Ricerca per frutti: strobili

Il post raccoglie alberi e arbusti i cui frutti sono strobili o come si dice con altro termine, coni. Sono strobili anche le pigne di pini, abeti, pecci, cedri, larici. Gli strobili di cipressi, Chamaecyparis e ginepri sono detti galbuli, quelli di questi ultimi poi sono chiamati anche, coccole. Non c’è da stupirsi, poiché in vero le differenze morfologiche non mancano e i diversi termini cercano semplicemente di coglierle.

A voler essere precisi non si dovrebbe parlare di frutti ma di pseudofrutti poiché i primi sono le strutture che derivano dalla trasformazione dell’ovario, mentre nei secondi quest’ultimo manca e l’ovulo è ‘nudo’, vale a dire semplicemente appoggiato su una squama fertile (macrosporofillo), dello strobilo appunto. Nella foto, sezione trasversale di strobilo dì Pinus pinaster, sono distinguibili i due ovuli (nudi) alla base della squama.
Frutti veri, contenuti in infruttescenze a strobilo, sono invece quelli di alcune angiosperme, come ad esempio gli ontani. Nella foto, Alnus viridis: a sinistra lo strobilo, a destra due fiori femminili (dai lunghi e sottili stigmi) che sbucano da sotto una squama.

In una prima frettolosa riflessione si sarebbe portati a legare univocamente le gimnosperme agli strobili, ma non è così poiché i due insiemi non coincidono. Infatti, si è appena osservato che non tutti gli strobili son portati da gimnosperme; ma è ugualmente vero che non tutte le gimnosperme portano strobili. Nella foto il seme racchiuso in un arillo di Taxus baccata.


Nello spirito del blog privilegeremo l’aspetto esteriore raggruppando gli strobili in quattro insiemi:
1. strobili a squame sottili e membranose;
2. strobili a squame rigide e legnose;
3. strobili con poche squame;
4. strobili di altra natura.
In questo seguiremo l’ottimo manuale di M. Goldstein et al., Guida al riconoscimento degli alberi d’Europa, Mondadori, Milano, 1989, pagina 67.

1. Strobili a squame sottili e membranose, che si sovrappongono fra loro

Betula pendula – Betulla bianca

Strobilo – Si forma in aprile e matura in maggio (pianta pioniera)

Infruttescenza allungata con squame a tre punte, piccole e membranose.
Lo strobilo si sfalda in febbraio-marzo, dell’anno successivo, lasciando cadere le squame e minuscoli semi alati.

Liriodendron tulipifera – Liriodendro

Strobili – si formano in maggio e maturano in settembre

L’infruttescenza è una sorta di pigna formata da squamette affastellate le une alle altre.
A maturità le squamette si rivelano nient’altro che semi alati.

Larix decidua – Larice

Pigne – si formano in aprile e maturano in settembre

Strobili piccoli con squame tondeggianti e cedevoli al tatto; dentro portano due semi alati. Pigna rivolta all’insù.

Picea abies – Peccio

Pigna: si forma in maggio e matura in settembre, poi resta a lungo sulla pianta.

Coni allungati e stretti, squame quasi cartacee, si sollevano a maturità lasciando cadere i semi alati.

Welwitschia mirabilisWelwitschia

Strobili stretti e allungati
Seme protetto da brattea a consistenza cartacea.

2. Strobili a squame rigide e legnose, che a maturità divergono fra loro

Genere Alnus – Ontani

Alnus cordata (Ontano napoletano), A. glutinosa (Ontano nero), A. viridis (Ontano verde). Piccoli strobili che ricordano le pigne ma senza mucrone. Permangono a lungo sulla pianta, fino alla formazioni dei coni dell’anno successivo.

Strobili: si formano in marzo e maturano in settembre

Nella foto, Alnus cordata, fra tutti li ha i più grandi.
Singola squama di cordata. A destra l’unghia, a sinistra il profilo dello scudo.

Genere Cedrus

Cedrus atlantica  (cedro dell’Atlante); C. deodara  (cedro dell’Himalaya); C. libani  (cedro del Libano); C. brevifolia (cedro a foglia breve). Coni a forma di barilotto, a completa maturazione le squame sottili, ma legnose, si aprono e cadono disperdendo semi muniti di una ampia ala.

Cedro del Libano.
Cono immaturo di cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara).

Genere Pinus – Pini

Gli strobili dei pini son detti pigne, così tutti li chiamiamo. Ma le pigne possono essere molto diverse fra loro, così conviene percorrere singolarmente le specie presenti nel blog. Il processo di maturazione dura dai due ai tre anni, a seconda della specie, e inizia tra maggio e giugno.

Pinus mugo – Pino mugo o, semplicemente, mugo

Strobilo piccolo e quasi sferico. Simmetrico rispetto all’asse centrale; carattere che lo distingue da alcune sottospecie geografiche.

Pinus nigra – Pino nero d’Austria

Pigna piuttosto piccola, ha forma ellissoidale con base piatta. Quando le squame si aprono lasciano vedere l’unghia che ha un caratteristico colore nero, particolare che condivide col solo pino silvestre.
Manca di picciolo, e la base, come si è detto, è quasi piatta.

Pinus sylvestris – Pino silvestre o di Scozia

Pigna piccola. Unghia nero violaceo, mentre scudo e apofisi sono marroncino.
La pigna è peduncolata e ciò la distingue da quella del cugino Pino nero, che l’ha sessile.

Pinus pinea – Pino domestico

Pigna da pinoli, a tutti nota. Si presenta come un grande e pesante ellissoide poco schiacciato e generalmente solitario.
La parte interna della squama ha due profonde cavità, visibili anche da lontano, nelle quali sono alloggiati i grossi semi. L’albero somiglia al pino marittimo, ma i loro frutti molto diversi permettono di distinguerli.

