' (sommacco). Il genere comprende circa una trentina di specie, e typhina è quella più diffusa in Italia.
Melia azedarach – Albero dei rosari
Dove si parla di un albero dalle foglie incredibili, e di come si tinge di viola in primavera, grazie a fiori singolarissimi. Quindi si racconta dei noccioli dei suoi frutti e di come venivano usati dai credenti.
Orniello – Fraxinus ornus
Delle tre specie più comuni di frassino, in città, l'Orniello è quella più facilmente distinguibile, almeno nel periodo della fioritura. Verso la seconda metà di aprile, ma a volte anche prima, si ricopre di larghe chiazze candide che rivestono quasi interamente la chioma. Osservando da vicino lo spettacolo si fa, se possibile, ancora più interessante: sembra di guardare, e toccare, vaporosi piumini profumati.
Acacia dealbata – Mimosa
Dove si parla dell’albero simbolo della Festa della Donna. Dei suoi fiori frizzanti e vaporosi, analizzati in dettaglio e con grande scrupolo. E dove si discute di altre meraviglie morfologiche.
Juglans regia – Noce comune
Dove si parla di un albero dai frutti preziosi, molto celebrato nell'iconografia religiosa per il suo rapporto speciale con la figura del Santo della città del Santo.
Fraxinus excelsior – Frassino maggiore
Il Frassino era pianta venerata nel Nord Europa pagano, e Wagner, ispirandosi a questa devozione, lo consacra alla Saga del Nibelungo: nel tronco di un Frassino, collocato al centro della dimora di Hunding, era infissa la spada estratta da Siegmund; con carbone di frassino Sigfrido riforgiò quella spada dopo che Wotan l'ebbe spezzata; da un ramo del Frassino del Mondo lo stesso Wotan aveva fabbricato la sua lancia, e quando infine il santo Frassino inaridì, presagio inequivocabile del crepuscolo degli Dei, ancora Wotan, ne accatastò il legno per ardere il Walhalla. Delle diverse specie certo doveva trattarsi del Fraxinus excelsior: troppo meridionale l'areale dell'angustifolia, troppo frivola la fioritura dell'ornus.
Fraxinus angustifolia – Frassino meridionale
Il frassino meridionale, o minore, è fra le tre specie di frassino più comuni in città (Fraxinus excelsior, ornus e angustifolia appunto) quella con una più ampia diffusione; non saprei dire perché, forse a motivo della sua affascinante tenuta autunnale: le foglie assumono un bel colore bruno rossastro e alla fine dell'autunno virano verso il giallo intenso.
Robinia pseudoacacia – Robinia
Dove si parla di una pianta originaria del Nord America, che portata prestissimo in Europa (Jean Robin) si è diffusa dapprima come albero ornamentale per poi naturalizzarsi completamente. A Padova si trova in bellissimi esemplari isolati, in numerosi viali e, quasi certamente spontanea, lungo ogni argine.
Sophora japonica L.
Verso fine di giugno inizio luglio a Padova fioriscono le sofore, è una fioritura discreta ma che è difficile non notare. I fiori sono piccoli, bianchi, delicati e si presentano in pannocchie a rametti alquanto distanziati fra loro.
Acer negundo
Acer negundo pur essendo di origine nord americana si è completamente naturalizzato e lo si può trovare spontaneo specialmente lungo i corsi d'acqua. Non cresce molto in altezza, ma la chioma espansa e irregolare lo fa apprezzare come albero ornamentale.