Il post raccoglie alberi o arbusti con corteccia bianca o grigia; un grigio tenue, canescente, cinereo. Rispetto al raggruppare per forma catalogare per colore ha il vantaggio, credo, di una maggiore immediatezza, ma la strategia migliore è, dopotutto, usare i due criteri in modo combinato. Nell’immaginario collettivo i fusti di alberi e arbusti sono marrone, ma basta un attimo di riflessione per capire che non può essere così; anche senza necessariamente pensare alle cortecce variopinte e sfacciate di certe specie. Ho costruito altri quattro gruppi/post: cortecce grigio rossastre o grigie ma con varie regioni rossastre (ad esempio lungo i solchi, lì dove i ritidomi mostrano i tessuti sottostanti); cortecce marrone (si capisce); cortecce scure o solcate di nero; e, ovviamente, cortecce di altri colori (monocrome o variamente tinteggiate). In questo articolo ho provato a ordinarle per tenuità, partendo dalla betulla bianca e dal pioppo grigio giù fino a grigi più decisi; ma le sfumature sono tante e varie, e ben presto, non essendoci una reale soluzione di continuità, si finisce col penetrare nel territorio di qualche altro colore.
Corteccia delicata, candida e liscia, toccarla è un’esperienza piacevole. Si desquama in fogli (placche) sottilissimi. Ma lascia anche ampie zone nere nei punti dove si squarcia.
La corteccia è bianca. Negli individui giovani è spesso fessurata in caratteristiche losanghe scure con al centro solchi rossi.Con l’età nella parte bassa del tronco si tinge di ampie macchie nero carbone, mentre i rami in alto restano candidi.
Di certo l’albero a corteccia grigia per antonomasia: più esattamente grigio perla dalle molteplici sfumature al variare di luce e umidità. Liscia e levigata, quasi vellutata al tatto, sottile: bisogna toccarla per capirlo fino in fondo.Esemplare più giovane in un bosco (Foresta del Cimino, VT)
La corteccia è grigia e liscia, passandoci sopra con la mano si prova la stessa sensazione data da quella del faggio. Con l’età non si screpola, ma nel fusto cominciano ad apparire delle strane scanalature, tecnicamente: canule. In questo vetusto esemplare (Giardino Storico Treves) è levigata e lucida come quella della lagerstroemia
Corteccia liscia e levigata, resta perlopiù tale perfino negli individui vetusti;… …mentre il tronco nella forma e nel colore ricorda le possenti zampe dell’elefante.
Levigata al tatto; più che grigia è argentata. Con l’età si frattura in piccole placche che tendono a sollevarsi lasciando intravedere tessuti rossastri.
Corteccia di suo grigia ma nel bosco può, a volte, ricoprirsi di muschi verdastri.Esemplare vetusto, Piana di Marcésina (Altipiano di Asiago) presso l’albergo omonimo.
In questa specie si conserva a lungo liscia e levigata. Il colore è grigio chiaro, nei giovani vira un po’ al verde.Si frattura leggermente negli esemplari più vecchi (Lenola (LT), Rifugio Appiolo).
Corteccia a varie tonalità di grigio. Quanto alla forma: solchi profondi e irregolari molto distanziati fra loro. Le creste hanno profilo arrotondato a strati sovrapposti ben evidenti. Da giovane colore grigio più chiaro; non crepata ma ugualmente ruvida.
Corteccia grigia. Si fessura longitudinalmente, non in modo profondo, ma tanto da permettere alle falde di distanziarsi fra loro e staccarsi alquanto dal tronco.Fuori dai viali cittadini vivono quella con le spine, e che spine!
Corteccia liscia, grigio scura, opaca. Rami giovani con lenticelle Nei giardini vivono esemplari anche vetusti le cui lenticelle le danno un aspetto più ruvido.
La corteccia rimane grigia anche all’avanzare dell’età. Placche allungate con bordi tondeggianti, si presentano a strati e profondamente separate fra loro. Gli strati tendono a non cadere, diversamente da molti pini.
Corteccia grigio biancastra. Placche a profilo segmentato piuttosto regolare, a volte veri e propri piccoli rettangoli. Superficie delle placche liscia.
Placche perlopiù poligonali (molte trapezoidali) e ben delineate da profonde fessurazione. Colore decisamente grigio, talvolta appare il marrone del fondo dei solchi.
Corteccia marrone chiaro o grigia; liscia con lenticelle da giovane, poi si fessura formando creste pronunciate che a volte sembrano intrecciarsi fra loro. In questo esemplare dell’Orto sono presenti contemporaneamente tutte le tipologie.
Tronco dritto e slanciato; corteccia grigia che si squama in placche sottili.Invecchiando il colore vira al marrone e le placche si segmentano anche trasversalmente.
Alte e lunghe increspature distanziate fra loro a formare strette losanghe. Fra una cresta e l’altra vaste zone rugose. Colore grigio di suo, ma poi i licheni ci mettono del loro.