Pinus pinaster – Pino marittimo

Coni allungati e appuntiti; solitari, molto spesso in gruppi.
L’apofisi è munita di un mucrone pronunciato.

Pinus halepensis – Pino d’Aleppo

Apofisi e umbone appiattiti. Lungo peduncolo, cosa piuttosto rara fra i pini.

Pinus wallichiana -Pino dell’Himalaya

Pigne lunghe e sottili, spesso ricurve. Scudo marrone chiaro con umbone in punta (carattere raro fra i pini). Quasi sempre è presente una resina bianca come ritocchi di glassa.
Il peduncolo pronunciato lo distingue dal pino strobo.

Pinus strobus – Pino strobo

Cono allungato e peduncolo più corto del wallichiana. Scudo con umbone in punta.

3. Strobili con poche squame

Cupressus sempervirens – Cipresso

Galbuli – si formano in marzo e maturano in ottobre

Una dozzina di squame infisse tramite un peduncolo (unghia) su un asse centrale, le facce delle squame (scudo o apofisi) sono appiattite.
Si apre mentre lignifica e perde i minuscoli semi. Nella foto si distinguono bene le diverse parti delle squame.

Cupressus arizonica – Cipresso dell’Arizona

Galbuli – si formano in marzo e maturano in settembre

Frutti globosi e raccolti in vistosi grappoli; glauchi all’inizio, e poi grigio marrone a maturità quando le scaglie legnose si aprono per liberare i semi.
Poche scaglie poligonali mucronate al centro.

x Cupressocyparis leilandii – Copresso di Leyland

Galbuli – si formano in giugno e maturano in maggio dell’anno solare successivo

Galbulo maturo.
Poche squame con mucrone appuntito al centro

Sequoia sempervirens – Sequoia o Redwood

Galbuli – si formano in marzo e maturano a fine agosto

Frutti tondeggianti con poche squame. A questo stadio di maturazione (giugno) gli scudi hanno una vistosa incavatura al centro.
Squame legnose come chiodi conficcati in un asse centrale. Le teste dei chiodi hanno una genesi complessa.

Metasequoia glyptostroboides

Galbuli – si formano in marzo e maturano in settembre

Galbuli di poche squame e dal lungo peduncolo (giugno)
Scudo singolarmente piatto attraversato da un solco scuro.

Taxodium disticum – Cipresso calvo

Galbuli – si formano in marzo e maturano in settembre

Frutti 1
Galbuli grandemente arrotondati.
Anche da secchi mantengono una forma compatta.

Chamaecyparis lawsoniana – Cipresso di Lawson

Galbuli – si formano in aprile e maturano in settembre

Chamaeciparis lawsoniana
Galbuli maturi in una esplosione di sfumature verdazzurre
Scudo pentagonale con pronunciato mucrone. Molto poche le squame.

Cryptomeria japonica – Critomeria

Galbuli – si formano in febbraio e maturano in settembre

Il frutto è un galbulo munito di squame uncinate all’apice; da secco le apre completamente…
…e lascia cadere i semi. Novembre.

Thuja orientalis (Platycladus orientalis) – Tuia orientale

Strobili – si formano in marzo e maturano in ottobre

Una mezza dozzina di squame uncinate e sovrapposte, colore glauco; dimensioni modeste (giugno)
A maturazione le squame si aprono e rimane un involucro a mo’ di rosetta legnosa.
È istruttivo osservare cosa rimane del cono una volta asportata una squama.

Thuja occidentalis – Tuia occidentale

Strobili – si formano in marzo e maturano in ottobre

Coni piccoli, allungati e con una mezza dozzina di squame lisce e munite di aculei piccolissimi. Sembrano minuscoli tulipani.

Thuja plicata – Tuia gigante

Strobili – si formano in marzo e maturano in agosto

Il cono sembra una rosellina scolpita nel legno. Simile a quello di Thuja orientalis, ma senza i grossi uncini sulle scaglie.
Anche qui ci sono uncini, ma molto più piccoli e solo in cima alle lamelle più interne; a formare una sorta di coroncina.

Libocedrus decurrens – Libocedro

Strobili – si formano in febbraio e maturano in ottobre

Coni inconfondibili, a maturazione sollevano due ali e lasciano vedere un setto mediano piatto e allungato.
Libocedrus decurrens 17 Set18
Frutti in Ottobre, si distinguono i prodromi di quello che accadrà.

4. Strobili di altra natura

Juniperus communis – Ginepro

Galbuli (coccole) – si formano in marzo e maturano in poco meno di due anni

Pseudofrutti carnosi con in cima una struttura a tre punte. Sono anche detti ‘bacche di ginepro’.
I galbuli maturano in due anni. Nella foto frutti dell’anno ancora verdi, e coni maturi di colore blu. Entrambi coperti da una leggera cera protettiva.

Juniperus sabina – Ginepro sabino

Galbuli (coccole) – si formano in febbraio e maturano in poco meno di due anni

I galbuli sono ricoperti da una pellicola cerosa protettiva.
Protuberanze spiniformi irregolarmente disposte.

2 pensieri su “Ricerca per frutti: strobili

  1. Grazie M per l’apprezzamento. Commenti come i suoi sono preziosi perché incoraggiano a continuare su questa strada.
    Ma vedo che non è iscritto al blog. Può farlo, sarebbe un modo per restare in contatto anche se solo virtuale.

  2. Un post molto utile ( come sempre, del resto!).

    Grazie di fornire sempre nozioni accurate e spunti di ulteriore approfondimento, un’offerta davvero preziosa in un tempo in cui tutto si risolve in quattro informazioni superficiali buttate là e tutto é mercificato.

    M

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